di Gennaro Fiorentino

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Il 6 marzo 2013 i tre soci promotori (Holding FS, Trenitalia e RFI) davano vita a Fondazione FS che si sarebbe occupata della salvaguardia, del recupero e della valorizzazione del patrimonio culturale e materiale delle Ferrovie dello Stato. A distanza di dieci anni, si percepisce che il lavoro svolto è andato ben al di là delle più rosee previsioni; tant’è che sulla nutrita letteratura che ha ricordato l’evento, ho talvolta letto slogan condivisibili come “Dal sogno alla realtà” oppure “Una bella storia italiana”.

Noi appassionati di ferrovie, in giro per l’Europa alla ricerca di musei tematici o vecchie linee a vapore, per anni abbiamo pensato con rimpianto a quanto si sarebbe potuto fare in Italia. Ed oggi che la nostra penisola è diventata a sua volta meta di fans europei, viviamo un sentimento di orgoglio misto al piacere di poter godere di quell’immenso capitale che rischiava di andare perduto.

Tutto ciò si deve a bravi amministratori, capaci ingegneri, illuminati direttori, tante associazioni di supporto ed un esercito di pazienti maestranze che affiancano la loro abilità con un immenso e costante entusiasmo. Però su questi irrinunciabili profili professionali, primeggia quello dell’ingegnere Luigi Cantamessa che fin dai primi giorni di vita, conferì all’inedito organismo la giusta rotta per conseguire obiettivi che sembravano inimmaginabili.

Oggi i progetti di Fondazione, pur compiacendosi del lusinghiero consuntivo, sono protesi verso il futuro che sarà comunque impegnativo e laborioso. Ma certamente tutto appare avverabile essendosi ormai avviato un processo evolutivo, che sembra inarrestabile e fa apparire possibile anche l’impossibile.

Di tutto ciò ed altro si è discusso nella giornata che ha celebrato l’importante genetliaco, nella degna festa che si è tenuta al Museo ferroviario di Pietrarsa l’8 marzo 2023. Non sarei in verità riuscito ad immaginare un luogo diverso per significato e struttura, idoneo per accogliere un simile evento con la partecipazione di quelle che, con gergo burocratico, si definiscono “autorità civili e religiose”. Alle quali si sono aggiunte le rappresentanze di tante associazioni di appassionati, giornalisti e storiografi.

 

 

L’invito che ha accompagnato il messaggio di partecipazione.

Gl’invitati sono pervenuti con due convogli d’epoca. Il primo ha visto l’impiego dell’ETR Arlecchino che si è mosso da Roma Ostiense raggiungendo la meta attraverso la via Formia e passante Pozzuoli-Garibaldi.

Il treno storico con materiale d’epoca in partenza da Napoli C.le (foto G. Fiorentino).

Mentre il secondo al traino di un Caimano con una collana di Corbellini e Centoporte, da Napoli Centrale.

Gli equipaggi dei due convogli programmati per l’evento in sosta tecnica a Torre A. (foto S. Di Leva).

Dopo il rilascio dei passeggeri, le due composizioni hanno proseguito verso Torre A. Centrale per il rimessaggio precario, in attesa del viaggio pomeridiano di ritorno.

ETR 252 in arrivo alla stazione di Pietrarsa su binario illegale

con i suoi onorevoli passeggeri accolti dal red carpet (foto Fondazione FS).

Gli ospiti hanno quindi raggiunto la grande sala di montaggio che ospita le vecchie glorie della trazione a vapore.

La grandiosa sala allestita per l’evento attende gli ospiti (foto G. Fiorentino).

Sul grandioso palco, affiancato da maxi schermi sparsi in giro, si sono alternati i rappresentanti delle istituzioni introdotti dal conduttore Claudio Guerrini. Ha aperto gl’interventi il Presidente di Fondazione Andreatta Monsignor Liberio al quale hanno fatto seguito i sottosegretari alla Cultura ed alle Infrastrutture: l’on. Vittorio Sgarbi e l’on. Tullio Ferrante. E’ stata, quindi, la volta del Ministro del Dicastero Turismo on. Daniela Santanchè e del sindaco di Portici dott. Enzo Cuomo.

L’atteso discorso del direttore generale ing. Luigi Cantamessa si è avvalso della presenza del volto noto di Mara Venier che ha conferito all’incontro una valenza da studio televisivo.

La signora Mara Venier intervista il DG ing. Luigi Cantamessa (foto Fondazione FS).

L’ing. Cantamessa ha esposto un compendio sia dell’attività svolta da Fondazione in questo lasso di tempo, articolata nelle tre missioni basilari, sia nella ricaduta in rilevanti effetti economici che l’inarrestabile “cantiere” può indurre. Circa le tre missioni esse sono rappresentate dall’attività museale con i numerosi poli che ormai sono sparsi sul territorio; di cui Pietrarsa rappresenta la punta di diamante. Si è parlato poi di “binari senza tempo” per il recupero di talune linee dismesse e rinate per finalità turistiche. Infine la grande attività di restauro e rimessa in esercizio di materiale rotabile di pregio di cui l’Arlecchino rappresenta la testimonianza oculare. Mentre sono in fase avanzata di restauro, l’ETR 300 (Settebello) e gli eleganti Ale 601.

La cronaca della mattinata può essere visionata per intero a mezzo di questo link:

https://www.youtube.com/watch?v=9MXa-8G8j44&t=822s

Era ormai l’ora di pranzo, quando il convegno ha concluso la parte ufficiale. I presenti sono stati invitati a visitare i tesori del Museo di cui non ci si sente mai paghi, oppure portarsi nel settore E dov’era stato allestito un ricco buffet con le specialità della cucina campana.

La giornata però prometteva ancora emozioni e sorprese. Nel padiglione C era stato per l’occasione predisposta la Mostra tematica del decennale che riprende i canoni didascalici ed iconografici riportati sulla pubblicazione offerta agli ospiti.

Il volume in preziosa seta edito per lo straordinario evento (foto Fondazione FS).

E’ sembrato quasi sentire  il fiabesco “apriti Sesamo” quando le autorità presenti hanno provveduto di concerto a tagliare il nastro. La folla è stata accolta da due giovani musicisti che hanno intrattenuto i visitatori con temi musicali che ricordavano il treno.

La porta del padiglione C attende il taglio del nastro (foto G. Fiorentino).

Primo fra tutti quello tratto da “C’era una volta il west” di Ennio Morricone seguito dall’arcinoto “Azzurro” di Paolo Conte e portato alla popolarità da Adriano Celentano. L’atmosfera festosa ha addirittura provocato gl’illustri ospiti ad accantonare il protocollo per improvvisare un gustoso quanto allegro coro.

Poi la visita alla Mostra che tuttavia resterà aperta ai visitatori fino all’11 giugno 2023 offrendo un contorno gustoso e sorprendente alle mille attrattive del Museo.

La mostra dietro l’elegante paratia che ricorda le date di esposizione (foto G. Fiorentino).

Ma prima di lasciarvi, il vostro redattore si prende la briga di ricordare per piacere e per dovere, la figura del direttore del Museo avv. Oreste Orvitti che, benché non intervenuto sul palco, era presente all’evento. Egli ormai da tanti anni con la sua cura ed attenzione costante, è tra i protagonisti della rinascita del bel gioiello di Pietrarsa, gloria regionale, ma anche della nazione. Egli, sottolinea inoltre che la festa continua. Tanti sono gli eventi in programma per il decennale, sia a carattere museale che turistico. Tra gli altri quello già passato al Museo di La Spezia e quelli in programma ai DORS di Pistoia e di Milano. Per stare aggiornati, consultare la pagina:

www.fondazionefs.it

 

Immagine del titolo: modello fantastico in scala HO ad ispirazione ETR  Arlecchino. Produzione Conti vintage anni ‘50.

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