di Gennaro Fiorentino

Foto di Antonio Bertagnin

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“Squadra vincente non si cambia”. Mutuando questo principio dal mondo del calcio e più in generale da quello dello sport, il Clamfer si è presentato alla 38° Fiera del Baratto (Mostra d’Oltremare 18 e 19 Aprile 2015) con un grande stand messo a disposizione dal Sig. Augusto Lacala, Presidente della Fiera del Baratto e dell’Usato. Pur ripetendo per sommi capi l’esposizione degli anni precedenti, questa edizione ha visto l’immissione di qualche giovane giocatore, immissione che non ha potuto far altro che bene alla squadra.

Ed è stata una formula davvero vincente, se è vero com’è vero, che lo spazio fermodellistico è stato visitato da centinaia di persone che hanno manifestato il loro apprezzamento al lavoro dei provetti soci. Inoltre la manifestazione ha dato opportunità di conoscere tanti nuovi appassionati. Ciò ci ha fatto concludere che il nostro hobby è condiviso da molte più persone di quanto si possa immaginare; tant’è che diversi manifesti appassionati hanno espresso il piacere di venirci a trovare nell’occasione di una delle nostre prossime riunioni nella sede sociale. Li aspetteremo volentieri.

Panoramica dello spazio che la Direzione della Fiera del Baratto e dell'Usato ha messo a disposizione del Clamfer.

Ma vediamo come si presentava il nostro spazio in questa edizione di primavera della Fiera del Baratto. Partiamo dai plastici. Ve n’erano ben tre; ognuno con proprie caratteristiche e direi, con una propria filosofia costruttiva. Le tre opere avevano però in comune la costruzione in forma di modulo anche se talvolta con un’interpretazione personale del proprio costruttore. Il sistema modulare è riconosciuto come l’unico che possa conferire all’impianto quelle doti di maneggevolezza e trasportabilità indispensabili per una celere messa in opera nei locali di destinazione. Il fondo della galleria a noi destinata era occupato dal lavoro del socio Maurizio Falco, ispirato al contesto della ferrovia “Sulmona-Carpinone” in Abruzzo.

    

Maurizio Falco volge lo sguardo al monitor TV sul quale è visibile l'immagine trasmessa dalla "Train-cam".

La linea, che nella realtà è stata sospesa, viene di frequente percorsa dai treni turistici della Fondazione FS con la collaborazione del gruppo “Le Rotaie” di Isernia. Il plastico di Maurizio, che si è avvalso per l’operatività della collaborazione di Rosario Saccone, si è arricchito quest’anno di alcuni nuovi elementi modellistici. Intendo la piena funzionalità della galleria posta ad est e l’aggiunta di una piattaforma girevole ad ovest in corrispondenza della stazione di Castel di Sangro. Ma non è tutto! L’abile realizzatore ci ha altresì donato quest’anno la sorpresa di un “train-cam” ossia un vagone attrezzato con una micro camera. Ed è stato davvero uno spettacolo seguire con l’occhio elettronico, l’evoluzione dei treni (per lo più ALn 663) lungo gli spettacolari spunti di paesaggio della cosiddetta “Transiberiana d’Italia”. Maurizio, che condivide anche l’hobby per la squadra del Napoli, ha voluto altresì utilizzare la train-cam e lo schermo monitor per annunciare ai visitatori domenicali la schiacciante vittoria della squadra del cuore contro il Cagliari.

Il carro con la "Train-cam" realizzata da Maurizio Falco.

Sul lato maggiore della citata galleria, sfilava una lunga sequenza di moduli ad opera del nostro socio e maestro modellista, Ennio Castelletti. Molti dei lettori lo ricorderanno per la straordinaria riproduzione in scala H0 del memoriale della deportazione presente nella stazione di Borgo San Dalmazzo (Cuneo); oppure la rigorosa ricostruzione della stazione di Portici.

La Sig.ra Mariolina Castelletti illustra il plastico del coniuge Ennio.

Quest’anno Ennio non ha portato in Fiera questa sue opere, potrei dire famose, ma ha voluto “mischiare le carte” riportando il contesto montano di Limone Piemonte con la sua ardita teleferica che, dalla stazione FS di interscambio, conduceva gli sciatori sulle piste della località montana di S. Antonio. Intanto, e proprio per non farsi mancare niente, non ha voluto disdegnare un occhio al contesto mediterraneo. Lo spunto glielo ha fornito il nostro giovane socio Domenico Romano che ha presentato, in prima assoluta, la realizzazione in H0 della stazione di Torre del Greco.

I soci A. Cozzolino (sulla destra) e Domenico Romano con la stazione di Torre del Greco.

Il corretto rispetto delle normative FREMO, ha consentito di poter “sposare” il contesto marino con il complesso di Ennio, in guisa di creare un tutt’uno. L’opera era percorsa da numerosi convogli, per lo più costruiti al 100% dal nostro socio per sopperire ai vuoti della produzione industriale. Comunque come autentica novità del 2015, il socio Castelletti ha esibito altresì la riproduzione in scala H0 di una vecchia vettura della funicolare napoletana di Chiaia.

Spaccato della vecchia funicolare di Chiaia in sosta alla stazione superiore.

Prima di chiudere il paragrafo, ritengo doveroso ricordare la costante presenza della signora Mariolina, impagabile ed instancabile collaboratrice del marito Ennio. Sull’altro lato della galleria, si poteva ammirare infine il terzo plastico. Esso, costruito a quattro mani dal Presidente Gamboni e dal socio Giuseppe Vitiello, rappresentava attraverso l’accostamento di vari moduli, un contesto italiano. Ritengo sottolineare che, in questo caso, non si è fatto ricorso a moduli FREMO ma di una struttura componibile studiata dal Clamfer e che sarà oggetto di un prossimo articolo sul nostro Sito. Ciò ha consentito non solo di variare la posizione degli elementi per consentire visioni inedite ma ha anche permesso di creare, attraverso un inedito opportuno elemento di giunzione a 90°, opera di alto profilo artigianale del tesoriere Auricchio, la possibilità di far assumere al contesto un andamento ad “L”. Ciò ha fatto immaginare la possibilità della creazione, in un prossimo futuro, di un plastico sociale di forma ad “U” o addirittura ad ovale.

Il Presidente del Clamfer A. Gamboni illustra il funzionamento del sistema digitale.

Suggestiva immagine con una ALn 56 in transito presso i ruderi di un acquedotto romano.

Lo spettacolo del paesaggio era vivacizzato dal transito di una Gr 740 che si alternava con una ALn 56. Ambedue i veicoli erano dotati di DecoderSound per irrinunciabili e suggestivi effetti sonori e di fumo. Ma la mia descrizione non sarebbe completa se non parlassi anche di altri interessanti “spot” che arricchivano il grande stand. Mi riferisco allo spazio bambini, che tanto successo riscosse nella precedente edizione. Incoraggiati proprio da questa osservazione, si è deciso di duplicare il circuito in modo da poter dedicare due ovali ai piccoli visitatori. L’impianto era assistito dalla presenza del socio Nicola Bartolotta.

I due circuiti dedicati ai bambini i quali hanno "manovrato" i trenini elettrici con l'assistenza del socio N. Bartolotta.

Infine volevo citare la mostra in tematica statica dedicata alla parata dei treni americani, ideata e realizzata dal socio G. Vitiello. Sotto la voce “American dream”, venivano esposti una serie di convogli delle ferrovie a stelle e strisce. Si partiva dal treno nel “Far West” per arrivare al convoglio attrezzato per le auto al seguito “Auto train” passando per i grandi convogli di bandiera come l’Union Pacific e per il treno del caravan serraglio del Circo Barnum.

In primo piano il convoglio con le gabbie e le vetture del Circo Barnum.

L’esposizione era completata dal banco reception dove il nostro tesoriere Auricchio forniva preziose informazioni sul Clamfer e più in generale sul mondo del modellismo ferroviario. Insomma un grande evento il cui sforzo organizzativo e la fatica di un impegno di più giorni sono stati ampiamente gratificati dai complimenti del numeroso pubblico.

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