Testo e foto di Gennaro Fiorentino

Chiudi la pagina

Il Monte San Salvatore è alto mt. 912. Esso si affaccia sul lago di Lugano con accesso dal comune di Paradiso adiacente a quello del capoluogo cantonale. Dalla sua sommità si ha uno splendido panorama  che abbraccia il bacino lacustre, il Monte Ceneri, il Mendrisiotto ed il Monte Generoso, di cui si è parlato di recente in questo stesso sito.

A meno che non si voglia raggiungere la vetta con la strada ferrata (ossia una via attrezzata per provetti scalatori), il modo di accesso adatto per tutti, è la funicolare che è in servizio da oltre un secolo. Il suo biglietto di viaggio consente altresì di usufruire di uno sconto del 50% sulla Ferrovia del Monte Generoso (e viceversa).

Considerato la singolarità di questo impianto di risalita, ritengo oltremodo interessante ripercorrerne la storia e descrivere le sue caratteristiche tecniche salienti.

La funicolare fu inaugurata il 27 Marzo 1890 dopo una serie di ritardi dovuti sia alla revisione del progetto originale che prevedeva la costruzione di una dispendiosa ed ardita ferrovia a cremagliera, sia ad alcune rettifiche adottate in corso di progetto esecutivo delle due principali opere d’arte inserite nel percorso. Mi riferisco al viadotto per saltare il Vallone di Calprino ed a  quello per sovra passare la linea verso il san Gottardo. Il citato viadotto in una cartolina d’epoca (coll. G. Fiorentino) è mostrato nel titolo.

L’originalità dell’impianto consiste nella sua divisione in due sezioni. Cerchiamo di esporne la funzione immaginando un viaggio in ascesa. La stazione inferiore, in stile chalet svizzero, si trova come detto, nel comune di Paradiso (mt. 282 slm). Un ampio parcheggio a pagamento offre un facile ricovero alle auto degli escursionisti.

Il caratteristico aspetto svizzero della stazione inferiore ormai circondato da moderni edifici.

Si prende posto nella rossa vettura che risale al 2001 e si parte. Il servizio è stagionale e le partenze sono cadenzate sui 30 minuti. Il viaggiatore non si rende ancora conto della particolarità.

Il percorso di questo primo tratto pressoché rettilineo, è di mt. 828 con un’inclinazione crescente tra il 170 ed il 340 per mille. In questo primo itinerario sono poste le due citate opere d’arte. Si giunge così alla stazione intermedia di Pazzallo posta a mt. 490 slm. Si lascia la vettura che ci ha portati fin qui e ci si imbarca su quella adiacente e discendente solidale con la prima a mezzo del cavo. Ciò costituisce se non un primato, almeno una peculiarità. Dopo qualche minuto si riprende il viaggio sul secondo segmento, la cui lunghezza è di mt. 832 con un’inclinazione davvero audace fino al 600 per mille. L’andamento è curvilineo per un po’,  per poi riprendere l’aspetto rettilineo.

Il vagone alla stazione di Paradiso in attesa di partenza, e ...

... il vagone del secondo tratto finalmente in vetta. Si noti l’acclività davvero mozzafiato.

La fune (peso 7 t. – lunghezza mt. 1700 – diametro mm 33) è legata alle due vetture e trova la forza motrice nella sala motore posta nella stazione intermedia di Pazzallo. Qui una grande ruota avvalendosi di un motore da 200 kW, provvede ad avvolgere alcune volte il cavo dopodiché lo porge alla vettura discendente. Quando le vetture sono affiancate per lo scambio dei passeggeri nella stazione di Pazzallo, esso è completamente svolto e si trova nella parte superiore con due segmenti paralleli.

I due principali e citati viadotti in ferro sono lunghi rispettivamente mt. 103 con 5 stilate di ferro (Vallone di Calprino) e mt. 36 con 1 stilata di ferro (quello sulla ferrovia). Lo scartamento è metrico.

Dopo l’emozionante ascesa della durata di 12 minuti, si giunge alla vetta attrezzata con uno splendido belvedere ed un immancabile ristorante-hotel. Possibilità per tutti di visitare la chiesetta dedicata al Salvatore e salire con un’altezza ulteriore sul suo tetto. Panorama splendido.

Il panorama con l’obiettivo orientato verso l’Italia, che si può apprezzare dalla vetta.

Come detto all’inizio, l’impianto come lo vediamo oggi è stato rinnovato ed omologato nel 2001. Hanno collaborato a questo ennesimo rinnovo il fior fiore delle aziende specializzate in impianti a fune poste tra Svizzera, Austria e Germania. Le citiamo invitando il lettore interessato a visitarne i web site, vera miniera di documentazione per l’appassionato: Sisag, Doppelmayr e Gangloff, quest’ultima specializzata nella progettazione e realizzazione di cabine sia per teleferiche che per funicolari. Tra l’altro ha realizzato gli ultimi vagoni installati sulla funicolare di Como Brunate. E’ detentrice altresì del brevetto mondiale con marchio aziendale “Cabrio” di cabine per teleferiche a due piani (il secondo open air) per un completo godimento dei contesti naturali sulle montagne di tutti i continenti.

Le moderne vetture della funicolare del Monte San Salvatore hanno ciascuna una capacità di 60 persone. Il servizio è assicurato da Marzo a Novembre con una media annuale di 160.000 passeggeri trasportati.

Chiudi la pagina