Testo e foto di Raffaele Ciotti

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Abitando a Roma, proprio in corrispondenza del capolinea della stazione dei trenini delle ferrovie cosiddette Laziali, che esercitavano il percorso Termini – Grotte Celoni, sono sempre stato incuriosito dalla loro particolare conformazione squadrata che, assieme alla tipica verniciatura adottata dalla Stefer, davano un tocco di unicità a questi rotabili; non potevo quindi esimermi dal costruire il modello in scala H0 di questo mezzo di trasporto che ancora non era presente nella mia personale collezione.

Reperiti, come al solito, disegni e fotografie dal web, coadiuvato anche dal fatto della mia vicinanza alla stazione che mi ha permesso di integrare la documentazione con altri scatti dei particolari, ho iniziato lo studio della fattibilità del modello (composto da motrice e rimorchio) da realizzarsi con la solita tecnica del taglio Laser. In possesso della necessaria documentazione, si inizia a progettare il modello prevedendo come e dove posizionare i montanti e le centine che, assieme al pianale, formeranno la struttura sulla quale andranno poi saldate tutte le varie parti; in questa fase occorre avere un’immagine virtuale ed esplosa del modello alfine di definire gli incastri, forature, linguette e piegature necessari per la sua realizzazione. Si disegnano così al CAD tutte le varie parti che andranno a comporre il nostro modello, considerandone la compatibilità di montaggio con gli altri particolari, e si consegnano alla ditta del taglio laser specificandone materiali, spessori e quantità.

Una parte dei pezzi tagliati al laser.

Dopo la consegna da parte della ditta del taglio laser di tutti i particolari occorrenti, si inizia a creare l’ossatura di sostegno delle varie parti, curandone sia la planarità che la perpendicolarità; da notare che le strutture dove andranno posizionate le porte sono state realizzate anch’esse con ottone da 1 mm, onde ottenere le necessarie rientranze delle porte stesse rispetto alla carrozzeria, e quindi si saldano le fiancate, i musetti sui quali precedentemente siano stati saldati i fari ottenendo così le due casse.

 

 

Costruzione della struttura.

Casse già assiemate.

Si passa ora a verniciare, previa sgrassatura, i modelli con i due colori bianco panna e blu e, dopo la loro asciugatura, vi si applicano le decals costituite dalle tipiche strisce gialle (un po' grandi per la verità), e infine daremo una passata di colore trasparente alle 2 unità.

Il modello dopo la verniciatura.

Si preparano quindi i piccoli particolari: cilindri dei freni e dei loro supporti, molle, boccole, predellini, fanalini di posizione ecc. e si assemblano le fiancate dei carrelli, giustamente diversi tra quello motore e gli altri folli.

Particolari dei freni e fanali e le fiancate dei carrelli motore e folle. 

Si scatolano ora i carrelli folli dotandoli di ruote a vela da 9 mm e verniciandoli assieme alle loro fiancate in color antracite, si realizzeranno le prese di corrente, costituite da lamine in rame al berillio saldate su due piccoli supporti di vetronite a loro volta incollati al centro tra le due ruote di ogni carrello, e si monteranno nelle rispettive sedi delle due casse, provandone il funzionamento e la scorrevolezza; allo stesso tempo si incollano le fiancate complete di tutti i particolari al carrello motore (Halling) montandolo al suo posto tramite un perno saldato su un carterino, così da ottenerne la sua rotazione; particolare dei carrelli.

Carrelli completi.

Si montano ora nelle testate di estremità i 2 piccoli circuiti stampati recanti i Led bianco caldo; si incollano ora, facendo molta attenzione date le loro esigue dimensioni (0,3 mm), le cornicette dei vetri delle porte a simulare le guarnizioni in gomma, quelle dei finestrini e quelle delle finestre frontali, e infine vi si incollano i vetrini in acetato.

Montaggio Led, vetri e porte.

A completamento del modello, si posizionano i predellini, le piccolissime cifre in rilievo a formare il numero “100”, i respingenti, i ganci, i tubi dell’aria, i tergicristalli, gli specchietti retrovisori e infine i tetti, costruiti con 2 sezioni sovrapposte di plasticard da 2 mm anch’essi tagliati al laser e opportunamente rastremati, la copertura dei reostati e il pantografo sul tetto della motrice.

Particolare dei numeri di serie e copertura reostati.

Non rimane ora che accoppiare le due casse tramite l’apposita barretta, avvitata sulla motrice e recante il foro dove si inserirà il relativo perno situato sulla rimorchiata, e dare corrente per vedere il nostro trenino avviarsi verso Pantano….

Modello finito.

https://youtu.be/lZV12xShTvQ

https://youtu.be/N1CK6OepgGU

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