di Antonio Gamboni

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Sono le sette di sera di giovedì 4 ottobre 1883 e alla ‘Gare de l’Est di Parigi’ si fa festa. Un’ansimante locomotiva si è portata alla testa di un treno che diverrà famoso. Il suo nome? Orient-Express!

Tutto è pronto; braccia che si protendono dai finestrini per stringere le mani di chi resta mentre i conduttori dei vagoni letto, nella loro elegante uniforme di color cioccolato, si danno un gran da fare attraverso gli stretti corridoi delle vetture per sistemare pacchi e bagagli nelle cabine-letto. Il fischio della partenza è dato ed i ferrovieri spingono indietro gli spettatori e separano le mani che ancora si stringono per un saluto.

Parigi - la Gare de l'Est al tempo dell'Orient-Express (coll. A. Gamboni).

Lo scenario è unico: tra una coppia di bagagliai vi sono due carrozze letti ed un vagone ristorante che, in modo civettuolo, mostra tutta la sua eleganza attraverso le tendine aperte. Le grandi luci a gas illuminano quello che sembra un vero salone per feste con tutti i tavoli disposti in sette file a coppie e di fronte, a destra con quattro posti ed a sinistra con due. Sulle tavole i camerieri hanno già piegato con arte i tovaglioli e sulle tovaglie scintillanti bicchieri di cristallo si colorano di rubino del vino rosso, di topazio del vino bianco, e l’acqua abbaglia nelle caraffe; ed ancora gli argentei contenitori delle bottiglie di champagne.

 

La prima composizione dell'Orient-Express: una coppia di bagagliai, due carrozze con letti ed una vettura ristorante. Tranne i bagagliai, tutte le carrozze sono a carrelli (da incisione dell'epoca).

Un secco colpo di sifflet e l’Orient-Express, il treno più prestigioso della CIWL (Compagnie Internationale des Wagons-Lits), parte per la sua prima avventura. Riferisce un viaggiatore dell’epoca: “Lo sbuffare della locomotiva copre tutti gli altri rumori ed improvvisamente ci immergiamo nella galleria vicina, che ci prende improvvisamente la vista in stazione e ci toglie perfino agli sguardi oppressi che ci seguono… i camerieri abbigliati in modo irreprensibile annunciano attraverso le vetture: Gentili Signori, la cena è servita.

Intanto si son fatte le dieci e si accendono i sigari in attesa del caffè.

Interno del Salone ristorante: la cena è servita! (da incisione dell'epoca).

Interno di una cabina letti: di notte, lavabo con WC e di giorno (da incisione dell'epoca).

La compagnia, fondata nel 1872 dal banchiere belga Georges Nagelmackers, divenne pienamente operativa dal 1876 attaccando una sua carrozza a treni già esistenti. Con lo sviluppo delle carrozze letti e vagoni ristorante, il magnate belga, dopo faticose relazioni con i Paesi da attraversare, mise in essere la sua idea realizzando un treno espresso di lusso formato esclusivamente da materiale CIWL per collegare Parigi a Costantinopoli: l'Orient-Express. Un primo esperimento, che vide l'impiego della carrozza letto a carrelli n. 75, fu fatto sul tratto Parigi-Vienna con un treno denominato "Train Eclair".

Ma chi erano i passeggeri di questo primo viaggio dell'Orient-Express?

Ad informarci è Opper de Blowitz, un giornalista leader a quello tempo ospite di Nagelmackers. Ecco quanto scrive: "Era una società illustre di circa quaranta persone che intrapresero questo viaggio inaugurale giovedì 4 ottobre 1883 alla stazione orientale di Parigi. Monsieur Olin, un ministro del Belgio, patria formale della società internazionale dei vagoni letto, il direttore Grimprel del ministero delle finanze francese, i signori Obermayer e von Hollan, membri del ministero dei lavori pubblici del regno Austro-Ungarico e Missak Effendi come primo segretario dell'ambasciata turca a Parigi; tutti rappresentanti della politica. Le rotaie degli stati attraversati erano rappresentate dai loro segretari generali e dall'ingegnere capo della CIWL; inoltre con lo stesso Georges Nagelmackers vi erano quali suoi ospiti i signori Neef Orban, Lechat, Dr. Harzé e, da Vienna, anche il direttore generale Napoléon Schröder".

In Ungheria salì a bordo un complessino zigano capeggiato da Onody Kahniar. Ed ecco, a detta del nostro cronista, come si sistemarono: "Il posto dei violini ed il violoncello è alla finestra; il chitarrista ha costruito il suo leggio nell'angolo; il basso è compresso in un angolo, Onody Kahniar ha il violino nella mano ed è al centro della sua piccola truppa. Questi dodici musicisti coi loro strumenti riempiono quasi la metà della vettura. Sui restanti posti è seduto un gruppo di viaggiatori a pranzare, mentre i passeggeri più fanatici o semplicemente poco affamati stanno seduti al suolo o su una sedia nello stretto spazio che i musicisti hanno lasciato libero. Poi segue una di quelle rappresentazioni che solo questi incantatori selvaggi sanno dare".

Altra immagine dell'interno del Salone ristorante (da incisione dell'epoca).

Purtroppo questo primo viaggio in treno dell'Orient-Express non arriva a Costantinopoli ma si ferma a Giurgiu in Romania, per cui i viaggiatori sono obbligati a traversare il Danubio con un battello a vapore lasciando il convoglio sulla riva rumena. Quindi il viaggio prosegue fino a Varna con un treno normale. Ma Nagelmackers aveva pensato a tutto; aveva fatto caricare sul nuovo convoglio venti bottiglie di vino francese per dare ancora l'illusione del lusso ai suoi ospiti. Non essendoci nessuna vettura ristorante, il pranzo fu servito in un posto abbandonato di nome Scheytandjik. A Varna si trasborda sul piroscafo "Espero" del Lloyd austriaco per raggiungere Costantinopoli via mare in compagnia di famiglie turche.

Dopo più di tre giorni di viaggio, si è finalmente a Costantinopoli. Sarà solo sei anni dopo che il tragitto tra le due capitali si svolgerà completamente via terra, grazie al nuovo collegamento che passa da Budapest e Sofia via Belgrado. "E' certo - conclude il cronista -  che con quell' "Espero" un pezzo d'Europa moderna giunse a Costantinopoli".

Il tragitto completo del primo Orient-Express.

Al "Re dei treni" o "Treno dei re", come allora si era soliti indicare il nostro convoglio, si ispirò Oscar Sachs

per mettere in scena al Trianon uno spettacolo musicale con balletti dal titolo "Orient-Express".

(da cartolina coll. A. Gamboni)

Altra immagine della prima composizione dell'Orient-Express (coll. A. Gamboni).

Istanbul al tempo dell'Orient-Express (foto d'epoca).

Manifesto pubblicitario del 1888 (da cartolina coll. A. Gamboni).

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