Tips & Tricks

Alimentatore ultrasemplice  C.C. variabile

(quasi) senza saldature

Testo e foto di Raffaele Ciotti

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Chissà quanti di noi hanno tra le cose inutilizzate uno di quei semplicissimi alimentatori con uscita fissa a 12 Volt c.c. made in Cina composti dal solo trasformatore seguito da cella di livellamento (che nella maggior parte dei casi, non essendo stabilizzati, normalmente hanno una tensione in uscita maggiore dei 12 V dichiarati, talvolta arrivando anche a 14/16 V), e vorrebbero utilizzarlo per far marciare i propri modelli ferroviari a velocità variabile senza ricorrere a complicate modifiche o costruzioni elettroniche?

La soluzione, semplicissima ed economica, consiste nell’usare quei piccoli regolatori di luminosità (Dimmer) delle lampade a incandescenza dei nostri lampadari e che ora, grazie all’avvento delle lampade a basso consumo prima e di quelle a LED oggi, non essendo più utilizzabili a tale scopo, si trovano a bassissimo costo nei negozi di elettricità o di bricolage.

Un probabile schema di questi semplici regolatori potrebbe essere quello mostrato, dove l’elemento di potenza è costituito da un Triac.

Foto 1 - Schema elettrico del regolatore di luminosità.

Si noti che questo particolare componente può funzionare soltanto in C.A. per cui ora illustrerò come collegarlo ad un alimentatore avente un’uscita fissa in corrente continua a 12 o 16 V per ottenere invece una tensione variabile da 0 a circa 12 o 14 V (dipendente appunto dal tipo di tipo di trasformatore stesso).

In pratica, dove nel regolatore nella sua configurazione originale andrebbe collegato il carico (la lampada della quale se ne vuole variare la luminosità), dovremo invece collegarvi la spina o il cavo dell’alimentatore a tensione fissa; così facendo, noi varieremo la tensione di ingresso sul primario del trasformatore e conseguentemente varierà anche la tensione in uscita sul suo secondario, fornendoci una tensione continua variabile da circa 0 a 10/12 V (dipendente, come già detto, dalla tensione di uscita dell’alimentatore); si tenga presente che a causa delle perdite introdotte dal sistema di regolazione e dal rendimento di quest’ultimo, la tensione massima in uscita non potrà mai essere uguale a quella fornita dal singolo alimentatore.

Foto 2 - Vista complessiva dei collegamenti dei componenti.

Ovviamente, il potenziometro del regolatore (attenzione che sarà sotto tensione di rete, così come tutto il suo circuito!) sia esso rotativo o slider dovrà essere a variazione lineare (v. Foto 4) e andrà montato, assieme all’alimentatore in c.c, in una  scatolina isolante che avremo scelto come contenitore del nostro apparecchio; per avere però l’inversione della polarità in uscita (ed ottenere così la marcia avanti o indietro) è necessario dotare il nostro alimentatore di un doppio deviatore (ecco spiegato il “quasi” del titolo) i cui collegamenti sono visibili nella foto 3. Chi ha un minimo di manualità potrebbe eliminare le spine maschio/femmina tra il regolatore e l’alimentatore e collegarli tra loro, oppure saldare i fili dei morsetti di uscita del regolatore con quelli d’ingresso dell’alimentatore e corredare infine il tutto con l’applicazione di un interruttore di rete e di una lampadina (o LED) spia.

Foto 3 - Collegamenti del doppio deviatore.

Foto 4 - Diverse tipologie di potenziometro.

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