a cura di Antonio Gamboni

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I tipi di carri in uso sulle linee del Nord America, per il particolare scopo a cui sono adibiti, non trovano alcuna analogia con tipi europei. Altra differenza tra il parco americano e quello europeo la si riscontra nella diversa lunghezza tra i carri americani e la generalità dei tipi europei.

Il rotabile americano infatti ha una lunghezza che è compresa in generale, tra i 40’ e 60’ (12 e 18 m) mentre la maggioranza dei carri europei non supera i 10 m. Pure l’altezza dal piano delle rotaie è maggiore (4,5 m circa) contro una media di 3,8 m dei tipi europei. Potremmo inoltre dire che la totalità dei carri americani è montata su carrelli, mentre in Europa è in netta prevalenza il tipo di carro montato su due sale solamente. Infine altra notevole differenza tra i carri americani ed europei ci è offerta dal diverso sistema di agganciamento.

Non occorre che ci si soffermi sulle caratteristiche, del resto a tutti note ed evidenti, del sistema europeo. È invece interessante esaminare il coupler (gancio) americano.

Aggancio repulsore dei carri americani.

Dalla figura risulta evidente come nei veicoli ferroviari americani non esistono i respingenti e come il gancio assume una particolare forma, quasi di mano protesa per prendere qualcosa. A questo unico elemento centrale sono affidati i compiti di collegamento per la trazione e di distanziatore nella repulsione. Con un’apposita leva, di cui ogni motrice o vagone è dotato a lato di entrambe le estremità, è possibile comandare il dispositivo per le manovre di agganciamento e sganciamento senza che il ferroviere debba interporsi negli spazi tra vagone e vagone, ed in maniera che l’operazione possa essere eseguita con la massima sicurezza.

Caratteristica, inoltre, dei carri americani, è quella di essere verniciati con vivaci colori e di riportare scritte con slogans il cui scopo è quello di reclamizzare o il prodotto, al cui specifico trasporto sono destinati, oppure i servigi che la Compagnia proprietaria offre alla clientela che usufruisce dei suoi carri. È doveroso passare ora in rassegna alcuni tra i tipi principali di carri americani.

Tipi di carrelli molleggiati montati sui carri americani: "Archbar" (sinistra) e "Bettendorf" (destra).

Box Car

È il classico carro chiuso per il trasporto delle merci le più disparate. Può essere quindi impiegato, ad esempio, per il trasporto di casse mobili, prodotti agricoli in sacchi, macchine ecc. Alcuni Box Car sono provvisti di portelli alle testate onde facilitare il carico di legnami. Altri, usati per il trasporto di grano hanno delle aperture alle estremità attraverso le quali può essere stivato il grano, alla rinfusa, attraverso apposite tubature. Lo scarico del grano può avvenire attraverso tubi aspiratori, oppure inclinando opportunamente il carro con uno speciale ponte orientabile, cui il carro da scaricare viene solidamente ancorato.

Le sottostanti immagini ci mostrano un carro “Box” completamente metallico; da notare i carrelli di tipo Bettendorf. Alcune tra le più comuni possibilità di impiego dei “box cars”, opportunamente attrezzati ci sono offerte dagli “Automobil Cars” speciali “Box” che con doppie portiere scorrevoli permettono il trasporto di automobili oppure di merce ingombrante agli effetti del carico sfruttando appunto la larghezza del vano di carico. Di solito la lunghezza di un carro “Box” normale si aggira sui 40’ (12 m) e quelle di un “Automobil car” sui 50’ (15 m). I “Box Cars” di vecchio tipo hanno di solito le pareti in legno e sono montati su carrelli di tipo “Diamond” od “Archbar” mentre i tipi moderni sono costruiti quasi esclusivamente in metallo.

C/Box 4: carro Box del tipo metallico "Sentinel" con portiere scorrevoli e carrelli "Bettendorf".

Prototipo del carro della Società "Sentinel" servito per realizzare il modello.

Anche i carrelli sono diversi. Essi infatti, a differenza dei precedenti costituiti da fiancate con intelaiatura di ferri piatti chiodati, hanno le fiancate in acciaio fuso con le boccole per le sale portanti cuscinetti a rulli conici i quali aumentano notevolmente la scorrevolezza. Questi carrelli sono principalmente del tipo “Bettendorf”.

Per completare, seppur succintamente una sommaria descrizione del “Box Car” diremo come detto carro sia dotato di scalette laterali che permettono di accedere al roof walk che è una passerella longitudinale nel senso del carro, sistemata sul tetto.

Tale passerella permette di accedere ad eventuali portelli sistemati sul tetto oppure per passare da un carro all’altro senza scendere, sfruttando a tale scopo la breve distanza, del resto facilmente superabile, tra un carro ed il successivo. Per inciso chi non ricorda le scene di qualche film western con i classici inseguimenti sui tetti dei vagoni in movimento? Onde preavvisare eventuali persone che avessero a trovarsi sul tetto di carri in movimento, quando questi stanno per entrare in galleria o comunque in sottopassaggi, ad una certa distanza da questi, sono sistemati appositi segnali di avviso. Esempi caratteristici di “Box Cars” ci sono offerti” in scala “H0” dalla Rivarossi. Le immagini che seguono riproducono in originale ed in modello un carro con fiancate in legno “C Box/1). Possiamo inoltre citare gli “Express box cars” i quali sono particolarmente studiati per il servizio in composizione con i convogli passeggeri. Sono muniti di conduttore per il comando dei segnali, per il vapore ed hanno freni ad aria compressa del tipo per treni passeggeri. Pure i carrelli sono del tipo per alte velocità. Da un censimento della I.C.C. nel 1948 risultavano in servizio sulla rete Americana 740.851 “box cars”.

C Box/1: carro coperto tipo Box con doghe in legno e carrelli tipo "Archbar".

Il prototipo per la riproduzione di cui sopra.

Antico carro Box della Compagnia A. T. & S. F.

Altro tipo di carro Box con doghe in legno.

Refrigerators Car (Reefer)

Sono carri refrigeranti con aspetto esteriore simili ai “Box” già descritti. Hanno le pareti. termicamente solate e le portiere di carico a chiusura ermetica. Il ghiaccio occorrente viene di solito caricato da portelli sistemati sul tetto. I “Reefer” oltre al trasporto di merce richiedente bassa temperatura per la conservazione, sono pure inversamente impiegati per proteggere, dal rigore invernale, prodotti che debbono essere trasportati in ambiente temperato, a tale scopo questi carri sono talvolta muniti di apparecchiatura per il riscaldamento. La merce trasportata dai “Reefer” è di solito molto varia e può comprendere dagli ortaggi alle carni, dalle uova alla frutta. Speciali “Reefer” sono pure attrezzati per il trasporto del latte. Sotto, un carro “Reefer” di produzione Rivarossi riproducente un prototipo della “Santa Fe” (C Reef/ 3). Le statistiche davano per certo come nel 1948 fossero in funzione 131.412 “Reefer”.

C Reef/3: carro refrigerante "El Capitan" della "Santa Fe" con carrelli "Bettendorf".

Antico carro refrigerante in un catalogo del 1880 (coll. A. Gamboni).

Stock Car

È uno speciale carro per il trasporto di animali vivi. Il carro “Stock” può essere ad un solo piano e quindi essere adibito al trasporto di bovini, .cavalli ecc. oppure a due piani per ovini, suini ecc. Le pareti di questo tipo di carri sono in legno a forma di gabbia per la ventilazione, le testate ed il pavimento in metallo all’esterno, rivestite internamente di legno. 51.665 “Stock cars” erano in servizio in U.S.A. secondo le già citate statistiche. Esempio di “Stock Car” ci è presentato dalla Rivarossi con il (C Stock/ 1).

C/Stock 1:  carro tipo "Stock" a gabbia con portiere scorrevoli per trasporto bestiame della "M-K-T".

Hopper Car

Carro tramoggia cui è affidato il compito di trasportare ghiaia o minerali in. genere. È munito di portelloni sul fondo del carro attraverso i quali è possibile scaricare in pochi istanti il carro del suo contenuto. L’A.A.R. (Association of American Railroads) ha suddiviso questo tipo di carro in base a due schemi standard: un tipo da 50 tonn. a due convogliatori (hoppers) ed un tipo a tre convogliatori con 70 tonn di capacità di carico. In totale gli “hopper cars” erano (1948) 588.000.

C Hop/1: carro tramoggia della "Baltimore and Ohaio" con carrelli Bettendorf.

Flat Car

È un carro pianale impiegato per infiniti usi. In generale è costituito da un telaio in acciaio fuso con piano di carico in legno sul quale è più agevole fissare i carichi al cui trasporto è destinato. Particolari tipi di carro che possiamo considerare Flat speciali sono il: “Pulp. Wood Car” ed il “Piggy -  Bach Car”.

C Flat/2: carro tipo "Flat" con stanti smontabili e con carrelli Bettendorf.

Pulp. Wood Car

carri Flat muniti a ciascuna estremità di un supporto i quali permettono il carico di legname di piccole dimensioni, disposto in senso trasversale all’asse del carro. La Fig. 10 rappresenta un tipo del detto carro con un carico di grossi tubi. In servizio nel 1948 si avevano 67.479 “Flat”.

C Flat/TP: carro tipo "Pulp. Wood Car" della "Illinois Central" caricato con tubi.

Piggy -  Bach Car

In questi ultimi anni. si è dovuto, per affrontare la concorrenza dei trasporti su strada, studiare a fondo il problema di unire la comodità del trasporto di merce a mezzo di autocarri con quello più veloce, naturalmente per lunghe distanze, della ferrovia. Risultato degli studi è stato il “Piggy Back” che è un carro di tipo “Flat” con apposito piano di carico onde permettere il trasporto dei semirimorchi dei pesanti autoarticolati. Un’adatta attrezzatura a terra consente il carico e lo scarico assai rapido del rimorchio da parte della motrice. Tale servizio è svolto direttamente dalla Compagnia Ferroviaria la quale è talvolta pure proprietaria degli autocarri.

 C Flat/5: carro "Piggy -  Bach" con semirimorchio della Compagnia "Santa Fe".

Gondola

Nessun tipo di carro ha forse le possibilità di impiego della “Gondola”. In base sempre alle famose statistiche i carri pianali a sponde alte “Gondola” erano 319.781 I “Gondola” sono principalmente usati per il trasporto di minerali di ogni tipo legnami, materiali metallici, macchine. Sono costruiti in svariati tipi fra i quali alcuni con sponde fisse altri con sportelli alle testate ed altri ancora con portelli scorrevoli sulle fiancate. Il “C Gon/ 3” della Rivarossi riproduce un carro “Gondola” adibito al trasporto di containers recipienti utilizzati sia per il trasporto di sostanze chimiche come per cemento fuso idrocompresso, nel caso appunto del “C Gon/3”. I liquidi in generale od i gas liquefatti sono invece trasportati dal: Tank Car (carro cisterna).

C Gon/3: carro tipo "Gondola" della "Michigan Central" con quattro contenitori.

Carro pianale con sponde basse.

Tank Car

Sono schematicamente costituiti da una enorme cisterna metallica montata su un telaio nel senso longitudinale a questo.

Tipi standard di Tank car sono usati per il trasporto dei prodotti liquidi derivati dal petrolio. I carri per questo uso hanno un’unica cisterna metallica opportunamente diaframmata per diminuire gli sbattimenti del liquido aumentando così la stabilità del carro stesso. Il cloro ed alcuni derivati del petrolio, quali il butano ed il propano, sono trasportati in apposite cisterne sotto pressione. È facile individuare questi particolari tipi di carri per il loro piccolo duomo sistemato al centro in alto della cisterna. Cisterne con speciali rivestimenti interni, ad esempio vetrificate, sono impiegate per il trasporto di vino, latte od acidi. Esempio di “Tank Car” per il trasporto di cloro è rappresentato dal nuovo modello Rivarossi “C Tank/2” che si riporta illustrato con l’originale.

C Tank/2: carro tipo "Tank" della "Hoover" con carrelli "Bettendorf".

Prototipo del "Tank Car" di sopra utilizzato dalla Hooker per il trasporto di cloro.

Caboose

Il vagone denominato “caboose” può essere considerato come l’ufficio viaggiante del convoglio merci americano. In esso abita il personale del treno mentre questo è in movimento; in esso sono contenuti un tavolo con sedili, una stufa sia per il riscaldamento come per la cottura dei cibi, cuccette per il riposo degli addetti al treno ed un piccolo deposito di attrezzi ed utensili di emergenza. Questo vagone è solitamente munito di una cupola belvedere dalla quale è possibile avere una visione panoramica del convoglio. I tipi più moderni, totalmente in metallo, sono pure dotati di radiotelefono per comunicare con la cabina di guida della locomotiva.

Nella composizione dei convogli questo vagone è sempre agganciato in coda a tutti i vagoni ed anche dietro ad una eventuale seconda locomotiva di spinta. Se consideriamo, ricordando quanto detto, che la lunghezza media di un carro merci americano si aggira sui 12 metri (40’) e che un treno merci americano può alle volte essere composto da più di un centinaio di carri è evidente che la lunghezza totale del convoglio può risultare benissimo di un Km. e mezzo e più in media. Da ciò si rivela l’importanza di possedere alla retroguardia un vagone d’osservazione munito delle apparecchiature necessarie alle sue funzioni. La Rivarossi ha realizzato il più piccolo tipo di “Caboose” che oltre che nella Compagnia “Reading” era pure in uso nella compagnia “Erie” come ne testimonia la fotografia riprodotta.

     

V Cab/B: vagone "Caboose" della Compagnia ERIE, il più piccolo tipo in circolazione sulle linee americane.

A lato, il prototipo servito da base per la realizzazione del modello.

V Cab/2: vagone di coda "Caboose" a carrelli della Compagnia "New Haven".

Riguardo alla composizione dei convogli merci americani ed al loro modo di impiego, possiamo ricordare, per analogia a quanto esposto nel numero 35 di H0 Rivarossi parlando dei treni merci italiani. Infatti il movimento merci americano si articola su sistemi pressappoco simili a quelli italiani. Naturalmente tutto è proporzionato alle diverse esigenze di volume di traffico e di distanza tra le varie località. Da notare però che in ogni caso la “caboose” occupa sempre l’ultimo posto della composizione. Particolare interessante ci è invece offerto dall’aspetto multicolore della composizione americana, infatti, come dicemmo, i carri americani sono diversamente colorati a seconda delle Compagnie. È quindi logico che in un convoglio con più di cento carri ce ne siano di diverso colore.

Però non dobbiamo essere portati a pensare che non vi siano mai accostamenti di carri di identico colore, anzi sovente si incontrano parecchi carri identici agganciati l’uno di seguito all’altro in quanto appartenenti alla stessa Compagnia proprietaria e trasportanti merce per una comune destinazione. Abbiamo insistito su questo punto poiché gli appassionati di ferrovie in miniatura di tipo americano non fossero indotti a pensare come necessariamente si dovessero agganciare solamente carri uno diverso dall’altro, mentre è più logico e più attinente alla realtà non eccedere nella varietà ma insistere su carri eguali i quali appunto per il loro numero nel convoglio attraggono maggiormente l’attenzione di un qualsiasi osservatore.

Un esempio convalidante tale affermazione è possibile riscontrarlo nei pressi di Chicago III dove è facile osservare lunghi treni composti quasi esclusivamente di “Stock cars” della M.K.T. in arrivo od in partenza da quell’importante mercato di bestiame. Infatti la M.K.T. (Missouri - Kansas - Texas) sovente trasporta i bovini dai grandi allevamenti dello Stato del Texas verso quell’importante centro. Ci congediamo dal lettore con la speranza di avergli fornito notizie e dati interessanti.

(Tutte le immagini con la sigla in grassetto si riferiscono a modelli Rivarossi)

(testo tratto dal periodico "H0 Rivarossi" n. 37 anno 1960)

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