della metropolitana di Napoli

Parte 2

Testo e foto di Antonio Bertagnin

(salvo diversa indicazione)

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Le nuove stazioni

“Arco Mirelli”

La stazione, progettata dall’architetto tedesco Hans Kollhoff, è inclusa nel circuito delle “stazioni dell’arte” della Metropolitana di Napoli. L'adiacenza all'area di elevato valore monumentale del parco della Villa Comunale ha determinato la scelta di soluzioni architettoniche coerenti con lo stile urbanistico circostante. In tale ottica il padiglione di ingresso è stato realizzato in stile liberty impiegando vetro e acciaio, così da permettere un'illuminazione naturale anche dei livelli inferiori, mentre per i rivestimenti interni sono stati utilizzati travertino di Tivoli e lastre di pietra vulcanica di Pietrarsa.

Il padiglione di ingresso alla stazione “Arco Mirelli” (16/07/2024).

La stazione è distribuita su cinque livelli. Il padiglione di ingresso è ubicato in corrispondenza dell'estremità occidentale della Villa Comunale. Ospita l'accesso alla prima rampa delle due scale mobili poste ai lati dello scalone principale, che introduce al piano mezzanino.Il mezzanino, raggiungibile tramite un corridoio anche da un ingresso ubicato sulla strada Riviera di Chiaia, è collegato al livello inferiore, dove sono presenti i locali di controllo, i locali tecnici e di servizio, i tornelli di ingresso e gli ascensori. Da tale piano si accede ad un ulteriore livello inferiore, di collegamento alle discenderie dirette alle banchine, ospitante l'installazione artistica intitolata  I corni di rame musicali curata da Rebecca Horn. Il piano del ferro, a 26 metri di profondità, è posto sotto il livello del mare. Presenta due binari ed altrettante banchine laterali.

L’atrio al piano banchine con l’installazione artistica dell’artista Rebecca Horn (16/07/2024).

Il piano banchine della stazione “Arco Mirelli” (16/07/2024).

“San Pasquale”

La stazione è stata progettata dall’architetto sloveno Boris Podrecca e va a servire l’area di via Caracciolo, del parco della Villa Comunale (dove si trova la stazione zoologica ed acquario Anton Dohrn), il Museo di Villa Pignatelli nonché la zona centrale del quartiere Chiaia. Il progetto intende evocare “una vertiginosa discesa a mare” in una “scatola subacquea” che si sviluppa per cinque piani sotto terra (100 m di lunghezza e 35 m di larghezza),  caratterizzata dall’inserimento al suo interno di un grande guscio metallico completamente svincolato dalle strutture perimetrali. Una sorta di grande bolla inserita tra le pareti laterali rivestite in pannelli modulari con cromie azzurre che “segnalano” e “richiamano” la vicinanza del mare del golfo di Napoli.

Il guscio metallico che ospita le scale mobili e quelle fisse.

Notare i rivestimenti sulle pareti con cromie azzurre che richiamano il mare (16/07/2024).

La tornelleria di ingresso ed uscita al piano mezzanino di stazione (16/07/2024).

Il piano banchine della stazione “San Pasquale” (16/07/2024).

“Chiaia”

La stazione è stata progettata dall’architetto napoletano Uberto Siola ed è ubicata nel cuore del omonimo storico quartiere napoletano con una utenza residenziale e commerciale . La stazione si sviluppa verticalmente tra la quota superiore della piazza di S. Maria degli Angeli e la quota intermedia stradale di via Chiaia con una differenza complessiva di ben 40 m tra il piano superiore della piazza ed il piano inferiore delle banchine. La struttura architettonica  dell’impianto è caratterizzata da un percorso elicoidale, attrezzato con scale mobili, scale fisse nonché di ascensori, che collega i vari livelli della stazione.

L’installazione artistica posta all’ingresso superiore della stazione

in Piazza Santa Maria degli Angeli (16/07/2024).

La stazione ha inoltre la caratteristica di essere l’unica stazione di luce dal momento che il segno architettonico dominante è rappresentato da un grande vuoto centrale che lascia entrare la luce naturale, tramite una cupola a sesto ribassato, di acciaio e cristallo, fin giù in ai binari di stazione, tramite una ulteriore cupola con apertura nel solaio del mezzanino decorata dell’artista Peter Greenaway.

La cupola vetrata che lascia filtrare la luce naturale e la rampa elicoidale

che porta al piano di ingresso in corrispondenza di Via Chiaia (16/07/2024).

Il pozzo a forma cubica verso il piano banchine con gli effetti della luce solare

nonostante la profondità del manufatto (16/07/2024).

Altra inquadratura del pozzo dal basso verso l’alto (16/07/2024).

La seconda cupola che con i suoi oblò consente alla luce solare di filtrare fino ai binari  (16/07/2024).

 

L’elettrotreno L.6 006 in arrivo alla stazione “Chiaia”

sotto la cupola decorata dall’artista Peter Greenaway (17/07/2024).

L’uscita della stazione “Chiaia” in corrispondenza del ponte di Via Chiaia (16/07/2024).

Segnaliamo che lo scorso 2 dicembre si è tenuta nella sede dell’UNESCO di Parigi la cerimonia di premiazione del “Prix Versailles” con il quale vengono attribuiti i riconoscimenti riservati alle migliori realizzazioni nel campo della architettura e del design inaugurate nel mondo nel corso del 2024. Nel corso dell’evento il progetto della stazione “Chiaia” ha ricevuto il premio per il secondo posto subito dietro il progetto vincitore: la stazione “Grand Central Madison” di New York.

 

“Municipio”

Il progetto della stazione porta la firma degli architetti portoghesi Álvaro Siza Viera e Eduardo Souto de Moura. L’intervento prevede la compresenza di due stazioni:  la prima, più profonda, della Linea 1 (aperta all’esercizio il 2 giugno 2015) , la seconda, quella della Linea 6,  posta trasversalmente alla prima. Questa stazione capolinea costituisce un importante nodo di interscambio tra le due linee realizzando un fondamentale rapporto tra rete metropolitana, aree commerciali, residenziali e turistiche della città. L’impianto è caratterizzato da una unica banchina centrale a servizio dei due binari di stazione e riprende i materiali di finitura della attigua stazione della Linea 1 della metropolitana.

 

Il grande ambiente del piano banchine della stazione “Municipio – Porto”

ripreso dall’atrio di ingresso che consente l’interscambio con i treni della Linea 1

in direzione delle stazioni “Piscinola” e  “Garibaldi”.

L’ampia banchina centrale della stazione “Municipio – Porto” (16/07/2024). 

 

Il blocco scala fissa, scala mobile ed ascensore

nel luminoso piano banchina della stazione “Municipio – Porto”.

Il treno inaugurale è in sosta sul binario in direzione “Mostra” (16/07/2024). 

Il materiale rotabile

L’apertura della Linea 6 è avvenuta utilizzando cinque dei sei treni originari, da 25 metri e una capacità di 200 passeggeri, manutenuti come meccanica ed elettronica e potenziati con la strumentazione di sicurezza a protezione della marcia. I sei convogli originari furono realizzati dalle Officine Fiore per la parte meccanica e da Ansaldo Trasporti per la parte elettrica già nel 1990. Nell'aprile del 2005 i sei treni, che per quindici anni erano rimasti “sepolti” ed inutilizzati nella tratta originaria “Augusto” – “Mergellina”, furono riportati alla luce con l’utilizzo di una gru demolendo il solettone di ricoprimento in corrispondenza della officina realizzata nel ’90 in prossimità della stazione “Augusto” ed inviati allo stabilimento Firema di Caserta per la loro riqualificazione tecnologica  propedeutica alla prima apertura della linea nel 2007.

L’elettromotrice L.6 001 in partenza dalla stazione di “Mergellina”

nel primo giorno di apertura al pubblico (17/07/2024).

 

Elettromotrici in sosta nella stazione capolinea di “Mostra” (17/07/2024).

Il banco di controllo di una elettromotrice

con la strumentazione aggiornata di controllo (16/07/2024). 

Un dettaglio della strumentazione con indicazione dei limiti di velocità

e del  sistema di controllo della marcia del treno (16/07/2024).

Il dettaglio della “giostra” in corrispondenza del carrello centrale dell’elettromotrice.

Notare la postazione per i diversamente abili ed i due armadi che ospitano

le nuove apparecchiature installate a bordo (16/07/2024).    

Veduta degli interni della elettromotrice (16/07/2024).  

Il citofono di sicurezza a bordo dell’elettromotrice

che consente di comunicare con il macchinista (16/07/2024).  

Recentemente cinque degli  originari sei treni, da 25 metri e con una capacità di 200 passeggeri, hanno subito una ulteriore riqualificazione tecnologica finalizzata alla messa a norma secondo le normative vigenti in materia. Tali lavorazioni sono state condotte nella piccola officina deposito presente oltre la stazione “Mostra” . Tra l’altro sono state sostituite le originarie ruote dei treni con altre di nuova produzione.  Per far fronte alle future esigenze il Comune di Napoli ha stipulato il 28 febbraio 2024 un contratto con Hitachi Rail per la progettazione, fornitura e messa in servizio di 22 nuovi treni di ultima generazione, lunghi 39 metri, a 4 casse, di cui 6 saranno consegnati in una prima fase . La commessa ha un valore complessivo di circa 200 milioni di Euro. I nuovi treni saranno simili a quelli già in servizio sulla linea metropolitana Brignole – Brin di Genova consegnati da AnsaldoBreda a partire dal 2016.

Il simulacro della nuova elettromotrice esposto il 14 luglio 2024 in Piazza Municipio.

Il banco di controllo del nuovo convoglio (14/07/2024).

Una veduta degli interni del simulacro (14/07/2024).

Il futuro deposito/officina

nell’area dismessa della stazione FS di Campi Flegrei

Attualmente il ricovero dei treni e la manutenzione delle cinque Unità di Trazione avviene nella piccola officina/deposito ubicata subito dopo la stazione di “Mostra” realizzata in occasione della prima apertura del 2007 della linea. E’ evidente che tale impianto non può fare fronte alle future necessità di spazio per ricoverare e svolgere le operazioni di manutenzione corrente delle nuove 22 U.d.T. previste dal contratto stipulato tra l’ANM e l’Hitachi Rail il 28 febbraio 2024. Per tale motivo è stata prevista la realizzazione di un nuovo deposito/officina da realizzarsi  sulle aree ferroviarie dismesse della stazione FS di Campi Flegrei. Per la sua realizzazione il 31 gennaio del 2022 è stato siglato un Protocollo d’Intesa tra il Comune di Napoli e FS Sistemi Urbani (Gruppo Fs Italiane) per la realizzazione sia del nuovo impianto che della nuova stazione “Campegna” a servizio dell’importante bacino d’utenza rappresentato dal rione Cavalleggeri d’Aosta. Con la sottoscrizione dell’intesa, le parti si sono impegnate a definire le modalità per la cessione al Comune dell’area su via Campegna, interessata dalla realizzazione del deposito e della omonima stazione della Linea 6, ed il programma di rigenerazione urbana che interesserà le aree di proprietà di FS Sistemi Urbani prospicienti via Diocleziano e via Giulio Cesare.

 Render su ortofoto del progetto del nuovo deposito officina della Linea 6 ANM

nelle aree dismesse della stazione FS di Napoli Campi Flegrei.

Documentazione Comune di Napoli – FS Sistemi Urbani.  

Il deposito sarà realizzato su un’area di 83.000 mq, dimensionato per ospitare fino a 50 Unità di Trazione (sufficienti anche per un eventuale sviluppo della linea fino a Posillipo) e dotato di un innovativo impianto fotovoltaico in grado di produrre sino a 0,5 Mwatt. E’ stata predisposta un’area a verde attrezzato di circa 1000 mq per la fruizione della cittadinanza. Del nuovo deposito/officina sono in corso gli sviluppi progettuali.

Le ulteriori possibili

future estensioni della Linea 6

Il 20 giugno 2024 il Comune di Napoli ha presentato in una conferenza stampa le linee di indirizzo del progetto ed il raggruppamento dei professionisti che realizzeranno il progetto di fattibilità tecnica ed economica del “Prolungamento della linea 6 della metropolitana di Napoli: tratta Campegna – Bagnoli e tratta Campegna – Posillipo”. 

Trattasi nello specifico delle seguenti ipotesi di tracciato:

· Prolungamento verso la collina di Posillipo, dalla stazione “ Campegna” alla nuova stazione “Posillipo”, in corrispondenza di Piazza San Luigi, con un tracciato in galleria per una estesa di circa 1.000 m . Nella stazione “Posillipo” è prevista anche la realizzazione di un ascensore per collegare il nuovo impianto con la soprastante zona residenziale di Via Petrarca.

· Prolungamento verso Bagnoli (ipotesi 1) , dalla stazione “Campegna” per uno sviluppo complessivo di circa 2.721 m  con tre stazioni : “Neghelli” , “Acciaieria” e “Nisida”;

· Prolungamento verso Bagnoli (ipotesi 2) , dalla stazione “Campegna” per uno sviluppo complessivo di circa 1.700 m e con la sola stazione  “Parco dello sport”.  

 

Le tre ipotesi di prolungamento della Linea6 ANM. Documentazione Comune di Napoli.

Conclusioni

L’esercizio della linea, in questi primi mesi dalla apertura del luglio 2024, continua ad essere previsto con un orario ridotto, con la prima corsa alle 7:30 e l’ultima corsa utile alle 14:50. La frequenza dei treni è di 14 minuti ed il tempo di percorrenza della intera tratta è di 16 minuti. L’orario ridotto è dovuto a problematiche gestionali ed organizzative da parte dell’A.N.M. che ad oggi, aprile 2025, ancora persistono.

Per l’esercizio della linea sono utilizzati tre convogli Fi.Re.Ma. T67, dei cinque disponibili della originaria dotazione degli anni ’90, da 200 posti, opportunamente revampizzati ed adeguati alle attuali normative. Un sesto convoglio non è stato oggetto di adeguamento tecnologico. Nei prossimi mesi è prevista una seconda fase operativa con la graduale entrata in esercizio dei sei nuovi treni da 300 posti la cui costruzione è stata avviata da Hitachi Rail a seguito della stipula del contratto del 28 febbraio 2024 del contratto con il Comune di Napoli  per la progettazione, fornitura e messa in servizio di 22 nuovi treni di ultima generazione la cui maquette , in scala 1:1, è stata esposta al pubblico a piazza Municipio in occasione della inaugurazione e messa in esercizio della linea. Nel frattempo, a fine febbraio 2025, sono partiti i lavori per l’ampliamento dell’officina provvisoria posta nei pressi della stazione “Mostra” . Tali lavori prevedono, tra l’altro, l’ampliamento dell’asola del solaio di copertura dell’officina per consentire di poter calare dall’alto, sul sottostante binario,  i nuovi treni Hitachi Rail ed il loro assemblaggio finale in loco.

   

Il simulacro della nuova elettromotrice esposto il 14 luglio 2024 in Piazza Municipio.

 

Il render dei nuovi treni Hitachi Rail in corso di costruzione – documentazione Hitachi Rail. 

L’entrata in servizio dei nuovi treni consentirà, gradualmente, di far scendere la frequenza dei treni a 10 minuti, con punte di 8 minuti, nonché di aumentare la capacità di trasporto, in termini di passeggeri, della linea adeguandola agli orari di apertura al pubblico della linea 1 della metropolitana gestita sempre da A.N.M. .

Nel periodo 2027 – 2030 verranno immessi in servizio gli ulteriori 16 nuovi treni che consentiranno di comporre 11 treni da 600 posti in doppia composizione, con una frequenza dei passaggi a 4,5 minuti. Ciò consentirà di togliere dal servizio gli originari 5 treni attualmente in circolazione.

La messa in esercizio della Linea 6, così come è avvenuta lo scorso 17 luglio, è un traguardo importante per il trasporto pubblico locale napoletano sebbene si dovrà aspettare ancora qualche anno affinché la nuova infrastruttura possa esprimere, pienamente, tutte le sue potenzialità e capacità, sia in termini di frequenza dei treni che di passeggeri trasportati/ora.

Ciò potrà avvenire solamente attraverso il raggiungimento di due ulteriori traguardi: la messa in esercizio di tutte le 22 nuove U.d.T.  commissionate all’Hitachi Rail ed il completamento della realizzazione del nuovo Deposito/Officina per il loro rimessaggio e per lo svolgimento delle attività di  manutenzione.

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