Testo e foto di Rosario Saccone

 

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Capita spesso che importanti santuari della cristianità, oggi luoghi della devozione popolare e meta di pellegrinaggi, siano posti su alture o addirittura in montagna, eredità di antichi romitaggi di epoca medioevale. Nel passato era impresa assai ardua giungervi a piedi o a dorso di mulo attraverso le impervie strade sterrate che li collegavano col resto del mondo. In seguito per agevolare un po’ coloro i quali volevano raggiungere la meta vennero realizzati impianti come l’Autoguidovia per il Santuario della Guardia presso Genova, la tramvia Biella-Oropa, la tramvia a cremagliera Sassi-Superga a Torino, la funicolare Mercogliano-Montevergine, ecc.

Alcuni di questi impianti sono poi diventati inadeguati a trasportare il crescente flusso di pellegrini che in massa raggiungevano tali santuari e come sempre la motorizzazione privata e la costruzione o l’ampliamento delle vie di accesso ne hanno decretato la definitiva soppressione: oggi ne sopravvive solo il ricordo nelle antiche cartoline e nelle pubblicazioni ad essi dedicate.

A Livorno esiste il santuario della Madonna di Montenero situato sui colli nella periferia sud-est della città e risalente al XIV secolo. Per raggiungerlo in maniera veloce e comoda (per ridurne la pendenza la strada a tornanti misura circa 4 Km) agli inizi del ‘900 venne costruita una funicolare che congiungeva la parte bassa dell’abitato di Montenero con la parte alta dove è situato il santuario della Madonna delle Grazie. Presso la stazione inferiore era inoltre presente il capolinea del tram che consentiva un buon collegamento col centro della città, che è piuttosto lontano, poi sostituito dal filobus ed oggi dall’autobus.

 

La stazione inferiore della funicolare in Piazza delle Carrozze a Montenero bassa;

l’autobus della linea 2 in primo piano staziona esattamente dove un tempo fermava il tram

(nella piazza vi era un capolinea a triangolo).

 

La funicolare non è stata vittima delle soppressioni realizzate negli anni ’60 e ’70 e, dopo aver subito ben tre fasi di ammodernamento nel corso degli anni, ancor oggi consente di raggiungere facilmente il santuario benedettino. I più recenti lavori di rinnovamento hanno permesso di automatizzarne il funzionamento attraverso un impianto di videosorveglianza delle stazioni: un unico operatore controlla dalla stazione a monte la salita dei passeggeri, comanda la chiusura delle porte delle vetture e avvia l’impianto. Si è così realizzata una certa economia d’esercizio che ne consentirà la sopravvivenza per tempi ancora lunghi (o almeno si spera).

Le due stazioni, anche a causa della scarsa pendenza, sono prive dei soliti gradoni che normalmente caratterizzano le banchine delle funicolari; una delle due vetture è anche attrezzata per il trasporto di disabili in carrozzella.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La vettura n. 2  appena partita dalla stazione inferiore, e ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

... la vettura n. 1 in arrivo nella stessa stazione.

 

La vettura n. 2 nella stazione superiore.

 

La linea è tutta allo scoperto, ha una pendenza massima di appena il 18%, una lunghezza di 656 m e supera un dislivello di 110 m: una corsa dura poco più di 3 minuti. La classica configurazione con binario a scartamento ridotto prevede un'unica via di corsa tranne che nel punto centrale dove avviene l’incrocio tra le due vetture.

Queste ultime, risalenti al primo ammodernamento del 1972, hanno una capacità di 50 persone e, pur essendo predisposte con i due banchi guida, come detto viaggiano normalmente prive di guidatore.

In corrispondenza dell’incrocio esiste anche una fermata a richiesta, che va prenotata nella stazione a monte prima della partenza tramite apposito pulsante: serve alcune abitazioni lungo la via ed il servizio viaggiatori può essere svolto solo dalla vettura 2 che impegna il binario di destra (avendo la stazione a monte alle proprie spalle) dove è presente un’apposita banchina.

Dalla stazione a monte è vicinissimo l’ingresso del santuario: la località inoltre è molto amena e vi si gode uno splendido panorama sul litorale a sud di Livorno.

 

Il progetto per la costruzione di una funicolare allo scopo di rendere più agevoli i collegamenti col celebre Santuario di Montenero risale ai primi anni del XX secolo. A tale scopo fu costituita la "Società Livornese a Trazione Elettrica". I lavori procedettero alacremente tanto da essere ultimati nell'estate del 1908 e il 19 agosto dello stesso anno la funicolare poté essere inaugurata. La "Società Livornese a Trazione Elettrica" gestì l'impianto fino al 1972, anno in cui la mano fu passata alla "Azienda Trasporti Livornese".

 

La stazione inferiore della Funicolare nei primi anni del 1900.

Una vettura della Funicolare nelle prossimità della Stazione Superiore.

Sulle testate del veicolo campeggia a grandi lettere la scritta

"Società Livornese a Trazione Elettrica".

La vettura n. 2 della Funicolare sul binario di raddoppio.

Le cartoline riprodotte appartengono alla collezione di G. Fiorentino

 

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