Testo e foto di Rosario Saccone

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In un periodo in cui si fa un gran parlare della cosiddetta intermodalità nel trasporto di merci e persone rivestono un ruolo importante le stazioni marittime che consentono l’interscambio tra il vettore ferroviario e quello navale.

Un tempo anche a Napoli vi era un servizio ferroviario dedicato ai viaggiatori diretti al porto che, sfruttando il raccordo che parte dal Bivio Marittima poco oltre la fermata di Gianturco, collegava la stazione centrale con la vecchia stazione marittima ancor oggi esistente presso il molo Pisacane. L’attuale stazione marittima, realizzata nel 1936 presso il Molo Angioino, non ha però conservato la funzione ferroviaria costituendo solo un terminal per i grossi transatlantici che attraccano in città.

Fascio di binari nella vecchia stazione marittima di Napoli (coll. E. Bowinkel).

Per vedere ancor oggi questo tipo di servizio si può andare ad Ancona. Qui esiste la fermata di Ancona Marittima, allacciata alla direttrice adriatica solo in direzione Nord. Alcuni treni regionali diretti al capoluogo marchigiano, dopo aver fatto sosta nella stazione centrale, proseguono per la stazione marittima e ivi terminano la corsa consentendo ai viaggiatori di imbarcarsi a breve distanza su traghetti e navi da crociera. Esistono anche dei servizi navetta dedicati  al collegamento tra le due stazioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Regionale 12001 proveniente da Rimini spunta da una curva dove il binario è a pochi centimetri dal mare; sulla destra si riconosce la cinta muraria della Mole Vanvitelliana.

Lo stesso treno con una E 464 in spinta transita nei pressi dell'antica Porta Pia.

Il tragitto, lungo poco meno di un chilometro, è particolarmente spettacolare perché il treno, dopo essere uscito dal fascio della stazione centrale, lascia la direttrice Nord-Sud della ferrovia Adriatica e percorre il semplice binario elettrificato verso Est che corre a pochi centimetri dal mare; transita poi presso il Lazzaretto (detto anche Mole Vanvitelliana), un edificio di forma pentagonale realizzato da Luigi Vanvitelli nel 1743 su una sorta di isola artificiale collegata alla terraferma da un ponte. Proprio di fronte l’ingresso vi è Porta Pia, realizzata pochi anni dopo il Lazzaretto e che costituiva, ai tempi della sua costruzione, l’ingresso monumentale alla città di Ancona.

Si giunge infine ad Ancona Marittima, stazione impresenziata di testa dotata di tre binari per i viaggiatori e due di servizio per le manovre; il fabbricato è costituito da un piccolo edificio posto di lato ai binari; a poca distanza sono i moli dove ormeggiano traghetti e navi da crociera.

Il treno percorre l’intera tratta a velocità assai moderata per via dei vari attraversamenti stradali non protetti da barriere e per la presenza di curve di raggio molto stretto che causano il classico cigolio delle ruote sulle rotaie.

I treni navetta di solito sono esercitati coi Minuetto elettrici mentre ben più robuste sono le composizioni di carrozze MD trainate da E 464 ed E 632 che effettuano i regionali provenienti sia dalla direttrice Adriatica (Rimini, Pesaro, ecc.) che dalla linea interna (Terni, Fabriano, ecc.).

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Due convogli in attesa di ripartire da Ancona Marittima.

L'ingresso al molo per gli imbarchi:

sullo sfondo la cattedrale romanica di San Ciriaco.

L'accesso alla Mole Vanvitelliana è protetto da semplici semafori stradali, che si dispongono al rosso quando transita il treno e sono accompagnati dal suono di una campanella.

Il treno transita vicino al mare.

Una visione notturna di Ancona Marittima.

Una E 632 transita nei pressi delle barche ormeggiate.

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