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Testo e foto di Maurizio Falco

Villa Wanda è la stazione terminale di una linea a semplice binario a trazione termica facente parte di un plastico di cui si parlerà più diffusamente in seguito, se questo che sto per raccontarvi risulterà minimamente interessante.

Essa è situata sulla sommità di una delle due penisole che compongono detto plastico, ad un'altezza di circa 150 cm dal pavimento, in modo d'avere una visuale e una possibilità di manovra da piano del ferro. È composta da tre binari affiancati per il servizio viaggiatori dominati da un fabbricato viaggiatori in stile non propriamente italiano (Faller) seguito da un fabbricato merci e da una piccola segheria che si affaccia sullo stesso binario, in modo da facilitare le operazioni di carico e scarico. Due binari sono dotati di deviatoi opportunamente posizionati per consentire il salto della locomotiva e riportarla in testa al treno, nel caso di convogli merci o di materiale non reversibile. Altri due binari servono la piccola rimessa-officina di tipo passante, coadiuvati da una piattaforma girevole. In posizione opposta ai binari principali un altro fascio di tre binari affiancati ospita il discreto movimento merci e i treni cantiere che in questa stazione hanno la loro base operativa.

Ora immaginiamo di salire sul primo treno in partenza e diamo una descrizione del resto della linea.

A bordo di una coppia di ALn 56 2011-2034 Rivarossi, cariche già di studenti e pendolari, lasciamo Villa Wanda e con una secca curva a destra, subito dopo l'ultimo scambio di stazione, affrontiamo con prudenza una lunga rampa in discesa che in un punto affianca la linea principale a doppio binario elettrificata. Ci infiliamo in una lunga galleria la quale sottopassa la stazione principale dell'impianto che occupa l'altra penisola del plastico e sbuchiamo in una piccola fermata denominata "Pineta", stretta tra due portali di galleria ed un muraglione di contenimento. Dopo di essa la linea si dirama in due destinazioni differenti: proseguendo a destra affronta un elicoidale in discesa e giunge nella stazione di diramazione San Francesco a cinque binari, situata sulla linea principale e costituente un importante nodo d'interscambio; proseguendo invece a sinistra la linea, sempre in discesa e bucando più volte la montagna, supera un ardito ponte in ferro ed infine entra in galleria giungendo nella stazione nascosta denominata San Mauro costituita da tre binari affiancati e da altri due in posizione decentrata, dove la linea ha termine.

Il servizio si svolge prevalentemente con automotrici diesel. Oltre alle già citate Aln 56, il deposito locomotive di Villa Wanda ha in dotazione una ALn 668 1518 Rivarossi, rimotorizzata Lima, una coppia di Aln 663 Lima accoppiate permanentemente ad una ALn 668 Lima serie 3300, in livrea pubblicitaria Kimbo. Inoltre dispone di una locomotiva Diesel-elettrica gruppo D 341 Lima e di una D 345 Roco. Le imprese ferroviarie che fanno capo a Villa Wanda dispongono di una Diesel-idraulica V 216 Piko, di una GE 44 Liliput e di un automotore 214 Roco ex DB. Ma non manca la nostalgica trazione a vapore: una splendida ed efficiente Gr 880.019 Roco staziona in attesa di effettuare uno dei tanti treni storici e fotografici, per la gioia dei tanti appassionati che si danno appuntamento.

La coppia di ALn 56 pronte a partire alla volta di Pineta.

S'intravede una 663 in sosta mentre il 214 Roco manovra alcuni carri nei pressi della rimessa.

Accudienza in deposito per la D345, malandata ma ancora validissima.

La ALn 668 è ritratta mentre si appresta a lasciare Pineta.

 

Un particolare dell'abitato di Villa Wanda.

 

La coppia di ALn 663 percorre un tratto allo scoperto che la porterà tra breve a San Mauro.

La 880 in partenza e sulla piattaforma girevole.

Una vista parziale dell'impianto.

Rifornimento per il V216 Serfer.

Parte del fascio binari a sx della stazione con una coppia di Aln56 ed un treno cantiere in sosta.

Un tratto di linea di parata e più in alto la parte della linea secondaria che conduce a sx alla stazione nascosta.

Un treno cantiere manovra in stazione.

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