di Gennaro Fiorentino

chiudi la pagina

Saragozza, città della Spagna e capoluogo della regione di Aragona, con i suoi 700.000 abitanti, è la quinta città della nazione iberica e la quarta per rilevanza economica. Costruita sulle rive del fiume Ebro, è posta in una posizione molto strategica, per i collegamenti tra la Francia mediterranea e la capitale Madrid, sia stradali che ferroviari. Per questo motivo è attraversata dalla costruenda linea ad Alta Velocità che un giorno abbastanza prossimo, si collegherà alla rete TGV francese.   

Il progetto Alta Velocità spagnola si chiama AVE (Alta Velocidad Espagnola) che rappresenta sia l’acronimo che il nome spagnolo di uccello, che è  il logo delle linee in esercizio. L’esecuzione del progetto è nelle mani della Società ADIF (Administradoras de Infraecturas Ferroviarias) nata nel 2005 nel rispetto di una direttiva europea che imponeva agli stati membri di scorporare le infrastrutture dall’esercizio; quest’ultimo continua ad essere affidato alla storica Compagnia Renfe. In un certo senso ciò che è accaduto in Italia con la separazione tra RFI e Trenitalia.

La linea AVE che transita per Saragozza  proveniente da Madrid, fu inaugurata nel 2003 ed arrivò a Barcellona nel 2008. Com’è forse noto, nell’esecuzione di questo straordinario progetto, l’Adif ha compiuto la grande scelta di abbandonare lo scartamento storico spagnolo  con i 1668 mm. optando per quello standard europeo di 1435 mm. Per l’alimentazione è stata scelta la corrente alternata a 25 kv, 50 Hz.  Da ciò si può desumere che attualmente in Spagna convivono due scartamenti nazionali, operanti su due reti.

Il previsto arrivo della linea AVE a Saragozza comportò anche l’esigenza di una nuova stazione di moderna concezione dove potessero affiancarsi sin dalla sua apertura, il doppio scartamento e conseguentemente, la doppia alimentazione. Pertanto fu progettata e costruita “ad hoc” la stazione Delicias, posta in un quartiere di nuova concezione ed avente funzione passante per ridurre al minimo il tempo della fermata. La stazione fu aperta all’utenza dell’AVE nel 2003, in occasione del primo treno proveniente da Madrid; nel 2007 fu invece aggiunta l’adiacente Autostazione delle corriere con la sua funzionale sistemazione a stalli che qui chiamano “darsene”; dal 2008 invece i binari 7 ed 8 sono stati destinati al traffico locale su scartamento spagnolo. Quindi Delicias offre un esemplare meccanismo di interscambio tra AVE, autobus e treni locali.

L’edificio principale ha una lunghezza di 600 metri mentre la larghezza ammonta a 180 metri. Fu concepita da un equipe di architetti spagnoli tra i quali Ferrater e Valero. Il “design” innovativo ricorda per certi versi la vecchia stazione di Napoli – Piazza Garibaldi prima che venisse ricoperta. Pertanto la sua prima qualità ritengo sia la luminosità. La superficie calpestabile sommando quella a disposizione dell’utenza con quella riservata ai servizi operativi, ammonta a circa 19 ettari. Il piazzale ferroviario annovera 8 binari in totale con una lunghezza ciascuno di 400 metri. 

Il progetto ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali; essi ne hanno esaltato le qualità architettoniche in particolare quella della progettazione del tetto che con i suoi 40000 mq ed i suoi lucernari posti a scacchiera, garantisce una gradevole illuminazione naturale.

Dopo i luttuosi attentati avvenuti in molte stazioni madrilene l’11 marzo 2004, che provocarono 191 vittime ed oltre 2000 feriti, l’aspetto sicurezza delle stazioni ferroviarie spagnole è stato messo al primo posto. A questa priorità non è sfuggita Delicias, il cui accesso ai binari prevede una normativa piuttosto ristretta. Per arrivare ai binari 7/8 destinati al traffico locale, l’accesso avviene solo con l’introduzione del biglietto in appositi tornelli. Più rigida appare l’istradamento sui binari delle lunghe percorrenze ad Alta Velocità. Infatti in tale corrispondenza è previsto, oltre il check in e conseguente esibizione del biglietto nominativo, anche una serie di passaggi obbligatori per i viaggiatori ed il loro bagaglio, attrezzati con sofisticati metal-detectors.

Un atrio con le sale d'attesa per i viaggiatori (foto G. Fiorentino).

Un complesso Alstom con dispositivo pendolino (foto G. Fiorentino).

Veduta panoramica del piano binari con due treni della serie AVE Serie 103 tecnologia Siemens (foto G. Fiorentino).

 

La foto di fondo del titolo è tratta da sito istituzionale.

chiudi la pagina