Linea 1 Metropolitana di Napoli

di Ennio Castelletti

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Riporto dagli atti del Comune di Napoli quanto scritto nel lontano 1982, anno in cui cominciarono i lavori per la costruzione della Metropolitana di Napoli, circa le difficoltà nell’individuazione di un progetto esecutivo aderente alle moderne tecniche di sistema di trasporto metropolitano, progetto che apparve all’inizio irrealizzabile: “la particolare altimetria della città, che imponeva l’adozione di pendenze e tortuosità elevate, la natura del sottosuolo napoletano discontinuo nella stratigrafia geologica, la vetustà e spesso la fatiscenza del patrimonio edilizio urbano, che richiedeva particolari precauzioni nei metodi esecutivi, la caratteristica morfologica stradale che non concedeva alternative al posizionamento delle stazioni, oltre che i problemi di mantenimento del traffico superficiale nel corso dei lavori, condizionarono le scelte progettuali in modo determinante.

La felice collaborazione fra i Tecnici della M.N. Metropolitana di Napoli S.p.A., Concessionaria del  Comune per la costruzione della “Linea 1 della Metropolitana di Napoli” e la M.M. Metropolitana Milanese S.p.A., progettista e direttrice dei lavori in virtù della Convenzione di Concessione, portò ad un reciproco scambio di esperienze tecniche ed organizzative per la sintesi e la realizzazione di tutta la tematica proposta.

Il know-how e l’assistenza fornita dalla Metropolitana Milanese in fase di progettazione e di Direzione dei lavori, la collaborazione dei professionisti napoletani, la cura esplicata nell’esame del Progetto da parte della Commissione di Alta Vigilanza, la collaborazione del Comune di Napoli, della Regione Campania e del Ministero dei Trasporti portò alla realizzazione di questa grande opera che ebbe il plauso della delegazione della Comunità Europea.

L’investimento complessivo previsto all’epoca fu di 2.500 miliardi di Lire ed il Comune di Napoli reperì finanziamenti iniziali per 1.300 miliardi dal Fondo Investimento per l’occupazione e da mutui accesi dalla Regione Campania con la Banca Centrale Europea. I lavori intrapresi da MN Metropolitana di Napoli, concessionaria per il Comune ed MM Metropolitana Milanese, Direttrice dei lavori, nel marzo 1993 permisero l’inaugurazione della tratta da Vanvitelli a Colli Aminei che all’apertura fu gestita dalle FS, per poi passare all’ATAN, oggi ANM. Rimando allo schema riassuntivo, fornitomi dall’Arch. Antonio Bertagnin (socio del Clamfer), la lettura della cronologia dell’apertura e dell’adeguamento  delle stazioni, stazioni che oggi rientrano nel circuito delle Stazioni dell’Arte, dove l’ambiente del trasporto pubblico si fonde con la qualità estetica di una prestigiosa raccolta di Arte contemporanea.

Fin qui la descrizione di quanto già realizzato per un percorso complessivo di km 18,8, al servizio di venti stazioni, ma c’è da dire che ad oggi sono aperti i cantieri da ‘Centro Direzionale’ a Capodichino aeroporto, ove però si è verificato un rallentamento dei lavori a causa del crollo di alcune tombe e loculi del Cimitero di Poggioreale, sovrastante lo scavo delle canne delle gallerie nei pressi della stazione Poggioreale. Il Piano Comunale Trasporti ha poi previsto la costruzione della tratta da Capodichino a Piscinola che, attualmente in corso di realizzazione da parte dell’Ente Autonomo Volturno EAV, quando completata, conferirà alla Linea 1 il ruolo di asse portante dell’anello integrato del pubblico trasporto attraverso le numerose interconnessioni con gli altri sistemi ferroviari esistenti.

Fin dall’apertura della prima tratta Vanvitelli-Colli Aminei la MN Linea 1 mise in servizio le elettromotrici Serie M1, perennemente accoppiate a formare Unità di Trazione M+M, che normalmente viaggiano in composizione di due UdT, secondo lo schema ( M-M + M-M ). Le elettromotrici furono costruite, a partire dal 1991, dalla Sofer e dalle Officine Fiore di Caserta con componenti elettrici dell’Ansaldo e della Metalmeccanica Lucana in numero di 90 elementi, a formare 45 UdT. Il progetto ricalcava quello dei treni della Sere 500 della linea 2 della Metropolitana di Milano e quello delle MA100 della linea A della Metropolitana di Roma.

I binati M1 sono stati affiancati, a partire dallo scorso 23 giugno, dai nuovi treni costruiti dalla Società spagnola CAF, che ha ricevuto da MN una commessa per 24 treni “Inneo” a sei carrozze per una capacità di 1250 passeggeri, simili a quelli costruiti per la metropolitana di Roma. I primi tre convogli, già entrati in servizio, hanno permesso di abbattere i tempi di attesa da quindici a dieci minuti. Per concludere questa disamina, il 30 giugno 2023 all’Open day tenuto dall’ACAMIR (Azienda Campana Mobilità infrastrutture e Reti) al Centro Direzionale è stato presentato il progetto di fattibilità tecnico – economico della nuova metro denominata LAN Linea Afragola Napoli, futura Linea 10, che collegherà la Linea 1 della Metropolitana di Napoli alla Stazione di Afragola AV con 7 treni pilotati in automatico da computer, senza la presenza del macchinista a bordo, treni tipici delle metropolitane più moderne.

ANM Linea 1 - Nei pressi di Chiaiano (foto A. Bertagnin).

ANM Linea 1 - Stazione di Chiaiano (foto A. Bertagnin).

ANM Linea 1 - Il percorso della linea.

APERTURA DELLE TRATTE

 

Il modello in scala H0

A seguito dei miei frequenti spostamenti con la M1 Metropolitana di Napoli ho carezzato l’idea di realizzare il modello binato in scala H0. Ho quindi cominciato a fotografare le motrici soffermandomi sui particolari, ho recuperato il disegno quotato che ho ridotto in scala H0 (la lunghezza f.t. del veicolo di m.17,840 è risultata in H0 di cm. 20,5). Le foto del tetto con la posizione dei pantografi e del sottocassa mi sono state concesse dall’Arch. Bertagnin. Supportato da questa messe di notizie ed immagini sono passato alla costruzione del modello ed ho realizzato, sia per le testate che per le fiancate, delle formelle di stampo da cui ho ottenuto, in resina epossidica bicomponente, porte pneumatiche e la finestratura della cassa, che, assemblate alternate fra loro, mi hanno permesso di ottenere le fiancate complete. La verniciatura in giallo sole per la scocca e grigio medio per le porte ha completato l’opera. Il tetto cannellato con una vasca sovrastante la cabina (ove alloggia il pantografo) è stato sagomato in “airex”. Il posizionamento del pantografo è stato dedotto dalle fotografie del tetto. Il modello è motorizzato Lima ed i carrelli (provvisori) sono in via di elaborazione.

Disegno utilizzato per la realizzazione del modello (disegno di G. Chiaro).

Stampi in gomma e finestrature e porte del modello (foto di E. Castelletti).

Casse del modello pronte per montaggio e verniciatura (foto di E. Castelletti).

Modello completo montato e verniciato (foto di Nadia Castelletti).

Altra vista del modello (foto di Nadia Castelletti).

Vista laterale del modello (foto di Nadia Castelletti).

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