IL CLAMFER ALLA 34° FIERA

DEL BARATTO E DELL’USATO

13 e 14 aprile 2013

Testo e foto di Gennaro Fiorentino

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Per il secondo anno il Clamfer ha aderito all’invito di poter esporre in un proprio stand le opere modellistiche dei suoi soci durante l’edizione di primavera della Fiera del Baratto che si è tenuta negli ampi padiglioni della Mostra d’Oltremare in Napoli il 13 e 14 Aprile.

 

L’organizzazione del prestigioso evento è opera geniale dell’Associazione Bidonville di Napoli che ormai da decenni, diffonde la cultura del riciclo e del riuso. Quella che ormai si può definire una filosofia, con il passare del tempo, non solo continua a fare proselitismo ma manifesta un’attualità sempre più decisa.

Ciò in concomitanza ed in contrasto con la prepotente espansione del consumismo e della conseguente riduzione dei tempi di utilizzo dei beni. Gl’intuibili benefici del riuso e del riciclo riscuotono un crescente successo tant’è che il modello Bidonville è una formula in fase di “esportazione” verso nuovi ambiti. Infatti sono in programma a cura della prestigiosa Associazione, altre due inedite manifestazioni per questa primavera presso le località di Pompei e Potenza.   

L’area riservata al Clamfer è stata quella della sala A del padiglione 1 che l’organizzazione riserva ad invitati scelti tra le Associazioni culturali e le Istituzioni. Lo spazio messo a disposizione è stato davvero generoso consentendo dunque di realizzare una ricca esposizione su un circuito visivo a forma di “U”,  secondo il progetto elaborato dallo stesso nostro Presidente, coadiuvato dal Segretario e dal Consigliere addetto alle Mostre.

Quindi tappa d’obbligo per le migliaia di visitatori della Fiera, che non hanno mancato di riservare almeno una rapida visita al nostro stand prima di tuffarsi nelle corsie fiancheggiate da incredibili e disparate mercanzie.

Passo, quindi, a descrivere ciò che si poteva ammirare nello spazio Clamfer di questa edizione 2013.

Proprio all’ingresso troneggiava un circuito tematico in scala “G”. Vi si immaginava la movimentazione delle classiche Volkswagen Maggiolino all’uscita dello storico stabilimento di Wurzburg mentre venivano imbarcate su idonei carri ferroviari a pianale. Il convoglio, segnato dalla classica W su materiale LGB, ha girato instancabile per tutto il periodo. Faceva da contorno, una parata dello stesso modello di auto in versione giocattolo d’epoca. L’opera di G. Vitiello è stata allestita con il patrocinio del Museo del Giocattolo di Torre del Greco.

Lo spazio dedicato al Museo del Giocattolo di Torre del Greco (NA).

Una preziosa collezione di cimeli tra fanali, trombe e cappelli, le faceva da cornice contribuendo ad immergere il visitatore in un’atmosfera ferroviaria. Il tutto estratto dalla ricca collezione di A. Falcone. Superata una colonna, era posizionato un diorama peraltro già visto l’anno scorso, ma ampliato e rivisitato: quella della stazione di Portici, opera dell’infaticabile e prolifico socio E. Castelletti.

Scorcio della stazione del Granatello di Portici. Sul primo binario la storica locomotiva "Bayard", ricostruita nel 1939 dalle F.S. in occasione del centenario. Essa, entrata in servizio nel dicembre del 1839, era molto simile alla "Vesuvio" che aveva trainato il treno inaugurale il 3 ottobre dello stesso anno.

A seguire un classico esempio di collaborazione tra i soci. Infatti veniva esibito un’opera modulare a sviluppo lineare. Ognuno dei partner aveva elaborato il suo miniplastico rispettando i canonici parametri dettati da norme internazionali. In sede di mostra, ogni autore ha potuto collegarsi a quello adiacente creando una complessa scena ferroviaria in un contesto per certi versi naif. Si deve questa riuscita operazione per così dire di squadra, ai soci M. Falco e L. Esposito con la collaborazione di R. Saccone. L’ambientazione si poteva considerare Abruzzese-Molisana con trazione termica ed ampia esibizione di convogli a vapore od operati con automotrici.

Particolare di un modulo realizzato dal Socio Maurizio Falco, e ...

... stazione in costruzione sui moduli di Luciano Esposito.

Arrivati in fondo al percorso di visita, si trovava una serie di pannelli fotografici con un testo sintetico ma eloquente. Vi si raccontavano le vicende della scomparsa Ferrovia Alifana che compie, o avrebbe compiuto, i 100 anni di esercizio proprio durante questo 2013.

I quattro pannelli dedicati al centenario della Ferrovia Alifana.

Il tavolo dedicato al vapore vivo ha rappresentato l’inedita novità di questo anno. Una rappresentanza della Ferrovia Turistica di Nocera Inferiore, capeggiata dal suo Presidente e Fondatore R. Cozzitorto e con la presenza dei consiglieri A. Coppola e D. Nappi, ha fatto marciare alcune locomotive realmente mosse dal vapore sprigionato dai loro motori. Non è mancata una classica schiacciasassi a vapore le cui evoluzioni hanno creato un vero capannello di curiosi o appassionati.

Modello di pregevole fattura funzionante realmente a vapore realizzata da Armando Coppola.

Per l'occasione, trattandosi di esposizione in luogo chiuso, il modello è stato azionato ad aria compressa.

In primo piano macchina a vapore fissa e, sul fondo, un piccolo gioiello di meccanica che, azionato realmente a vapore

 prodotto con alcool, ha percorso un circuito ad anello realizzato con armamento LGB.

Si arrivava dunque ad una nuova composizione di cinque moduli modellistici opera di gruppo dei soci A. Gamboni, G. Vitiello ed E. Castelletti, con ambientazione strettamente italiana.

La novità che l’animava era la presenza dell’impianto digitale secondo gli ultimi dettami della tecnica che ha consentito sorprendenti virtuosismi.

Abbiamo assistito al procedere di una coppia di ALn 663 con realistiche sonorizzazioni; un incedere su e giù in automatico; annunci di stazione come nelle ferrovie reali ma personalizzati per le stazioni del circuito. Ed ancora il movimento di apertura e chiusura di carri merce per il trasporto di bobine in banda di acciaio oppure le evoluzioni di una gru Maerklin anni ’60 digitalizzata. Tutte le applicazioni sono state ideate e realizzate dal nostro Presidente A. Gamboni.

La stazione di San Raffaele, opera del socio Giuseppe Vitiello, costituisce il primo modulo del percorso.

Il terzo e quarto modulo realizzati, rispettivamente, da Ennio Castelletti ed Antonio Gamboni.

Il complesso dei cinque moduli suscita l'interesse, specie di visitatori del gentil sesso.

Infine l’escursione nello stand Clamfer si poteva completare con l’ammirazione di alcuni diorami che rappresentavano realtà disparate quali la stazioncina “made in Usa” e lo stabilimento chimico Persil: tutte opere del laborioso G. Vitiello.

Alla fine della passeggiata i visitatori potevano trovare un desk di rappresentanza dove assumere informazioni sulle attività del gruppo oppure portarsi a casa un souvenir a tema versando solo un simbolico contributo.

Una manifestazione dunque riuscita sia per la qualità del materiale esposto, sia per l’attenzione delle migliaia di visitatori che l’hanno apprezzata. Però l’evento ha prodotto anche un altro successo: la conferma che il gioco di équipe, nel campo del fermodellismo, è di certo una mossa vincente.

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