di Ennio Castelletti

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Lo “Chemin de fer” è un gioco che suscita, nell’immaginario collettivo, la visione di tavoli verdi dei Casinò e delle sale dei giochi d’azzardo, di signori e signore che dilapidano ingenti fortune nella speranza di far saltare il Banco in uno scenario di fumo di sigari, di cascate di champagne, di fiches, di carte da gioco, di dame e di avventurieri, come ci hanno abituato a vedere quei saloni, ricchi di decori dorati, divani in velluto, tappeti e broccati, tanti film ambientati in quelle realtà.

Lattore Enrico Montesano alle prese con lo Chemin de fer.

Il fotogramma è tratto dal film Il Conte Tacchia con Enrico Montesano (1982).

Il nome del gioco, “Chemin de fer” può ingannare sulle sue origini: inventato dagli italiani nel medioevo, si giocava già alla Corte di Francia nel 1400 con le carte allora conosciute: i tarocchi, e nel tempo si diffuse, come gioco di élite, in Europa ed anche in paesi extraeuropei, raggiungendo il suo massimo livello di diffusione nel 1700, quando i francesi lo indicarono con questo nome, perché il “sabot” (contenitore col quale vengono distribuite le carte) passa da un giocatore all’altro ricordando il movimento di una locomotiva. Il gioco divenne popolare durante il periodo della “belle époque” quando, fra tante esagerazioni lussuriose, anche il vizio del gioco ebbe un grande sviluppo popolare.

La notorietà dello “chemin de fer” fu tale che molti film furono ambientati nel mondo di questo gioco e vari prodotti commerciali assunsero tale marchio come il “Grand cru Dèzaley Chemin de Fer”, un vino bianco fra i più famosi della Svizzera, prodotto fin dai primi del ‘900 in un territorio che fu così chiamato perché nelle vicinanze si stava costruendo la linea ferroviaria per collegare Ginevra con Milano.

Ben presto il gioco divenne anche un gioco di società ed approdò nel gruppo dei cosiddetti giochi di percorso (varianti del gioco dell’oca) da giocare in famiglia con i dadi ed i segnalini.

Lo “chemin de fer”, in questa veste, fu pubblicato nel 1864 in Francia da ‘Gangel e P. Didion’. Il suo tabellone, di 63 caselle numerate, concentriche e disposte in senso antiorario, riporta vignette di carattere ferroviario litografate a colori.

Il tabellone del gioco edito da Gangel.

Si noti la vignetta con il deposito bagagli fuori percorso (in basso a sinistra).

(da www.giochidelloca.it)

Le caratteristiche e le infrastrutture di una ferrovia ci sono tutte: binari, scambi, piattaforma girevole, passaggio a livello, galleria, ponti, stazioni, segnaletica, così come non sono dimenticati i rotabili, carrozze passeggeri di I, II e III classe, bagagliai, carri merce e le locomotive ben illustrate, aderenti al modello originale. Le emozioni del viaggio si evidenziano con la fermata in alcune importanti città della Francia: Marsiglia, Nancy,  Strasburgo, Bordeaux, Parigi e non mancano imprevisti quali rallentamenti, deragliamenti, incidenti che creano suspense nei giocatori grandi o piccoli che siano e che li avvicinano al meraviglioso mondo della ferrovia, attraverso un gioco innocente, simpatico e coinvolgente.

Nella sottostante immagine, ne illustro alcune tra le più significative. Nella prima riga abbiamo la casella dell’ingresso alla stazione di partenza, seguita da altre quattro formanti un convoglio viaggiatori trainato da locomotiva a vapore. In seconda riga abbiamo il telegrafo elettrico, un carro pianale per trasporto botti di vino, ed altre due con la garitta del cantoniere ed il serbatoio dell’acqua. Il giocatore che, tirando i dadi, capita alla casella 51 (deragliamento del treno) torna indietro di tanti punti quanti ne lancerà il giocatore successivo. Ed ancora: le caselle da 53 a 55 riportano, prima e dopo la stazione, il segnale di arresto e quello di via libera. Conclude la panoramica la casella 58 che mostra l’incidente di un cavallo finito sotto il treno. Qui, il giocatore che col suo segnalino dovesse capitarvi sopra, pagherà l’ammenda e ricomincerà da capo.

Panoramica delle caselle del gioco descritte nel testo.

(da www.giochidelloca.it)

Alcune versioni del gioco “chemin de fer” pubblicate nel tempo.

La scatola contenente il gioco Chemin de Fer in versione per i fanciulli svizzeri.

(da sito web - immagine elaborata)

Tabellone del gioco Chemin de Fer in versione tedesca.

(da www.giochidelloca.it)

Tabellone del gioco Chemin de Fer in versione meno raffinata.

(da sito web - immagine elaborata)

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