di Andrea Cozzolino

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Esattamente 60 anni fa, nel gennaio del 1954, giunsero a Napoli gli ultimi filobus a tre assi in dotazione all’Azienda partenopea: si trattava di diciannove esemplari del tipo FIAT 672F/224, realizzati dall’IMAM su licenza CaNSA, ma con parecchia libertà rispetto al disegno originale (caratteristico, ad esempio, il frontale con fasce orizzontali): guida a destra, 23 posti a sedere e ben 77 in piedi, singolare la mancanza del numero di servizio sul lato sinistro, caratteristiche più “moderne”, nel complesso, rispetto alle precedenti serie di FIAT 672.

Questi filobus rappresentavano l’ultima versione dello schema unificato per i 672: basti ricordare la nuova scansione dei finestrini, dal disegno quasi quadrato, che caratterizza tutta la produzione successiva al 1952.

I 672F/224 erano dotati di motore CGE 1227/A da 164 HP con equipaggiamento elettrico della stessa casa (avviatore MRA) e frenatura elettrica di servizio. Furono immatricolati 3241÷3259, a ridosso della serie con guida centrale 3221÷3232 che in realtà comprendeva quattro FIAT 672F/122 (3221÷3224) con carrozzeria CaNSA ed apparecchiature CGE (1949) ed otto (3225÷3232), che erano stati carrozzati, invece, dall’AVIS di Castellammare di Stabia nel 1952. Queste vetture furono subito indirizzate all’impianto di Posillipo, ove per lungo tempo furono utilizzate pressoché esclusivamente sulla 240 (Piazza del Gesù Nuovo – Posillipo Capo), tanto da essere per anni identificate con questa linea; si può anzi ricordare che proprio per loro furono create apposite “velette”, con numeri e lettere bianche su fondo nero.

Al servizio sulla 240 abbinarono solo occasionalmente presenze su altre linee (230, 239), ma estesero tuttavia quasi naturalmente il loro servizio alle 203 (nera e rossa) a partire dal 1956.

Vetture del tipo FIAT 672F/224 a piazza del Gesù Nuovo, e ...

 ... lungo la via di Posillipo durante il lungo periodo di servizio da loro svolto sulla filolinea 240.

(Archivio fotografico Ruggieri - coll. A. Cozzolino)

La 3254 - ancora in servizio sulla filolinea 240 - a piazza Vittoria. Il notevole affollamento della vettura,

che presenta ancora le frecce direzionali al centro del lato posteriore, dimostra la sua grande capacità.

(Archivio fotografico Ruggieri - coll. A. Cozzolino)

Il primo grande mutamento nella “vita” dei 672F/224 avvenne nel 1959 allorché - assegnati i nuovi filobus ALFA 911 a Posillipo - furono trasferiti al deposito “Carlo III” per esercitare le linee vomeresi 242 (Tribunali – piazza Vanvitelli), 247 (Piazza G.B. Vico – piazza Vanvitelli) e 249 (Piazza G. Pepe – San Martino): e fu questo un periodo non meno proficuo del precedente sulla 240. Prevalendo al Vomero però i filobus a due assi, il gruppo ritornò gradualmente a Posillipo, anche su istanza degli stessi conducenti, che trovavano i 672F/224 più adatti ai percorsi posillipini (non fosse altro per la maggiore recettività).

Via Salvator Rosa: un FIAT 672F/224 diretto al Vomero incrocia un più anziano ALFA 140 Pistoiesi.

La foto risale, presumibilmente, al 1960 (Archivio fotografico Ruggieri - coll. A. Cozzolino).

Contemporaneamente, però, i 672F/224 vennero utilizzati anche su alcune linee centrali, e da gennaio 1962 si specializzarono, accanto ai FIAT 672F/250 AVIS OCREN, nell’esercizio delle linee CD, CS, 212 e 231. In questo periodo furono oggetto di alcune modifiche tecniche che - per così dire - li ringiovanirono, consentendo loro ancora un periodo di buon servizio. In particolare, fu modificato il freno di servizio (da idropneumatico a pneumatico) e aggiunto quello di emergenza tipo Westinghouse. Da segnalare anche alcune ben riuscite revisioni di carrozzeria, che interessarono, negli anni ‘60, alcuni esemplari: 3241, 3245, 3248, 3251 (quest’ultimo ebbe, unitamente a 3250, anche nuovi sedili in materiale plastico).

Immagine pressoché speculare di due FIAT 672F/224 impegnati nell’esercizio delle linee circolari CD – CS

al quadrivio di Monteoliveto (Foto Paolo Gregoris).

La vettura 3252 appena partita dal capolinea della Stazione Centrale  (Foto Paolo Gregoris).  

Nel 1963 dodici filobus della serie (3241÷3252) furono trasferiti al deposito “Stella Polare”, e qui furono utilizzati sulle due circolari, mentre gli esemplari rimasti a “Carlo III” esercitavano la 212 (per il suo breve residuo periodo di esistenza) e la 231.

Dal 26 gennaio 1964 furono di nuovo riuniti tutti a “Stella Polare” e qui ampliarono il loro raggio alla “vesuviana” 254 barrata (Piazza Cavour – Portici, piazza S. Ciro) e ad alcune linee di rinforzo mattinale.

Ancora due immagini di 672F/224 impegnate nell’esercizio di CD e CS: la 3257 è stata ritratta in via Foria, e ...

... la 3259 a piazza Garibaldi  (Foto Paolo Gregoris).

Come per altri tipi, fu l’allagamento di “Stella Polare” (31 agosto 1966) a decretare la fine di parecchi 672F/224: 3243, 3246, 3249, 3253, 3254, 3255, 3256, 3257, alcuni subito, altri dopo un breve ed effimero rientro, furono accantonati ed alienati a dicembre dell’anno successivo, quando vennero meno anche 3242, 3244, 3247 e 3258; ancora, ad aprile ‘68, furono messi in disarmo 3241 e 3252, a giugno tutti gli altri, ad eccezione di 3250, che - declassato a “trasporto materiali” sin dal febbraio ‘67 - finì con l’essere l’ultimo filobus a tre assi ancora in circolazione per qualche mese. L’alienazione avvenne a giugno del 1969. Filobus di grande potenza ed affidabilità, i 672F/224 sono stati indubbiamente uno dei migliori investimenti per il servizio filoviario napoletano ed hanno costituito anche, come si è avuto modo di vedere, un modello interessante di adattamento a mutate esigenze del servizio.    

 

La foto inserita nel titolo di un FIAT 672F/224 al capolinea di Posillipo Capo è di Carlo Marzorati.

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