di Antonio Gamboni

(immagini e grafica dell'autore)

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Il Plastico del D.L.F. - Clamfer

 

Nel quadro delle attività del D.L.F. di Napoli, i Soci del Clamfer hanno costruito nell’atrio del Cinema Corso, in Corso Meridionale – Napoli, un “Plastico ferroviario” che occupa una superficie di circa 10 mq (cm 600 x cm 160).

Questa miniferrovia, progettata in denominazione H0 e cioè in una scala 87 volte più piccola della realtà, riunisce in poco spazio tutti gli elementi per essere considerato uno schema completo: percorso a doppio binario in piena linea, gallerie, ponti e viadotti, percorso a mezza costa, stazione principale di transito con cinque binari di corsa, stazione secondaria d’incrocio con magazzino merci e binario di scarto, piccolo deposito per locomotive e relativi servizi. Il tutto trova ambientazione in un paesaggio movimentato con montagne e colline attraversate da gallerie e ricco di alberi, prati e campi.

L’intero tracciato, come mostrato in figura, si sviluppa parte in piano e parte in quota ed è abbastanza lungo per consentire una bella marcia dei treni i quali circolano in automatico e sono indipendenti dalle manovre di stazione.

In particolare l’intera rete ferroviaria è formata da:

-        una linea principale a doppio binario ed elettrificata (Linee n. 1 e n. 2);

-        un percorso secondario a semplice binario e non elettrificato (Linea secondaria);

-        un fascio di manovra nella stazione principale (Manovra Scalo).

Paesaggio ed ambientazione

 

Il paesaggio cui si ispira la scenografia è quello tipico dell’Appennino italiano. Per meglio comprendere quanto in altra parte descritto, si è inteso attribuire una toponomastica alle varie zone del paesaggio stesso. Osservando dal lato ove è ubicato il quadro di controllo, sulla sinistra vi è un grande rilievo denominato Monte Cavo; esso è attraversato da due gallerie: quella inferiore per il transito della linea principale elettrificata ed a doppio binario e quella superiore a semplice binario per la linea secondaria di collina non elettrificata, linea che collega la stazione collinare di San Nazario con San Colombano, stazione principale posta a quota zero (foto accanto al titolo). Entrambi questi fabbricati sono la riproduzione delle omonime stazioni delle F.S.. Un grande ponte in ferro, detto Ponte degli Alleati perché simile a quelli ricostruiti dopo la 2a Guerra mondiale, raccorda l’imbocco ovest della galleria superiore di Monte Cavo con il piazzale della stazione di San Nazario superando il corso della linea principale nei cui pressi è visibile la Baia del Sole. Solcano le acque marine due motoscafi in stile anni ’50 con a bordo audaci signorine in topless. Il Monte Cavo degrada dolcemente verso valle con la collina detta Lo Sperone per la sua tipica forma. La stazione San Nazario serve più di una località ed è raggiungibile percorrendo la via provinciale che, dopo il bivio che porta al ripetitore RAI, attraversa a livello la strada ferrata, taglia per il Passo del Brigante e giunge al piazzale della stazione dove corriere dal caratteristico manto azzurro fanno da navetta con i vari paesi circostanti.

Il lato sud del paesaggio è interessato dalla presenza di un altro rilievo: il Monte Saraceno. Su esso svetta un’antica torre di guardia costiera costruita dagli aragonesi per l’avvistamento dei turchi in mare. Oggi la piccola fortezza, adibita a museo, ospita la famiglia del guardiano ed i suoi … ruspanti polli. Sul piano a quota leggermente inferiore, nel cui spiazzo troneggia una grande quercia, vi era un’antica fattoria ora trasformata in punto di raccolta di vini pregiati prodotti da un’importante azienda vinicola locale; nelle piccole botti, infatti, invecchia il buon Cirò. Carretti d’antica memoria portano i vini all’azienda percorrendo la piccola strada di campagna che incrocia la provinciale dopo il Ponte Scuro, costruito con pietra locale per superare la provinciale stessa ed il fiume Calore, corso d’acqua a carattere torrenziale. Sul versante est del Monte Saraceno un lungo viadotto in muratura, Le Arcate, collega l’estremità de Lo Sperone con l’imbocco nord della galleria alta scavata nello stesso rilievo.

Un motoscafo anni '50 nelle acque della Baia del Sole.

  Il mercatino rionale nella piazza della stazione di San Colombano.

Ed ora uno sguardo alla stazione principale di San Colombano.

E’, questa, una stazione di transito che si trova lontana dal centro urbano da cui prende il nome. Essa è attraversata da una dorsale a doppio binario con direzione sud-nord e dalla linea secondaria proveniente dalla collina. Il fabbricato viaggiatori, in classico stile italiano, trovasi a quota 0 ed in posizione decentrata. Sul piazzale corrono cinque binari di linea più due impiegati per lo smistamento e la manovra. Sul primo e secondo binario (linea secondaria) transitano convogli nei due sensi di marcia e ciò in funzione della coincidenza che si effettua nella stazione secondaria; sul terzo binario circolano i treni dispari e sul quarto e sul quinto quelli pari.

Fanno parte del complesso di stazione uno scalo medio per le merci, i gabinetti, un magazzino, un castello per l’acqua con relativa colonna idrica, una piccola pesa, una carboniera ed un deposito a due posti per il ricovero al coperto delle locomotive. Banchine senza pensiline, segnali di stazione e lampioni a cetra completano il complesso. Nella piazza della ferrovia vi è una stazione di servizio Esso ed un mercatino rionale di caratteristico effetto.

Il ripetitore RAI sulla vetta di Monte Cavo.

  L'Azienda vinicola "Enotria" sulle pendici del Monte Saraceno.

La stazione secondaria, San Nazario, anch’essa in stile italiano, trovasi a quota 16 cm e serve una linea secondaria a semplice binario con raddoppio per la coincidenza dei convogli che circolano nei due sensi di marcia. Sul binario tronco, che si attesta in posizione laterale al fabbricato viaggiatori e fiancheggia un piccolo scalo merci, sostano alcuni carri adibiti al servizio locale. Poiché lungo la linea vi sono alcune gallerie, è stata sistemata nello scalo anche una sagoma limite.

Alle estremità della stazione proteggono i binari due segnali semaforici ad ala di 2a categoria.

Vivificano l’ambiente le seguenti scenette: muratori che operano per costruire un casello lungo la linea secondaria, braccianti che sistemano le botti nell’azienda vinicola, un contadino che si ristora dopo aver lavorato intensamente con il suo trattore, posto di controllo dei carabinieri, una grande stazione di servizio con due addetti: l’uno mentre rifornisce di carburante una autovettura e l’altro che ispeziona la coppa dell’olio di un’altra macchina. Completano l’ambientazione anni ’50 manifesti pubblicitari propri di quel tempo.

 Sul Ponte degli Alleati sosta un convoglio in attesa di entrare a San Nazario.

Posto di blocco dei Carabinieri con mezzi ed uniforme degli anni '50.

Dispositivi elettrici ed elettronici

 

Come noto, l’impianto elettrico di un plastico è costituito da un complesso di apparecchiature elettroniche ed elettromeccaniche, meccanismi e congegni elettrici collegati tra loro da fili o conduttori elettrici. Nel plastico in questione esiste una rete di collegamenti alquanto fitta in alcuni punti e che si distende per portare i segnali elettrici là dove occorre.

Nel progettare la parte elettrica del plastico D.L.F. - Clamfer si è applicato il principio fondamentale dell’indipendenza dei circuiti relativi ai quattro tracciati e ciò per poter far funzionare, in caso di avaria, quelle linee non interessate al guasto. Per tale fine sono state realizzate quattro schede su circuito stampato, una per ciascun percorso, allocate nel pannello di comando. Ad eccezione di quello della linea n. 2 (semplice anello di binario), tutti gli altri movimenti sono gestiti con tecnologia di avanguardia per le applicazioni fermodellistiche. Microprocessori della serie ST/6, opportunamente programmati al computer, ricevono gli input dai convogli in circolazione attraverso sensori (ampolle reed) ed inviano i propri impulsi di comando, tramite fotoaccoppiatori, ai vari dispositivi elettromagnetici (scambi, segnali e relè di sezionamento di linea). L’impiego dei fotoaccoppiatori ha consentito il trasferimento degli impulsi di comando dai microprocessori agli utilizzatori tenendo gli uni dagli altri elettricamente isolati.  

Tutti i dispositivi elettrici (alimentazione delle diverse linee, sezionamenti delle stesse, bobine elettromagnetiche dei deviatoi e dei segnali ad ala semaforica, luci dei segnali luminosi, pedali di contatto reed) sono collegati al quadro principale con cavetti elettrici diversamente colorati e contrassegnati. Questi corrono sotto plancia e terminano con quattro spinotti a 25 contatti che si innestano sulle relative schede elettroniche allocate nel quadro di controllo generale e lo rendono asportabile. In tal modo restano molto agevolate eventuali operazioni di manutenzione e/o riparazione.

Il movimento dei treni
 

In questo paragrafo sarà illustrato il movimento dei convogli con riferimento ai singoli circuiti che, per comodità di analisi, abbiamo così denominato:

- Linea 1 (in blu) il circuito principale ad anello con raddoppio nella stazione principale;

- Linea 2 (in arancio) il percorso parallelo alla linea precedente ma senza raddoppio;

- Linea Secondaria (in celeste) il circuito con andamento a forma di 8 su più livelli e con raddoppio nella stazione principale ed in quella secondaria;

- Scalo Merci la coppia di binari raccordati da due scambi e paralleli al fascio della stazione principale.

Linea 1

Su questa linea la circolazione avviene in senso orario. Allo stato iniziale i due convogli, quello passeggeri (bin 4) ed il merci (bin 5), sostano nella stazione principale (San Colombano) ed hanno i rispettivi segnali al rosso. Al verde del proprio segnale parte il treno passeggeri, supera la grande galleria (Monte Cavo) e si immette sul rettilineo e, dopo una breve sosta ad un segnale al rosso, riparte. Oltrepassata la seconda grande galleria (Monte Saraceno) giunge alla stazione di San Colombano e si ferma al segnale rosso del binario 4. Scattati gli scambi in posizione deviata, disco verde per il merci al binario 5 che parte dopo un secondo, effettua lungo il rettilineo la stessa sosta del treno passeggeri, e ritorna in stazione fermandosi al segnale rosso del binario 5. Gli scambi si portano in posizione corretta e, dopo una breve pausa, segnale verde per il passeggeri al binario 4. Stesso giro di prima fino alla stazione di San Colombano dove sosta e riparte. Dopo il consueto giro, ritorna in stazione e si ferma. Parte quindi il merci, effettua il proprio percorso e ritorna in San Colombano fermandosi al segnale rosso. A questo punto parte il passeggeri ed il ciclo ricomincia. In sintesi l'alternanza tra il passeggeri ed il merci non avviene ad ogni giro ma a giri alterni per il solo passeggeri ed il tutto in completo automatismo.

Linea 2

Su questo percorso, che si sviluppa parallelo a quello della Linea 1, la circolazione dell’unico convoglio (il Treno Azzurro) avviene in senso antiorario sul binario 3. In principio il treno è in sosta nella stazione di San Colombano ed ha il segnale al verde. Data, quindi, alimentazione al circuito, esso parte, imbocca la galleria di Monte Saraceno, fuoriesce sul grande rettilineo e sosta ad un segnale che trova al rosso. Dopo una breve sosta riparte e, superata la galleria di Monte Cavo, ritorna in stazione dove transita, avendo il segnale al verde.

La fermata non è prevista trattandosi di treno rapido. Quindi il ciclo ricomincia in totale automatismo.

 

Linea Secondaria

Il movimento dei convogli su questo circuito è alquanto più complesso dei precedenti. Ad inizio ciclo i due convogli, locotender Gr. 880 con due vetture centoporte (circolazione antioraria) e automotrice ALn 56 con rimorchiata (circolazione oraria), sostano, rispettivamente, sul primo e sul secondo binario della stazione San Colombano. Al segnale verde, parte la locotender dal binario 1 dirigendosi verso Est e, superata una piccola galleria del Monte Saraceno, fuoriesce a quota 10 cm su tracciato in rilevato per poi impegnare la galleria dello Sperone. A questo punto disco verde per la ALn 56 al binario 2 che parte verso Ovest. Tornando alla Gr. 880, superata la galleria, taglia a livello la strada provinciale ed entra nel traforo di Monte Cavo alla cui uscita trova il Ponte degli Alleati. Qui si ferma dinanzi ad un segnale ad ala di 2a  categoria e, dopo una breve sosta, riparte portando la coda del convoglio all’altezza del segnale che è sempre a via impedita. Nel frattempo la ALn 56 è fuoriuscita da una seconda galleria dello Sperone, ha superato una rampa a mezza costa ed è entrata nel traforo di Monte Saraceno. In uscita supera il grande viadotto Le Arcate e, oltrepassato un altro segnale di 2a categoria che trova a via libera, entra nella stazione di San Nazario su corretto tracciato. A questo punto scattano gli scambi su posizione deviata e via libera per il convoglio a vapore il quale, dopo aver effettuato la sua fermata in stazione, riparte. Intanto gli scambi si portano su corretto tracciato per consentire alla ALn 56 di riprendere il viaggio. Effettuate queste manovre, i due convogli percorrono, in senso inverso, le linee descritte in precedenza fino a portarsi di nuovo nella stazione di San Colombano. Tornati in posizione iniziale, il ciclo ricomincia.

È stato, questo, il circuito automatico più complesso da realizzare.

Scalo Merci

Sul piazzale dello Scalo manovrano una locotender Gr. 835 ed un diesel D 214 che, alternativamente, spostano un carro chiuso tipo F.

Il circuito interessato alla manovra è molto semplice: una coppia di binari (n. 6 e n. 7), attestata ad un piccolo deposito sito sul lato sinistro dell’osservatore, corre per circa 2,5 metri e, raccordata da uno scambio, termina di fianco al fabbricato dello Scalo Merci.

Alla partenza il D 241 è nel Deposito sul binario 6; sullo stesso binario, dinanzi al piccolo deposito attrezzi vi è il carro merci e dall’altro lato, accanto allo Scalo, sosta la Gr. 835. Parte per primo il D 214 che, marciando verso Est, incontra il carro e lo spinge fin dinanzi alla Gr. 835. Dopo breve sosta lo scambio si porta in posizione deviata ed il diesel riparte, senza carro, verso Ovest. Superato il deviatoio e tutto il rettilineo, la piccola motrice si ricovera sull’altro binario del Deposito, il n. 7. Muove allora la Gr. 835 e, a spinta, porta il carro dinanzi alla pesa situata poco prima del Deposito, effettua una breve sosta, e riparte in senso inverso per raggiungere la sua posizione iniziale. È ora il turno del D 241 che esce dal Deposito e riporta il carro dinanzi allo Scalo. Di nuovo una sosta, scambio in posizione corretta e partenza del diesel verso il Deposito per portarsi in posizione iniziale. Muove quindi la Gr. 835 per spingere il carro dinanzi al piccolo deposito e tornare poi là dove era partita per dare inizio ad un nuovo ciclo.

NOTA: È possibile ricevere gli schemi elettrici ed i programmi per le Eprom relativi ai circuiti descritti contattando la Segreteria del Clamfer.
 

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