Testo Massimo Salvadori

Foto Andrea Altrocchi e Massimo Salvadori

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Come abbiamo visto in altra parte del presente Sito, l’avventura europea dei treni in scala TT inizia in Germania Ovest e precisamente nei primi anni ’50. La ditta ROKAL, acronimo di Robert Karmann Lobberich, era una ditta che produceva manufatti metallici, serramenti ottenuti da lavorazione di profilati commerciali e piccole fusioni, carpenterie metalliche e simili.

L’avventura nel mondo delle ferrovie modello era iniziata!

La prima produzione era pari, per qualità, a quelle coeve dei fratelli maggiori, Märklin e Fleischmann, solo le dimensioni erano decisamente più contenute. La risoluzione di intraprendere la costruzione di treni modello fu dovuta ad un interesse del signor Karmann, più che ad una precisa scelta strategica aziendale; nei primi tempi la produzione avveniva quasi di soppiatto, in ambienti lontani dalla abituale lavorazione industriale della Rokal. I binari erano in tutto simili ai vecchi Fleischmann: una base in fibrone, di colore nero, mentre le rotaie erano ottenute per piegatura di sottili strisce di lamierino nichelato.

 

Locotender BR 89 delle DB.

La locomotiva che vedete illustrata è una riproduzione, in scala decisamente… abbondante, ma in quegli anni era prassi normale anche per la scala H0, di una loco 0-C-0 T2h del gruppo 89 delle DB. Il biellismo semplificato mostra che la sua destinazione era la scatola di inizio per modellisti principianti. Una particolarità: a distanza di 40 anni dall’ultima volta che ha mosso le ruote, questa loco, adeguatamente pulita nelle prese di corrente e lubrificata, dopo qualche borbottio e qualche spintarella, si è mossa con regolarità, e anche se il rumore catarroso è decisamente da anni ’50, è piacevole vedere la perfezione della meccanica tedesca del dopoguerra incamminarsi sui miei binari.

 

Carro di coda per convogli merci e carro serbatoio della SHELL.

Si noti il gancio ottenuto per microfusione di metallo, questa è una particolarità della Rokal; molto bello e decisamente in anticipo sui tempi. Tutto il sistema rotaie, alimentatori e comando degli apparati dimostra una concettualità molto avanzata rispetto agli anni in cui è stato progettato; gli scambi elettromagnetici, ad esempio, sono dotati di un semplice motorino elettrico e non di un elettromagnete, che invece era il normale equipaggiamento degli scambi di quegli anni.

Confezione di partenza composta da: convoglio merci, piccolo ovale di binari ed alimentatore.

La digitalizzazione ovviamente non esisteva, il comando di più treni esigeva tratti di binario isolati elettricamente e comandati ognuno da un proprio trasformatore, ebbene anche in questo ROKAL volle distinguersi realizzando un sistema dove vi era un unico trasformatore di adeguata potenza cui era possibile allacciare una serie di regolatori di tensione ed invertitori di polarità per comandare, con ognuno di essi, un treno diverso. Un sistema simile fu lanciato sul mercato da Roco in anni recenti, ma ormai il digitale era alle porte e avrebbe spiazzato questa iniziativa. Naturalmente ROKAL non è stato l’unico produttore in scala TT, in Inghilterra la ditta Tri-Ang aveva una produzione solida e ben diversificata, in Germania Est la BTTB (Berliner TT Bahnen ) nella storica sede di Storkowerstrasse, apriva negli anni ’50 una linea di produzione in scala 1:120 seguita, poi, anche da PIKO (Pioniere Konstruktionen ) di Sonnenberg.

 

Catalogo ROKAL n. 14.

 

Anche in Italia una ditta di Torino aveva iniziato una produzione in questa scala, mentre Italo Briano, uno dei padri fondatori del fermodellismo Italiano, promuoveva la italianizzazione di alcuni modelli ROKAL come pure la fabbricazione di kit in cartoncino in rigorosa scala 1:120 di veicoli italiani. In anni più recenti la ditta milanese Eurotoys, primi anni ’90, realizzava i fabbricati in cartoncino di un casello della linea Lecco – Colico e della stazione di Affori delle FNM.

Alla fine degli anni ’60 l’avventura industriale della ROKAL nel settore del modellismo ferroviario era giunta al termine, furono preparati ancora alcuni modelli in scala H0, i cui stampi furono poi acquisiti dalla Röwa e poi dalla Roco, il resto è storia dei giorni nostri.

 

Oggi i modelli ROKAL sono articoli per collezionisti raffinati: le scatole in cartoncino, la carta oleata all’interno, i modelli, le soluzioni tecniche ne fanno un oggetto di culto; sul web si trovano siti di appassionati che trattano solo questa marca, testimonianza di un passato industriale che in qualche caso proponeva soluzioni tecniche in anticipo sui propri tempi.

 

Per maggiori informazioni sulla scala TT visita il sito

http://www.scalatt.it

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