di Gennaro Fiorentino

(foto estratte da Siti istituzionali)

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Quando questo piccolo articolo sarà pubblicato, mi auguro tanto che la problematica connessa con la cosiddetta seconda ondata del temibile virus sarà stata per lo più superata. Il mio auspicio è anche quello che ne possiamo essere usciti con danni relativi, se non quelli connessi alla tasca e alla noia di non potersi muovere in libertà.

Mentre invece sto al PC a scrivere, arrivano gli echi di situazioni poco incoraggianti e di certo di una limitazione al movimento. Scorrono le belle giornate dell’estate di San Martino, quando era bello muoversi in auto od in treno verso mete d’interesse per l’hobby ferroviario e non di meno, nel mio caso, delle classic cars. In attesa che ci vengano aperte le ganasce, scomodo il consolidato rituale di citazioni ossia “che bello leggere un libro in attesa di essere sfogliato” o “vedere quel film che da tanto volevamo vedere”. Citazioni che trovo ipocrite e non condivisibili per niente. Ma tant’è e bisogna fare buon viso a cattivo gioco. Però, a dire il vero, un certo conforto me lo sta offrendo la mia nuova televisione che, apprendo, è definita “smart tv” ossia dall’inglese, “furba” o “intelligente”.

Domanda scontata: perché, la vecchia tv era cretina? Dettaglio: le nuove fanno cose che prima non si facevano come poter vedere su grande schermo canali captati dal modem ovvero dal PC. Così parte del tempo dedicato al divano, lo passo navigando a vista e scovando inserti e documentari di rilevante interesse catturati dalla piattaforma youtube. Si sa che il social YT è molto vispo e, come tale, ha ben presto capito quali siano i miei interessi prevalenti, ma non i soli, facendomi conoscere canali che ho trovato molto allettanti e con i quali mi diverto a passare qualche pomeriggio. Tra i tanti presenti ne ho individuato due che mi farebbe molto piacere condividere con voi. Mi riferisco a “Simply railway” e “Dylan’s travel report”.

Logo della linea Simply Railway, firma dei documentari descritti.

Sono operati da due ragazzi, talvolta appaiono anche fugacemente in video per esempio presso uno specchio, che sbarcano il lunario girando l’Europa e l’America, con le loro per così dire, prove su strada di questa o di quella relazione ferroviaria. Sono armati, ovviamente, di maneggevoli telecamere dalle prestazioni di tutto rispetto.

Non chiedetemi di specificare lo stile dell’uno o dell’altro in quanto li trovo omologhi; mentre il fatto di averli citati, non esclude che ci possano essere altri reporter di tal genere di ripresa. La struttura del documentario è la seguente. Si tratta di video con una durata di circa una mezzoretta. Con un pizzico di sagacia, non sono doppiati a voce in inglese di cui pochi saprebbero intendere il significato. Il commento è invece riportato come sottotitolo. In tal guisa, il nostro inglese, sia pure scolastico, è di grande utilità. Mentre, anche chi lo ignora del tutto, può intercettare comunque una bozza di significato con l’aiuto di qualche parola somigliante all’italiano ovvero con l’osservazione del contesto. Il video comincia dalla stazione di partenza di cui si racconta la storia e se ne esalta la bellezza, quando meritevole. Non di meno ne viene evidenziata la galleria commerciale, ormai quasi ovunque, e le modalità dell’acquisto del biglietto. Si passa quindi alla difficoltà di accesso al binario e a quella di intercetto della carrozza e del posto. Poiché talvolta si tratta di viaggi notturni, l’analisi della sistemazione è molto dettagliata.

Nel caso della poltrona si valutano l’ampiezza e la morbidezza della seduta; nonché quei pochi accorgimenti cui ci stiamo abituando. Intendo presa elettrica, tavolino e reticella con eventuale luce di lettura e gancio per la giacca; ovvero efficienza del sistema wifi. Nel caso del passaggio notturno, intuibile, pulizia della biancheria e comodità del letto. Un capitolo a parte viene riservato al bar (o ristorante di bordo) con accenno all’offerta con i prezzi, dettagliando se e cosa viene incluso, specialmente nella prima o de luxe class. Non manca il paragrafo denominato “Toilette time”. Della cabina viene esaminata la pulizia e, talvolta, l’incostante efficienza dell’impianto. In tutto ciò non mancano, secondo le aspettative, delle sortite nel resto del treno per valutare, a seconda dei casi, la classe superiore o inferiore. Anche se non rientra nel precipuo soggetto del lavoro, viene molto spesso sbirciato con l’obiettivo fuori del finestrino o, anche, citate le caratteristiche tecniche del materiale motore che serve il convoglio. E su questo punto, i nostri efficienti reporter mi sembrano piuttosto preparati. Alla fine del viaggio, viene rilevata la puntualità di quel treno e rilasciata una scheda finale. Un po’ come fa Quattroruote per la prova su strada delle auto. Da un lato le cose positive e dall’altro i nei; esaminati tra quanto vi ho esposto. All’inizio del viaggio ovvero del video, viene riportata un’animazione che fa comprendere l’itinerario. Se mi chiedeste se i lavori sono “freschi”, vi direi “freschissimi”. Infatti ho notato che la maggior parte sono stati girati quest’anno in regime di pandemia. La migliore maniera per poterli gustare, è ovviamente considerare queste righe null’altro che un invito, indirizzandovi ovviamente alla libreria dei siti. Però, e cito alla rinfusa, di recente ho visto il viaggio Stoccarda-Dortmund che mi ha colpito per un fatto particolare. La stazione della città, capitale della Mercedes, nasce come terminus. Ciò lo ricordo bene in quanto fu la meta di un indimenticabile viaggio con alcuni soci del Clamfer.

Immagine della stazione di Stoccarda con la inconfondibile torre segnata dal brand Mercedes.

Ebbene contestualmente a questa situazione, stanno costruendo una seconda stazione interrata che sarà di transito. Sono in corso i faraonici lavori. Con un po’ di presunzione potremmo dire che a Napoli l’abbiamo fatto circa un secolo fa (Centrale e Garibaldi). Quella ripresa mi ha offerto, tra l’altro, alcune immagini delle opere in corso di esecuzione. Il viaggio è stato espletato da una coppia di ICE di ultima generazione. Un fatto strano che è accaduto in questo episodio, è stato la mancata efficienza dei display d’indirizzo al numero di carrozza e di posto.

Complesso ICE di terza generazione (ICE 3) ripreso alla stazione di Francoforte-Aeroporto.

Trattandosi di un convoglio lungo diverse decine di metri, senz’altro l’inconveniente è stato annotato tra i rilevanti difetti. Anche se può succedere, ma dalle DB non te lo aspetteresti. Sempre parlando della Germania, è presente il test di un viaggio in “Flixtrain”, una nuova impresa conosciuta da noi per il trasporto su gomma.

La compagnia, a differenza dell’Italia dov’è presente l’operatore alternativo di gamma alta NTV, si pone nell’offrire un prodotto di classe media; pertanto molto interessante per la massa. Mi ha colpito il titolo di questo report: “Cosa aspettarsi per € 9”.

Convoglio Flixtrain al traino di una poderosa Siemens Taurus.

La compagnia si avvale di materiale noleggiato da noti operatori tedeschi di logistica.

L’idea del prodotto medio venne in Italia alla compagnia Arena, sulla tratta Milano-Torino. La società non incontrò il favore dell’utenza e fallì. Un altro test sfizioso visto pure di recente, è stato il Nizza (di cui ho ammirato la bella stazione) – Milano gestito da Thello. Ho così scoperto che a Ventimiglia si continua a cambiare la macchina di trazione, operazione che ritenevo obsoleta e defunta. Ciò avviene malgrado la disponibilità sul mercato, di materiale di trazione idoneo per adattarsi ai diversi sistemi di alimentazione sulla rete europea.

Convoglio della società Arena fallita nel 2012. Locomotore 483 prodotto Bombardier.  

Vari post riguardano l’Italia come il Roma-Palermo; IC notte con traghettamento. E mi fermo qui, consigliando però anche una sortita sulle reti di oltre oceano, di cui non mancano citazioni e prove di varie società di trasporto ferroviario. Una domanda maliziosa infine sorge. Ossia come venga gestita questa professione che io reputo invidiabile (per i miei gusti), ma di certo dispendiosa, non limitandosi l’onere alla pura spesa del biglietto ferroviario. Non so rispondere se non in maniera banale; probabile che i video rientrino in una rete di pubblicità, che rinfranca e conforti gli autori per l’investimento; permettendo anche di conseguire apprezzabili guadagni. Salvo poi che non godano anche di benefit da parte delle compagnie ferrovierie di cui, talvolta, esaltano i servizi. Allora in attesa di poter fare in prima persona qualche viaggetto, mi accontento che lo facciano altri al posto mio.

Penso un po’ al vecchio adagio che raccomandava, in caso di inaccessibilità alla carne, di accontentarsi del brodo.

Concludo con un’annotazione pratica. In mancanza di links, per accedere ai canali desiderati basta inserire nel motore di ricerca youtube, il nome dei programmi ossia “Simply railway” oppure “Dylan’s travel report”.

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