Testo e foto di Gennaro Fiorentino

 

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Con un rinnovato successo, si è tenuta anche quest’anno la bella manifestazione modellistica di Avezzano: sede dell’evento, gli ampi spazi della palestra coperta della S.M.S. “A. Vivenza” con l’annesso verde parco. Il Salone di Avezzano, malgrado la sua giovane età, si è guadagnato rapidamente un posto di rilievo nel nutrito panorama delle esposizioni modellistiche nazionali.

Ѐ diventato infatti punto di incontro e di confronto delle maggiori realtà associative fermodellistiche operanti in Italia, acquisendo un’identità che l’ha sottratto al rischio di emulare analoghe iniziative che conferiscono maggiore spazio alle vetrine di novità e prodotti modellistici con finalità commerciali.

La grande superficie della sala era per buona parte occupata dal grande plastico modulare del Gruppo Fermodellistico di Piombino con uno sviluppo di circa 250 metri ed ambientazione squisitamente italiana. Il sistema della modularità consente di poter ampliare l’opera di continuo grazie alla collaborazione dei vari soci che, nel rispetto dei parametri di compatibilità, possono dare sfogo alla propria fantasia in autonomia completa.

 

Uno scorcio dell’enorme plastico modulare del Gruppo di Piombino con una veduta

di una cattedrale gotica sconsacrata vagamente ispirata a San Galgano (prov. Siena).

Una stazione tipicamente italiana: un merci della compagnia Cargo de Lenord

cede il passo ad un treno diretto con livrea anni ‘80.

 

Certamente più contenuto ma di grande effetto emotivo, appariva il lavoro del Gruppo Märklin Roma con un “proscenio” di circa metri lineari 12, di schietto ambiente tedesco, sul quale si alternavano splendidi convogli  provenienti da dietro le “quinte” e che occupavano in passerella ambedue i binari. Un’attenta e realistica sonorizzazione accompagnata per i modelli a vapore, dal fumo, contribuivano davvero ad offrire uno spettacolo di grande suggestione.

Una BR 10 digitalizzata e sonora spunta da una galleria con il suo pesante treno passeggeri.

Qualcosa del genere si poteva altresì ammirare allo stand dell’Associazione Culturale Amanti del Treno. In un contesto poco più grande di un diorama ambientato nella ipotetica stazione di Trevignano, immaginabile negli anni 40’-50’ per materiale esibito di trazione e rimorchiato, venivano movimentati le vaporiere che hanno fatto la storia dell’Italia. Sapienti manovre sulla piattaforma girevole, accompagnate da effetti sonori, creavano capannelli di spettatori a tutte le ore di apertura del Salone.

Contesto italiano a Trevignano romano con una potente locomotiva FS ed il suo lungo treno merci.

Molto nutrita appariva la presenza dell’Associazione Fermodellistica di Perugia con vari plastici e diorami. Certamente più singolare è apparsa la riproduzione dello “Stivale” con le bandierine che ricordavano i maggiori monumenti posti alla varie latitudini. Intanto un trenino ripercorreva in su e giù l’Italia per ricordare i 150 anni dell’Unità Nazionale.

E proprio questo è stato il Leit-motiv dello stand della nostra Associazione Clamfer che, mentre non esibiva veicoli in movimento, affidava invece al tricolore lo sfondo di tutti i preziosi e singolari modelli posti all’ammirazione del pubblico.

Oltre all’oggettistica ferroviaria dei tempi che furono, tra cui una Leopolda davvero funzionante, il tema prescelto è stato quello degli spazzaneve e spartineve che, malgrado l’incombente caldo estivo, volevano creare un’affinità “climatica” con la cittadina abruzzese che ci ospitava. I soci Falcone, Gamboni e Vitiello hanno vivacemente alimentato la tematica descritta, rispettivamente con singolari attrezzi ferroviari e con veicoli da neve elaborati ed immersi in un contesto di grande gusto. Una menzione a parte merita il socio Castelletti che negli anni si è distinto per la riproduzione in proprio di macchine e vetture mai eseguite prima da case modellistiche. Una parte della sua produzione era esposta in vetrina, mentre quella più recente partecipava degnamente ad uno dei concorsi abbinati alla rassegna.

Modelli commerciali e non, realizzati nelle varie scale, ed interessanti cimeli ferroviari

in bella mostra nello spazio riservato al Clamfer.

 

 

Tra le ulteriori presenze di Associazioni vale senz’altro soffermarsi su quella “Le Rotaie” di Isernia che si distingue per la costante presenza alle varie manifestazioni italiane. Ciò le dà un particolare merito perché, come ci è stato riferito da uno dei suoi numerosi soci presenti, trasportare il plastico modulare sociale di ambientazione molisana comporta una spesa ed un impegno che il Club sostiene con le proprie forze, senza alcune aiuto istituzionale.

Con lo stesso spirito era presente l’Associazione “La Tartaruga” di Roma con il suo promettente plastico modulare in crescita che si avvia per qualità e dimensione, ad “inseguire” altre realizzazioni analoghe in ambito italiano.

Apprezzabile infine la presenza dell’ASN (Associazione Scala N) con un bel plastico. L’ASN attraverso pubblicazioni e presenze nelle maggiori esposizioni modellistiche persegue da anni la finalità di diffusione e proselitismo della cosiddetta scala minore N.

La rassegna è stata inaugurata il pomeriggio del Venerdì 24 dal sindaco di Avezzano Dr. Antonio Floris che ha voluto visitare tutti gli stands manifestando il suo vivo interesse e dando il suo cordiale “Benvenuti” a tutti gli espositori.

La bella parata dei modelli del socio Castelletti, tutti costruiti in proprio e destinati al concorso “Modelli ferroviari”.

Uno scorcio del  plastico modulare dell’Associazione La Rotaia di Isernia ci consente di ammirare

un  contesto tipico molisano. Assenza completa della catenaria ed un convoglio “Sangritana” fa capolino sulla rete RFI.

Ѐ dell’associazione Tartaruga di Roma il plastico modulare di cui vediamo uno scorcio.

Presso il deposito locomotive un Minuetto attende il proprio turno di servizio

mentre un’alta gru provvede alla sostituzione di una lampada del piazzale.

Il sindaco di Avezzano dr. Antonio Floris in visita allo stand Clamfer

in compagnia della dott.sa Paola Colangelo, una delle preziose organizzatrici della Mostra.

 

Le entità per così dire istituzionali erano altresì rappresentate. Tra i musei erano presenti il Museo Ferroviario di Colonna, il Museo Ferroviario ACAF di Montesilvano con un interessante diorama a tema ed il Museo AISAF Ionico-Salentino di Lecce. Anche la compagnia ferroviaria Sangritana con le sue molteplici attività nel settore del turismo e del trasporto, aveva il suo bello stand dove veniva proiettato un interessante documentario “corporate”.

Non sono mancati gli operatori della borsa scambio che hanno tirato fuori dalle loro valige senza fondo innumerevoli novità e sorprese nel campo fermodellistico. La loro nutrita presenza non ha tuttavia tradito lo spirito goliardico ed associativo della manifestazione, trattandosi anch’essi di appassionati del settore prima che piccoli operatori per così dire commerciali.

Un discorso a parte merita l’utilizzo delle aree esterne riservate ad eventi collaterali. Quella prospiciente l’ingresso, ospitava gli ultimi modelli di auto di produzione Ford, uno stand per la propaganda di attività filantropiche mentre sulla stessa area un vecchio (ma non tanto) bus urbano esibiva gli oggetti di un commerciante “brocanteur”.

Il semplice ma efficace diorama della stazione Penne, terminale della dismessa ferrovia Pescara-Penne.

Contesto di proprietà del Museo Ferroviario di Montesilvano.

Il colorato e pittoresco bus che ospitava il mercatino itinerante di antichità.

Quella invece posteriore, posta nel verde parco, faceva da scenario alle evoluzioni dei “Truck Models”, gli straordinari camion radioguidati e dei mezzi per movimento terra. Purtroppo l’area riservata al Vapore vivo, è rimasta vuota per l’assenza delle Associazioni pertinenti tale settore che pur erano state invitate. E questo secondo me è stata l’unica piccola delusione di una rassegna che non ha lesinato spettacoli ed emozioni.

Ho lasciato per ultimo un doveroso omaggio ai numerosi concorsi tematici che hanno caratterizzato la manifestazione la cui premiazione ha preceduto di poco il momento di spegnere i riflettori su questa felice  “III edizione del Salone di Avezzano”.

Nella categoria fotografia ha vinto l’opera “Verso il temporale” di Tommaso Santoponte; mentre per quella diorami,  è risultata vincitrice la riproduzione del contesto natura-ferrovia di “Vernazza” posta nella realtà sulla splendida zona delle Cinque Terre in terra ligure.

Il nostro socio Ennio Castelletti ha vinto il secondo premio nella categoria “Modelli Ferroviari” per aver creato dal nulla la riproduzione del veicolo Vaz 80 833, un singolare ma direi unico, carro officina che malgrado la sua peculiarità, non ha mai ricevuto attenzione da parte delle case modellistiche. L’opera del nostro socio, che del resto già si era distinto per precedenti analoghe realizzazioni, colma una lacuna lasciando agli studiosi ed agli appassionati la preziosa documentazione di un veicolo ferroviario di grande fascino.

Il carro soccorso del socio E. Castelletti vincitore del secondo premio del concorso per materiale viaggiante.

Volevo altresì citare il Comitato del quartiere San Francesco di Avezzano che si occupa di vari campi dell’assistenza ai cittadini: dal religioso allo sportivo, dal folkloristico al sociale passando per l’arte presepiale. E proprio in questo settore che i suoi artisti hanno voluto fare una sorpresa riproducendo in scala G la stazione della cittadina abruzzese completata da due belle locomotive in scala adeguata. Si tratta del fabbricato viaggiatori così come ricostruito dopo il catastrofico terremoto del 1915. Esso troneggiava all’ingresso quasi a voler salutare tutti i visitatori.

La riproduzione in scala G della stazione di Avezzano (lato binari) con un convoglio che attende la partenza.

A conclusione del mio rapporto non mi resta che rivolgere il ringraziamento del nostro Club e di tutti quanti hanno partecipato nelle loro rispettive vesti a questa gran festa, al comitato organizzativo nelle persone del geom. R. Tinarelli e della dott.ssa Paola Colangelo dell’ufficio turismo e cultura del Municipio, del dott. G. Franceschini presidente dell’associazione Giano, a tutti coloro che nei rispettivi ruoli hanno contribuito a realizzarla. Ci auguriamo che la loro fiducia nell’idea possa produrre ulteriori frutti nell’edizione n. 4 del 2012 che di certo non mancherà. Eventuali omissioni nel presente rapporto, nella citazione di organizzatori o espositori non sono state intenzionali, riconoscendo anche a coloro che non fossero stati nominati un ruolo indispensabile nella riuscita di Avezzano 2011.

 

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