di Gennaro Fiorentino

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Non si può negare che il Museo Ferroviario di Pietrarsa stia vivendo un momento di splendore e pertanto di grande rilancio. Ciò non è attribuibile a circostanze casuali e men che mai, fortunate; ma all’opera che da qualche anno uomini di giudizio hanno attivato per raggiungere questo obiettivo. Essa è passata attraverso investimenti, attenzione, confronto e soprattutto entusiasmo animato da idee ben chiare.

Il primo atto, anche se formale, è stato costituito dalla creazione della “Fondazione FS”, deputata alla conservazione e cura del patrimonio culturale delle Ferrovie Italiane. Di tutto ciò abbiamo parlato in maniera reiterata anche dalle colonne di questo sito assistendo via  via alla rinascita del Museo che tanto ci sta a cuore. Una rinascita che è passata attraverso lavori di ricostruzione degli antichi padiglioni compreso i serramenti, restauro e arricchimento del materiale rotabile, ristrutturazione dei viali e della balaustra. Mi fermo qui perché l’elenco sarebbe lungo e non scevro da involontarie omissioni.

I dirigenti della Fondazione, ingg. Moretti e Cantamessa, hanno poi trovato nel Direttore Avv. O. Orvitti il giusto e caparbio regista di questa grande opera che si avvia pressoché a compimento. Però questo traguardo, lo percepisco, significherà solo una tappa perché di certo il Museo in movimento, come mi piace definirlo, continuerà ad offrirci sorprese ed aggiornamenti. Per concludere in maniera adeguata questa fase operosa e produttiva, mancava il suggello della massima autorità italiana, ossia il Presidente della Repubblica, attraverso una visita, per poter constatare di persona la bellezza del Museo, espressione dell’Italia che ci piace.

Il Presidente Mattarella mentre varca la soglia del Museo (foto A. Bertagnin).

Questa visita è avvenuta Venerdì 31 marzo con modalità che desidero raccontare. Il Presidente della Repubblica è arrivato a Pietrarsa alle ore 10.52 con il treno storico presidenziale proveniente da Napoli Centrale dov’era pervenuto con una Freccia Rossa 1000. Il convoglio davvero speciale è stato accolto sul binario 2 della stazione di Pietrarsa, ossia quello illegale. Esso aveva la seguente composizione: E 428.002 in trazione, carrozze salone S1, S6, S16, S35. Lo speciale ha dunque proseguito per Portici per le immaginabili operazioni di manovra.

Il convoglio presidenziale ripreso alla stazione di Portici (foto di D. Romano).

Mattarella è stato accolto dalle autorità museali: ingg. Moretti e Cantamessa, il direttore del Museo Avv. Orvitti. Inoltre autorità politiche e giudiziarie: il governatore Vincenzo De Luca, il Procuratore generale della Repubblica Luigi Riello ed il Presidente del tribunale Ettore Ferrara. Non mancava il commissario prefettizio al comune di Portici: dottor Roberto Esposito.

È iniziata dunque la visita dei padiglioni transitando per la cosiddetta Cattedrale ossia l’area D. Qui era stata allestita una mostra fotografica che affiancava quella oggettistica stabile. Il leitmotiv era il viaggio dei Presidenti della Repubblica in treno. L’ospite illustre è apparso commosso quando tra le antiche immagini, ha riconosciuto quella del padre Bernardo Mattarella, per due volte Ministro dei Trasporti e Sottosegretario allo stesso dicastero.

In questo segmento si inseriva il plastico Brunetti, presidiato dal nostro presidente A. Gamboni e dal socio G. De Palma, invitati allo straordinario evento.

Antonio Gamboni e Giuseppe De Palma alla consolle di comando del plastico Brunetti (foto A. Bertagnin).

La visita è proseguita verso il fondo del viale dove la statua di Ferdinando II, testé restaurata, sintetizzava in maniera emblematica la storia del contesto. Intanto la splendida giornata di sole e la prospettiva della città di Napoli, facevano da cornice alla testa coronata di casa Borbone. Il Presidente non ha potuto esimersi da un lusinghiero apprezzamento del panorama che fa di Pietrarsa il più bel Museo ferroviario del mondo. La visita è poi proseguita nel cosiddetto padiglione B che raccoglie esempi di ETR (molti dei quali oggi accessibili all’interno) e delle macchine in corrente continua che hanno fatto la storia. Molto interesse ha suscitato nell’ospite illustre l’ispezione all’interno della sfarzosa carrozza reale.

La restaurata statua di Ferdinando II volge lo sguardo verso il rinnovato Museo (foto di A. Bertagnin).

Sul piazzale attendeva una sorpresa. La locotender 880.051 era in pressione con una vettura a terrazzini al seguito ed assistita da personale in uniforme d’epoca. Questa locomotiva, in verità poco di casa nel sud anche all’epoca del vapore, è stata all’uopo fatta pervenire da Milano. Mentre la vettura a terrazzini, in dotazione storica a Roma, era stata lasciata qui dopo l’effettuazione di un treno di agenzia. Sul piazzale, altra presenza straordinaria, sostava un carro F all’epoca impiegato al servizio della cooperativa di consumo tra ferrovieri “La provvida”. Era un’istituzione molto apprezzata sia perché costituiva una forma sia pure antesignana di uno spaccio su ruote, girando di stazione in stazione spesso remote, sia perché offriva un po’ di risparmio alle finanze non sempre floride dei ferrovieri.

         

Il carro merci adibito a "Provvida" ed il suo interno (foto A. Bertagnin).

La locotender 880.051 al traino della vettura a terrazzini con a bordo il Presidente Mattarella (foto A. Bertagnin).

Panoramica delle personalità presenti nel padiglione "A" (foto A. Bertagnin).

L’inusitato convoglio ha lasciato il Presidente presso il padiglione A, quello delle locomotive che hanno fatto la storia. Vi era stata allestita una platea congressuale dove brevi ma sentiti interventi hanno concluso una visita storica sancendo la definitiva inaugurazione di Pietrarsa. Il Presidente Mattarella è rientrato a Napoli dal binario 2, questa volta legale, per poi proseguire per il Quirinale di Roma. Si sono spenti i riflettori sulla straordinaria kermesse. Ma altri se ne sono accesi. Infatti a partire dalle 15.00 del 31 marzo e fino al pomeriggio del 2, il Museo ha rinnovato la formula “Porte aperte” con biglietto speciale ridotto, visite guidate, tutti i padiglioni aperti, street food ed il trenino su gomma a disposizione dei piccoli visitatori. Una conclusione popolare dunque più che degna della visita illustre del Presidente Sergio Mattarella. Lunga vita al Museo di Pietrarsa ed agli uomini che lo hanno voluto e che lo hanno realizzato.

Giuseppe De Palma ed Antonio Gamboni posano per una foto ricordo con personale in costume d'epoca (foto A. Bertagnin).

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