Testo e foto di Giuseppe Vitiello

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Giunta alla sua 53a edizione, la Fiera del Baratto e dell’Usato si conferma opportunità imperdibile per tutti i collezionisti. Essa è ospitata nei grandi saloni del complesso Mostra d’Oltremare, a Fuorigrotta, con un evento a primavera ed uno in autunno. I numerosi espositori si contendono gli stand specializzati, tra antiquariato, artigianato, abbigliamento ecc. Come collezionista impenitente, animato da una non minore curiosità, credo di non aver mai mancato ad un’edizione, il più delle volte portandomi a casa qualcosa di inatteso.

Ed anche quest’anno, accompagnato da mia moglie Marisa e dallamica Rosy, mi sono recato alla Fiera del Baratto. Come mi piace dire, non sono io che cerco qualche oggetto ma è l’oggetto che cerca me. È paradossale, ma in genere è così. Ve lo racconto in breve.

Manifesto della Fiera del Baratto:

ingresso della Mostra d'Oltremare (Napoli).

Sul banco di un espositore, specializzato nei fumetti d’epoca, ho notato un paio di confezioni di trenini di latta.

Preso dall’entusiasmo, perché raramente capitano questi tipi di giocattoli inscatolati e in buone condizioni, li ho acquistati dopo veloce trattativa.

Una volta pagati, il venditore mi ha dato un altro paio di scatole che non erano esposte contenenti rotabili ed accessori autocostruiti, tutti appartenenti ad un misterioso e sconosciuto appassionato napoletano.

Da attenta indagine, ho scoperto che la maggior parte dei rotabili erano stati realizzati dalla BING di Norimberga intorno al 1920.

Di ritorno a casa, ero davvero felice di aver trovato delle rarità il cui valore documentale e collezionistico, le rendeva preziose. Ancora una volta il caso, ovvero la fortuna, avevano favorito l’incontro tra un vecchio giocattolo ed un collezionista vesuviano.

Bing: convoglio completo  art. 11/362/02 scala "0"=35 mm (anno 1928).

Assortimento di vetture in latta: Bing le due in alto a sinistra;

le altre non identificate.

Bing: carro coperto art. 10/514 scala "0" (1928); 

deviatoio simmetrico art. 10717/0 scala "0"  (1923).

Vettura postale a carrelli di costruzione artigianale e, in basso,

coppia di carri con carico di sacchi ottenuti eliminando la parte superiore di due vetturette a due assi:

una di 3a classe (verde) e l'altra di   1a e 2a classe in rosso. 

Antico alimentatore per treni elettrici del primo '900

di marca non identificata (Bing o Märklin).

Costruzioni varie eseguite in legno e sughero.

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