Testo e foto di Antonio Bertagnin

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Calalzo di Cadore è un paese che si trova in Provincia di Belluno, in Veneto, nel cuore delle Dolomiti Orientali, ad un’altitudine di circa 800 metri sul livello del mare e conta una popolazione di poco più di 2.000 abitanti. Calalzo è anche la stazione capolinea della ferrovia Padova - Belluno - Calalzo, lunga complessivamente 158,00 chilometri, a binario unico con esercizio a trazione Diesel, sebbene attualmente (estate 2020), siano in corso i lavori di elettrificazione nella tratta da Castelfranco Veneto fino alle stazioni di Ponte delle Alpi/Polpet.

La ferrovia fu aperta al traffico nel 1914, poco prima della Prima Guerra Mondiale, svolgendo da subito il compito di importante e rapido collegamento, in alternativa alla viabilità dell’epoca, del territorio montano del Cadore con i principali centri abitati della pianura Veneta.

Corografia e profilo Belluno-Pieve di Cadore (da IF anno 1914, coll. A. Gamboni).

 

Viadotto sul Torrente Maè (da IF anno 1914, coll. A. Gamboni).

Cartolina, molto ritoccata, del grande viadotto in muratura sull'Ardo (riproduzione coll. A. Gamboni).

 Cartolina con la stazione di Calalzo poco prima della Grande Guerra (riproduzione coll. A. Gamboni).

Orario del 1926 con evidenziata in celeste la linea Padova - Calalzo (coll. A. Gamboni)

A partire dagli anni ’30 del secolo scorso, la linea ha assunto anche il ruolo di principale collegamento per la cittadina di Cortina di Ampezzo, distante da Calalzo una trentina di chilometri e che in quegli anni si imponeva sempre di più, anche a livello internazionale, come importante centro turistico e mondano nel cuore delle Dolomiti. All’epoca il collegamento ferroviario fino a Cortina di Ampezzo era assicurato dalle Ferrovie dello Stato fino alla stazione di Calalzo di Cadore; da qui a Cortina, tramite la “Ferrovia delle Dolomiti”, linea a scartamento ridotto elettrificata 3.000 V. in c.c. e chiusa al traffico nel 1964.

Le Ferrovie dello Stato ben presto capirono l’importanza del collegamento diretto dei paesi del Cadore e di Cortina di Ampezzo con le principali città italiane facendo così fronte alla domanda crescente, specie nel secondo dopoguerra del secolo scorso, da parte della utenza ancora non convertitasi al trasporto privato su gomma.

Fu così che, nel 1950, fu istituita la relazione diretta notturna Roma - Calalzo con carrozze di 1a e 2a classe e vetture letti di 1a e 2a classe preceduta, nel 1949, dalla relazione Roma - Padova - Ponte nelle Alpi/Polpet, con carrozze dirette di 1a e 2a classe. Ricordiamo che la stazione di Ponte nelle Alpi/Polpet è posta pochi chilometri subito dopo quella di Belluno ed è il punto di biforcazione sia della linea per Calalzo verso Nord che per Conegliano Veneto verso Sud.

Cartina degli anni '50 con la relazione Roma-Calalzo (coll. A. Gamboni).

Il treno notturno partiva in serata dalla stazione di Roma Termini ed arrivava, la mattina successiva, alla stazione di Calalzo, offrendo ai viaggiatori la possibilità di recuperare, con il viaggio notturno, una giornata per il soggiorno nelle località di destino. Stessa impostazione degli orari di partenza e di arrivo avveniva nella direzione Calalzo - Roma.

Il “Roma - Calalzo” copriva i circa 692 chilometri di distanza tra Roma Termini e Calalzo di Cadore, seguendo il percorso via Firenze, Bologna, Padova, Castelfranco Veneto, Montebelluna, Belluno, Ponte nelle Alpi/Polpet, Calalzo, con un tempo di percorrenza di poco superiore alle 11,00 ore.

Negli anni ’50 il “Roma”, come veniva chiamato in gergo dai ferrovieri di Belluno e di Calalzo, veniva trainato da Padova a Calalzo prevalentemente dalle locomotive a vapore del gruppo 740 del Deposito Locomotive di Padova, a volte anche in doppia trazione nella tratta Belluno - Calalzo. Nella composizione del treno spiccavano le vetture letti Tipo Y della CIWL (Compagnia Internazionale dei Vagoni Letto e dei Grandi Espressi Internazionali) costruite anche in Italia dalla Breda e dalla Ansaldo tra il 1930 ed il 1950, che espletavano il servizio da Roma a Calalzo, e viceversa, per i facoltosi viaggiatori diretti verso le località turistiche delle Dolomiti.

 

Sul finire degli anni ’50, e per gran parte degli anni ’60 del secolo scorso, cominciarono ad essere utilizzate anche sul treno Roma - Calalzo le vetture letti Tipo P della CIWL, caratterizzate dalla innovativa cassa in acciaio inossidabile, simili, costruttivamente, alle vetture delle ferrovie americane progettate nel periodo del design cosiddetto “streamline” od aerodinamico.

Nel 1960 il treno Roma Calalzo vide finalmente l’utilizzo delle nuove vetture a cuccette di prima e seconda classe che le Ferrovie dello Stato stavano immettendo nel proprio parco veicoli. Le nuove vetture consentivano la “democratizzazione”, nei confronti dei viaggiatori, per la possibilità di trovare una sistemazione intermedia per il viaggio notturno tra il costoso vagone letto e le tradizionali sistemazioni dei posti a sedere di prima e seconda classe. Al riguardo occorre ricordare che pochi anni prima, il 3 giugno del 1956, fu eliminata dalle Ferrovie dello Stato e da tutte le ferrovie europee la terza classe dando così una importante svolta al modo di viaggiare in ferrovia.

Durante gli anni ’60, sulla relazione Roma – Calalzo, cominciarono anche ad essere impiegati i nuovi veicoli appositamente progettati per il trasporto delle auto al seguito dei viaggiatori. Le Ferrovie dello Stato aumentavano così l’offerta dei servizi proposti ai viaggiatori, in aggiunta sia alla sistemazione in vagone letto, in cuccetta e del posto a sedere.

Alla trazione del treno, sempre negli anni ’60, comparvero le locomotive Diesel a trasmissione idraulica del gruppo D 342, assegnate al Deposito Locomotive di Padova, che andavano a sostituire la trazione a vapore dei treni, non solo sulla linea del Cadore, ma anche su tutte le principali linee non elettrificate, relegando le vaporiere ai servizi merci. Nel caso del treno “Roma – Calalzo” le locomotive a vapore venivano impiegate per la “spinta in coda” nella tratta terminale della linea, tra la stazione di Perarolo e quella di Calalzo, caratterizzata da pendenze fino al 25 per mille, in rinforzo alla trazione Diesel delle D 342 quando la composizione più pesante del treno lo richiedeva.

Locomotiva Diesel D 342 in arrivo alla stazione di Calalzo (foto FS, coll. A. Bertagnin).

 Nella prima metà degli anni ’70 il Roma - Calalzo, in partenza dalla stazione di Roma Termini e fino a Bologna Centrale, entrava in composizione al treno internazionale “Italicus” (Roma Termini -  Monaco di Baviera via Verona - Brennero - Innsbruck), purtroppo tristemente famoso per l’attentato terroristico, di tipo dinamitardo, che avvenne nella Galleria dell’Appenino, nei pressi della stazione di San Benedetto Val di Sambro, sulla “Direttissima” Prato – Bologna, nella notte tra il 3 ed il 4  agosto del 1974.

Orario del 1971 con in risalto la relazione n. 25 Roma-Calalzo (coll. A. Bertagnin).

Negli anni ’70 il “Roma - Calalzo” vide altri importanti cambiamenti per quanto riguarda il materiale rotabile. Infatti sulla tratta da Padova a Calalzo alle locomotive Diesel del Gruppo D 342 subentrarono le più recenti locomotive (per l’epoca) del Gruppo D 345 che erano caratterizzate dalla trasmissione Diesel-elettrica al posto della trasmissione Diesel-idraulica delle D 342. Inoltre comparvero, in composizione al treno, le nuove vetture a cuccetta dotate di impianto di aria condizionata e le vetture letti, sempre in forza alla CIWL, del tipo MU, anch’esse dotate di impianto di aria condizionata, sebbene tale impianto non potesse funzionare nella tratta Padova - Calalzo in quanto le D 345 non potevano alimentare la condotta di alimentazione REC, fin quando non giunsero in composizione al treno gli appositi carri Vrec negli anni ’80.

Vettura Letti MU 825 in composizione all'Espresso 1607 Calalzo-Roma Tiburtina in livrea 'artesia'.

(foto A. Bertagnin - agosto 2010)

Negli anni ’90, dopo i lavori di potenziamento alla sede ferroviaria sulla linea Padova - Calalzo con l’impiego di rotaie tipo 50 e 60 UNI e di traverse in CAP, le locomotive D 345 furono sostituite, alla trazione del Roma - Calalzo, con le locomotive D 445 che consentivano anche l’alimentazione della condotta del REC. In quegli anni oltre alla vetture letto tipo MU entrarono in composizione al treno anche le vetture letti tipo TS2, che consentivano di viaggiare in vagone letto anche ai possessori del più conveniente ed economico biglietto di seconda classe.

Il “Roma - Calalzo” ha continuato ad offrire, nei primi anni del nuovo millennio, sebbene solo nei periodi di maggior traffico (periodo ferie estive, natalizio, invernale per le “settimane bianche”), oltre all’offerta del viaggio in vagone letto e cuccetta, anche il servizio di trasporto auto al seguito mediante l’impiego degli appositi carri sia tipo DD, a carrelli con doppio piano di carico, sia dei tipi HH chiusi, a due assi, per consentire il carico delle auto più alte come i fuoristrada ed i SUV . Per tale specifico servizio, nella stazione di Calalzo, era presente un binario tronco dotato di apposita rampe di pedana mobile per l’imbarco e lo sbarco degli autoveicoli dal treno. Ciò consentiva di poter assistere, sia all’arrivo a Calalzo del treno da Roma alla mattina, che alla partenza della sera per Roma, alle varie manovre di composizione e scomposizione del treno effettuate direttamente dalla locomotiva titolare, generalmente appartenente al gruppo D 445.

Nel 2010 il treno Roma Calalzo prevedeva in composizione anche la vettura letti tipo ‘Excelsior’, costruite in venti unità dalla ditta Costamasnaga su ordine delle Ferrovie dello Stato a partire dal 1997, per offrire un servizio migliore e se vogliamo quasi “elitario” ai passeggeri; queste vetture erano caratterizzate dal bagno privato in ogni cabina e dalla presenza di una “suite” dotata di un letto matrimoniale ribaltabile posizionato longitudinalmente al senso di marcia del treno.

Con l’avvento della Alta Velocità e, a partire dall’anno 2009, dell’estendersi dei servizi Frecciarossa di Trenitalia e dei treni Italo di N.T.V.,  sulla Roma - Padova - Venezia, la “storica” relazione notturna Roma - Calalzo ha perso sempre di più la convenienza per l’utenza sia in termini di tempi di percorrenza che di costi dei biglietti di viaggio, senza tenere conto altresì del miglioramento e potenziamento della viabilità autostradale che, attualmente, in virtù della apertura sia della variante di valico tra Firenze e Bologna che del cosiddetto “passante di Mestre”, consente di arrivare a Longarone, paese distante solo pochi chilometri da Calalzo e da tutto il comprensorio del Cadore.

Con l’entrata in vigore dell’orario invernale del 11 dicembre 2012 la relazione diretta notturna periodica Roma - Calalzo (Espresso 1606/1607) veniva definitivamente soppressa. Terminava così la storia, dopo poco più di sessanta anni dalla sua istituzione, del prestigioso “treno delle vacanze” che per tanti anni ha percorso i binari della ferrovia del Cadore congiungendo la Capitale con Calalzo e, indirettamente con Cortina di Ampezzo, nel cuore delle Dolomiti, montagne riconosciute patrimonio dell’UNESCO dal 2009.

Espresso 1607 Calalzo-Roma Tiburtina al traino del D 445 nella stazione di Calalzo.

(foto A. Bertagnin - gennaio 2010)

Vettura letti WL Excelsior nella stazione di Calalzo. In primo piano la rampa per il carico e scarico delle auto.

(foto A. Bertagnin - gennaio 2010).

Espresso 1607 Calalzo-Roma Tiburtina al traino del D 445 nella stazione di Calalzo.

(foto A. Bertagnin - gennaio 2011)

Espresso 1607 Calalzo-Roma Tiburtina. Si noti la manichetta per il riscaldamento a vapore,

e volantino trasporto auto al seguito del 1971 (foto A. Bertagnin - gennaio 1980).

 Suggestiva immagine della carrozza letti del Diretto Roma - Calalzo (foto A. Bertagnin - gennaio 1980).

Vettura letti WL AB nella stazione di Calalzo (foto A. Bertagnin - gennaio 2011).

Carro per trasporto auto tipo DDm nella stazione di Calalzo.

(foto A. Bertagnin - agosto 2010)

 

Espresso 1607 in partenza dalla stazione di Calalzo per Roma al traino della D 445.1041.

(foto A. Bertagnin - gennaio 2010)

Le vetture letti dell'Espresso 1607 Calalzo - Roma nella stazione di Calalzo.

(foto A. Bertagnin - gennaio 2010)

Cuccetta confort in coda all'Espresso 1607 Calalzo - Roma nella stazione di Calalzo.

(foto A. Bertagnin - gennaio 2010)

Il treno Roma Calalzo nel modellismo

Nell’ottobre del 2014, in occasione del centenario della ferrovia del Cadore, la ditta Acme ed il negozio di modellismo Minimondo di Rossano Veneto, presentarono al pubblico una riproduzione del Treno del Cadore, convoglio prodotto in esclusiva per il negozio Minimondo in edizione limitata di 150 pezzi.

La riproduzione modellistica del treno, in epoca III, era formata da una D 342, 6 carrozze e 2 carri merci, e riproduceva il Roma-Padova-Calalzo degli anni ‘60, nella tratta tra Padova e il Cadore, con particolare riferimento all’estate 1963. Oltre alla D 342, titolare del Diretto, la composizione prevedeva:

  • una carrozza letti CIWL cassa in alluminio e intercomunicanti a mantice;

  • una carrozza cuccette 1959 allo stato d’origine;

  • una carrozza 32.000 di 2ª classe con numeri in color alluminio;

  • un bagagliaio 90.000 in castano con iscrizioni sulle fiancate dedicate alle linee del Cadore,

  • una Centoporte cassa in legno di 1ª e 2ª classe;

  • una Corbellini ;

  • due carri chiusi HH, trasporto auto, con testate apribili e fiancate in legno a doghe orizzontali.

Immagine del titolo: il "Roma - Calalzo" in doppia trazione di D 345 in arrivo alla stazione di Calalzo nel gennaio 1980.

(foto A. Bertagnin)

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