LA RETE DEL TRASPORTO PUBBLICO AD INNSBRUCK

TRA NOSTALGIA ED INNOVAZIONE

Testo e foto di Luca Zambianchi

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Innsbruck (in dialetto tirolese ‘Innschpruckh’, in italiano ‘Isprucco’, antiquato) è il capoluogo del Tirolo Settentrionale e dello stato federato austriaco del Tirolo, nonché capitale della regione storica nota con il nome di Principesca Contea del Tirolo. Situata a 574 m slm e con 130.894 abitanti, Innsbruck è la quinta città più grande dell’Austria (dopo Vienna, Graz, Linz e Salisburgo). È attraversata dal fiume Inn; il suo nome deriva da ‘Inn’ e ‘bruck’ e significa Ponte sull’Inn. Con Bolzano è sede congiunta della Convenzione delle Alpi.

La città, nata sul luogo di quello che fu l’antico castrum romano di Veldidena i cui resti oggi fanno parte del quartiere di Wilten, rimase una località di confine per tutta l’epoca dell’Impero Romano. Le prime notizie sulla città, successive a tale periodo, risalgono al 1138 e si leggono in un documento in cui il monastero praemonstratense di Wilten dona una zona della riva destra dell’Inn al conte di Andechs, luogo in cui sorgerà quella che oggi è la città vecchia. Il 9 giugno 1239 il duca Ottone II conferì ad Innsbruck il rango di città che, alla sua morte (1248), la città passò tra i domini dei conti del Tirolo non essendovi eredi. Nel 1669 fu aperta l’università di Innsbruck. Nella storia contemporanea venne occupata temporaneamente dalle truppe italiane nel 1918 che vi rimasero fino al 1919.

La città è ricca di luoghi d’interesse. Citiamo ad esempio, il Goldenes Dachl, il Tettuccio d’oro, simbolo della città. È il balcone del palazzo residenziale di Massimiliano I, contraddistinto da un tetto coperto da tegole di rame dorato e parapetti riccamente scolpiti. Tra gli edifici religiosi citiamo la ‘Wiltener Basilika’, uno dei capolavori dell’architettura barocca in Austria, situata nei pressi del deposito automobilistico/tranviario e del museo tranviario. Come ultima cosa, Innsbruck è nota per gli sport invernali; infatti ha ospitato nel 1964 e 1976 i giochi olimpici.

L’elenco sarebbe molto lungo, ma chiudiamo questa breve panoramica citando la Maria-Theresien-Straße, un tempo percorsa interamente dai tram, oggi in parte isola pedonale.

Maria Theresien Strasse con la statua di S. Anna in un’atmosfera anni ‘70 dove non manca un convoglio Duewag.

(da cartolina coll. G. Fiorentino)

Il trasporto pubblico

Venendo a quello che è più di nostro interesse, nella città e zone limitrofe il trasporto pubblico è gestito dalla ‘Innsbrucker Verkehrsbetriebe und Stubaitalbahn GmbH’, più nota con la sigla IVB, una società a responsabilità limitata costituita tra la Innsbrucker Kommunalbetriebe AG (51%), la Land Tirol (4%) e la Stadt Innsbruck (45%). Trovare informazioni per me non è stato facile, la lingua non mi aiuta. Tuttavia, per la storia del servizio tranviario, mi sono appoggiato al libro scritto da Luigi Massari e Marco Meusburger dal titolo “Il servizio tranviario in Austria” dal quale ho ricavato alcune note.

Nel 1893 fu inaugurata la prima linea tranviaria a cavalli seguita, nel 1903, dal tram elettrico sull’asse nord-sud della città. L’alimentazione fu stabilita in 600 Vcc. Nell’agosto del 1904 fu aperta la Stubaitalbahn, che collegava la stazione sud, oggi stazione centrale (Hauptbahnhof) con il paese di Fulpmes, località turistica. Questa linea fu alimentata a 2500 V corrente alternata monofase a 42,5 Hz. Qualche anno dopo, nel 1910, venne introdotta la numerazione delle linee tranviarie e nel 1917, a seguito dell’aumento del traffico, furono acquistati 2 rimorchi usati dalla tranvia di Merano, che si aggiunsero alle 23 motrici e 4 rimorchi acquistati nel 1905, mezzi che termineranno la loro carriera nel 1960.

Nel luglio del 1927, le due società di tram di Innsbruck, L.B.I.H.i.T e I.M.B. si fusero in una sola azienda, che dal 1941 diventerà Innsbrucker Verkehrsbetriebe (I.V.B.). Con questa fusione, la linea per Igls, gestita dalla IMB, fu elettrificata (1936) e assunse il numero 6. Due anni dopo, nel 1943, fu consegnata dalla Breda la motrice a carrelli n. 60. Nel 1960 arrivarono 6 motrici a carrelli costruite Lohner, affiancate nel 1966 da motrici articolate a 6 assi costruite su licenza Duwag. Tra metà anni ‘60 e ‘70, la rete tranviaria di Innsbruck ha rischiato di sparire, a causa della costruzione dei nuovi svincoli per le strade previste per i giochi invernali del 1976. Fortunatamente i progetti cambiarono e nel 1976 arrivarono 8 motrici articolate bidirezionali a 6 assi da Hagen (D).

Nel 1981 fu la volta di ulteriori 17 motrici usate ad 8 assi da Bielefeld (D). Alcune di queste servirono per trasformare le motrici ex Hagen per la Stubaitalbahn. Negli anni ‘80 i progetti delle tranvie si arrestarono e vennero costruite due linee filoviarie che vennero soppresse nel 2007. Nel 1997 avviene la fusione tra la IVB e la Stubaitalbahn. Nel 2004 la nuova società ha posto mano a nuovi progetti e alla ricostruzione della linea 4.

Dal 2009 sono in servizio tutte le 32 nuove vetture tranviarie, costruite dalla Bombardier. Il modello è “Flexity Outlook C” a 5 moduli. Ciò ha dato il primato ad Innsbruck, di avere in servizio solo motrici a piano ribassato. Le motrici sono state numerate 301-326 e 351-356; sono a 5 moduli per una lunghezza di 27600 mm, larghe 2400 mm. La tensione è di 600/750 Volt. Possono ospitare 56 passeggeri seduti e 102 in piedi. La velocità massima è di 70 km/h, lo scartamento è metrico (1000 mm). Le motrici sono bidirezionali. Secondo una mia sensazione, le motrici 351-356 e 325-326 sono usate per la linea ex STB per Fulpmes, le altre per il servizio urbano. Nel dicembre 2015, sono state ordinate ulteriori motrici 327-335 per le linee 2 e 5 e 371-381 per la linea STB. Queste ultime non sono ancora state consegnate. Scomparsa la rete filoviaria, quella automobilistica affianca quella tranviaria assumendo un valido ruolo.

Bella immagine di un complesso Flexity Outlook in servizio urbano

mentre doppia la chiesa barocca di Wiltener Basilika.

  

Il deposito odierno per tram e autobus e, sulla destra non lontano,

la vettura 356 che incomincia l’ascesa a Fulpmes. Sulla destra si intravedere il Museo (una volta terminal della linea).

       

Bel bus Mercedes Citaro in livrea urbana e, sulla destra, in livrea suburbana.

Il Museo  

Il Tiroler Museums Bahnen (TMB), si è costituito il 31 maggio 1983. Lo scopo dell’associazione è quello di preservare mezzi d’interesse storico delle ferrovie locali (localbahn) tirolesi. Il TMB si adoperò da subito per conservare i veicoli della Stubaitalbahn che in quell’anno veniva convertita da corrente alternata a continua. Il TMB si è posto altresì il problema di trovare locali adeguati per ricoverare i veicoli. Grazie a sostenitori politici, tra cui l’ex sindaco Nischer, il deposito e parte della stazione della Stubaitalbahn vengono dati al TMB. Così già nel 1985 il museo può essere aperto. Dopo la conversione in corrente continua, tutta la stazione viene ceduta al museo.

Dal 1905 al 1911, la Localbahn Innsbruck-Hall in Tirol (LBIHiT), ordinò al Grazer Waggonfabrik, 23 motrici con vetri frontali e piattaforme aperte. Sono rimaste in servizio fino agli anni ‘50, quando subentrarono le motrici ex Svizzera. Le motrici 53 e 54 rimasero atte al servizio interno: la 53 come molatrice e la 54 come manovra. Sono state poste fuori servizio ad inizio anni ‘70. Dopo anni d’accantonamento, i due esemplari sono stati recuperati e restaurati. La motrice 53, riportata allo stato del 1940, è stata rimessa in servizio nell’estate del 2012, mentre la motrice 54 come si presentava nel 1970.

L’esemplare con la matricola 53 come si presenta dopo il restauro.

Una storia particolare, invece, presenta la motrice n° 60. Costruita dalla Breda di Milano tra il 1943/1944 su modello del tram tipo Genova, era destinata alla rete Tranviaria di Belgrado, che aveva ricevuto già un lotto di 6 unità ex UITE (Genova). Quindi dovevano essere costruite, ex-novo, ulteriori 9 motrici.

Nel giugno del 1944 la prima motrice, fu requisita ed inviata ad Innsbruck. Era previsto che l’intero lotto di 9 macchine venisse inviato ad Innsbruck, ma gli eventi bellici ne fermarono la costruzione. La vettura numerata 60, soprannominata Die Mailänderin (“la milanese”), rappresentava il tram più moderno in servizio nell’intera Austria. Presentava un avviatore automatico, le porte pneumatiche, un impianto frenante molto sofisticato con freno di stazionamento e d’emergenza a pattini. La motrice è rimasta in servizio fino al 1977, quando fu ceduta ad un’associazione di appassionati di Klangenfurt.

La cosiddetta “milanese” (foto G. Fiorentino).

Il TMB la recuperò nel 1991 con l’intento di rimetterla “sui binari” per il 100° anniversario del tram elettrico. Con grande sforzo, la motrice riuscì a partecipare a questo avvenimento. Passato l’anniversario, la motrice è stata sottoposta ad un lungo restauro, resosi difficile per l’assenza di parti di ricambio e disegni originali.

Grazie all’aiuto del club ANAT di Neuchatel dove, ricordiamo, hanno prestato servizio tram simili alla 60 anche se articolati, si sono potuti ricostruire i pezzi di ricambio. La presentazione ufficiale della motrice, è avvenuta il 5 settembre 2009 secondo l’ultimo stato di servizio nel 1977.

Negli anni ‘60, entrò in servizio un lotto di 6 motrici a carrelli (serie 61-66) costruite dalla Lohner su licenza Duwag di Dusseldorf. Queste, furono sottodimensionate per il bisogno di Innsbruck. Prevedevano la possibilità di trainare un rimorchio, ma questa opzione non fu mai usata. Sono state ritirate dal servizio negli anni ‘80.

La motrice 61 è entrata nel parco TMB nel 1990, mentre la motrice 64 è servita come fonte di ricambio. Nel 2000 la motrice è stata restaurata e riportata all’ultimo periodo di servizio. Della stessa si mostra anche una foto del posto guida, un po’ insolito, avendo i pedali, e pertanto molto originale rispetto ai tram italiani dello stesso periodo.  

         

L'inconfondibile fisionomia per questo esemplare Duwag e la sua curiosa ed originale pedaliera.

Nel parco TMB, non ci sono solo motrici e rimorchi per il servizio pubblico, ma anche mezzi di servizio.

Nelle due foto che seguono vediamo due spazzaneve: il 100 ed il 200. Il primo, costruito nel 1909 per la Localbahn Innsbruck-Hall in Tirol (LBIHiT), prevedeva l’impiego di 5 uomini. Radiato nel 1969, nel 1973 fu preservato presso l’arsenale di Innsbruck, quindi, nel 1998, fu approvato il prestito a lungo termine al TMB. I soci del TMB, hanno lavorato molto per il suo restauro, che è terminato nel 2007. Lo spazzaneve 200, invece, fu costruito nel 1926 dalla Waggonfabrik Simmering di Vienna per essere impiegato anch’esso sulla Localbahn Innsbruck-Hall in Tirol (LBIHiT). Questo si presentava più semplice da manovrare; infatti restò in servizio fino al 2005. Era a disposizione per le manovre in deposito, quando nel 2007 subì un danno al motore. Il TMB, grazie ad alcune donazioni, nel 2015, riuscì a riparare il danno e a completare il restauro nel 2016.

  

Lo spazzaneve "100" e, nella foto a lato, quello "200".

 Nel museo sono preservate varie serie di rimorchi che hanno prestato servizio ad Innsbruck. Nelle immagini vediamo alcuni di essi. Riguardo al rimorchio numero 16, di cui non è stato facile trovare notizie, sappiamo che è stato costruito nel 1892 dalla Grazer Waggonfabrik per la Localbahn Innsbruck-Hall in Tirol (LBIHiT). Con la fusione delle due aziende di trasporto di Innsbruck, avvenuta nel luglio del 1927, questi veicoli passarono sulla Stubaitalbahn. Il n. 16 nel 1981 è stato acquisito dal TMB e dal 1986 è stato riportato allo stato d’origine e quindi già nel 1990 era disponibile per il servizio.

Il rimorchio 105 fa parte della serie 101-112 costruiti per la IMB, in origine con vano passeggeri chiuso. Restarono in servizio fino al 1981 e nel 1986 il TMB iniziò il restauro per riportarlo allo stato d’origine. Il rimorchio 147, fa parte di due rimorchi (146-147), costruiti per i tram di Merano dalla Grazer Waggonfabrik nel 1907. Nel 1917 vengono comprati dalla Localbahn Innsbruck-Hall in Tirol (LBIHiT) e sono rimasti in servizio fino al 1977.

Il rimorchio 146 è stato ceduto al museo della Carinzia, mentre il 147 è rimasto ad Innsbruck ed usato per vari anni come tram di Natale. Nel 1986/87 è entrato nel parco del TMB che, nel 2007, ha provveduto al suo restauro riportandolo allo stato di fine servizio. Nella buona stagione e secondo un calendario diffuso, materiale d’epoca fa la spola tra la stazione ed il museo contribuendo ad anticipare ai visitatori l’atmosfera vintage del museo.

  

Due esemplari splendidamente restaurati nella storica livrea verde: la rimorchiata n. 16 e la n. 105.

       

Servizio navetta per questa elettromotrice del 1909 della Grazer Fabrik con motori AEG e, foto a destra,

il rimorchio n. 147 impiegato con il tram di Natale.

Bibliografia: Per le notizie di carattere generale: da "Il servizio tranviario in Austria" (di Massari e Meuburger) e da Wikipedia.         
 
NOTIZIE PRATICHE PER LA VISITA AL MUSEO
 

Il Museo è aperto solo nella bella stagione ossia da maggio a fine ottobre. L’apertura prevista è nella giornata del sabato dalle 9 alle 17. Aperture straordinarie possono essere concordate su richiesta per gruppi in mesi ed in giornate diverse.

L’ingresso costa € 4,00.

 

Contatti:

www.tmb.at

office@tmb.at 

 


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