UN’ESPERIENZA

A RORSHACH

 

 

di Gennaro fiorentino

Ore 16.28 - E’ arrivato il treno da Heiden

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Quando vidi per la prima volta in un documentario le immagini della Ferrovia a cremagliera che da Rorshach conduce in venti minuti ad Heiden sulle colline del lago di Costanza(CH), ebbi un sussulto di sorpresa per aver scoperto una cosa nuova. D’altro canto il pianeta svizzero è talmente fitto di ferrovie secondarie, che credo siano ben pochi quelli che possano vantarsi di conoscerle tutte. Inoltre il suo nome RHB, omonimo di quelle più famose Ferrovie Retiche, mi rendeva la questione ancora più intrigante. Era una vera e propria provocazione per un feramatore come me. Non passò molto tempo e durante un viaggio in zona, mi portai alla stazione centrale di Rorshach delle Ferrovie Federali Svizzere, che ospitavano altresì la RHB (Rorshach-Heiden-Bergbahn) per alcuni chilometri di binari (stesso scartamento) e naturalmente per l’alimentazione. Speravo così di sapere qualcosa in più di questa ferrovia e vederne qualche veicolo. Mi trovai al cospetto di un discreto fascio di binari che in quel momento non accoglievano alcun rotabile. L’impianto era completato da un bell’edificio come FV. Un cortese capostazione uscì dalla sala della dirigenza e mi spiegò che il vero terminal della linea secondaria che cercavo non era già quella stazione che ne costituiva una fermata, ma la successiva che rispondeva al nome di Rorshach Hafen, dove l’apposizione Hafen stava per porto, trovandosi infatti sulle rive del lago.

C’erano da percorrere circa tre chilometri.

 

 

Il macchinista prepara l’apparato

 

Mi rimisi alla guida e, non nascondo, che varie volte ci passai davanti senza vedere ciò che cercavo, aspettandomi una Stazione ancora più grande di quella che avevo già visto. Si trattava invece di un modesto FV, immerso in maniera mimetica nel contesto urbano, servito da due binari di corsa ed affiancato da un passaggio a livello percorso senza soluzione di continuità, da un fiume di auto e pedoni che accedevano al lungo lago. Il caldo mese di Agosto aveva richiamato tanti turisti in questa bella località di villeggiatura, posta sulle rive del lago di Costanza (Bodensee), che ne avevano accresciuto la popolazione residente in maniera apprezzabile. Una volta familiarizzato con il contesto, attesi il convoglio che desideravo fotografare. Il mio informatore mi aveva parlato di un arrivo alle 16.30 ed una partenza in senso opposto alle 16.40.

 

Ore 16.40 In carrozza, si parte!
   

Semaforo verde, via

 

C’eravamo quasi. Mi posi dunque sul binario destro lato lago dove presumevo arrivasse il treno, ricordando che in Svizzera i treni viaggiano a destra. E così fu. Di lì a poco arrivò un rosso ETR che trainava una carrozza e tre vetturette antiche e tutte aperte. Ne scesero parecchi turisti mentre altri erano pronti ad imbarcarsi.

Fu a questo punto che mi posi un interrogativo. L’ETR, atto ad accogliere molti passeggeri, avrebbe avuto comunque necessità di portarsi dall’altro lato per poter trainare il resto del convoglio in quanto le vecchie vetturette non avevano alcun attrezzatura da semi-pilota. Ma in assenza, in quella modesta stazione di alcun scambio, come si sarebbe portato dall’altro lato del treno? Mentre l’ansia e la curiosità incalzavano, quei pochi minuti che mi separavano dalla partenza mi sembrarono un’eternità. A questo punto vidi scendere il macchinista che aveva a tracollo una borsa. Per allentare la tensione, scherzai con me stesso pensando che il contenuto della borsa fosse costituito da uno sfilatino con peperoni in padella (pietanza tipica estiva del meridione) che gli aveva fornito la moglie. Il ferroviere risalì a piedi tutto il convoglio portandosi al predellino dell’ultima, diventata prima vettura. Fu a questo punto che aprì la borsa. Ma quale pane e peperoni! Ne uscì un apparato con alcuni joy sticks. Con sorpresa, ma avevo capito. Guardando attraverso il finestrino della vettura di coda e guidando con quella sorta di telecomando collegato con l’ETR motore, egli avrebbe riportato il convoglio indietro. Ritengo alla stazione precedente attrezzata per la manovra. Ma era talmente perfetta quell’attrezzatura, che potrei anche immaginare la percorrenza dell’intero percorso di circa sette chilometri. Insomma penso, con un po’ di fantasia, ad un sistema modellistico (digitalizzazione) applicato ad una ferrovia reale. C’è sempre qualcosa di nuovo da imparare.

 

 

ETR in spinta via telecomando

 

Links di approfondimento:

 

http://www.stadlerrail.ch/index.php?page=215

Notizie in tedesco circa la costruzione dell’ETR 25 Stadler

Fornitura del 1998 costituita da un unico esemplare immatricolato col numero 25

 

http://www.seak.ch/Ftxt_125j_rhb_1.htm

Storia della ferrovia RHB in tedesco

 

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