Testo e foto di Gennaro Fiorentino

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Organizzato dalla Fondazione FS con la significativa collaborazione di uno stuolo di Associazioni, si è tenuto durante l’ultimo week end di Marzo l’evento “Porte aperte” presso il deposito della stazione di La Spezia Migliarina. Esso ha richiamato una gran folla di visitatori con molte famiglie e bambini, anche grazie al meteo favorevole che ha assicurato cielo terso e temperatura davvero piacevole.

Per l’occasione è stato organizzato un treno speciale da Milano con materiale storico in arrivo nella tarda mattinata del 28 e ritorno nel pomeriggio. Esso era trainato dal locomotore 646.158 (1962) con varie carrozze centoporte delle due classi. Una presenza inconsueta nel convoglio era offerta dalla carrozza salone di rappresentanza ormai annoverata tra i veicoli storici.

Il treno straordinario pronto a partire per il rientro a Milano.

Il bell’interno della vettura salone.

Era inoltre possibile raggiungere il parco espositivo con le corsette ad orario prefissato della vegliarda Aln 772.3265 (1957)  del deposito locomotive storiche di Pistoia. Essa con un percorso di una ventina di minuti, collegava La Spezia Centrale nonché la sede del Museo Nazionale di Trasporti, partner primario della Fondazione per la manifestazione, con il parco espositivo di Migliarina.

L’ALn 772.3265 nell’attesa di espletare il servizio navetta verso La Spezia Centrale.

All’ingresso stradale del deposito, il benvenuti era offerto dalla locomotiva 740.244 (1920) imbellettata e tenuta in pressione. Di tanto in tanto, tra un tripudio di sbuffi e di fischi, veniva spostata di una cinquantina di metri mandando in visibilio i presenti. Dopo la galleria di auto d’epoca (civili e militari) si perveniva alla parata vera e propria. E qui davvero resta difficile al vostro cronista descrivere le tante cose belle da ammirare tant’è che lo sguardo non sapeva davvero a cosa dare la priorità.

Il gran fascino di una locomotiva 740 in pressione.

Parata di autovetture storiche organizzata dall’ASI veicoli storici.

Il locomotore Diesel NE 143-3021 “Truman” sembrava da qualche giorno uscito dalla fabbrica grazie ad un restauro più che accurato eseguito dai volontari dell’ATSL (Associazione Treni Storici Liguria). Invece la sua effettiva data di nascita risale al 1943 e pervenne in Italia al seguito delle truppe americane di occupazione. Di certo le faceva da controcanto la locomotiva TD 445.1025 (1976) anch’essa reduce da un recente profondo maquillage.

Locomotore NE 143.3021.

Locomotore D 445.1025.

Non mancavano certamente di fascino i due elettrotreni posti non a caso in sosta parallela. Per quanto riguarda il primo si trattava di una coppia di E 623 di classe mista risalenti addirittura al 1931. Mentre per quanto riguarda il secondo siamo nell’ambito della famiglia delle 883 (motrice e rimorchiata) progettate sulla scia dei successi della classe 220. Purtroppo gli eventi bellici ne frenarono un’ampia produzione che potette essere completata solo nel 1946. La coppia esposta è di norma assegnata al deposito di Cremona. Una sbirciatina nel non lontano capannone-atelier, permetteva di seguire i lavori di restauro in corso del locomotore ormai storico: 454.001 risalente al 1990. Frutto di un progetto di forte innovazione, si avvalse del contributo dello studio Pininfarina per l’estetica. Purtroppo non diede luogo ad un seguito di produzione di serie perché il veloce progresso nel campo elettronico, ne comportò una inaspettata quanto rapida obsolescenza. Certamente i suoi ritrovati elettronici rappresentarono importante apripista per il successivo progetto 464.

Due elettromotrici E 623 accoppiate.

Motrice e rimorchiata classe 883.

Locomotore innovativo 454.001in fase di profondo restauro.

Quasi al limite dei binari di corsa, era esposto un singolare convoglio composto ad hoc in guisa bizzarra ma vera chicca per gli appassionati. Erano qui accostati l’elegante vettura conferenza dall’accattivante livrea in rosso, una vettura ristorante della classe gran confort ed una vettura ancora ristorante ma del prestigioso rango TEE. L’inusitato convoglio era trainato per fini puramente espositivi dal locomotore 646.085 (1965) in livrea Treno Azzurro con il pantografo in presa.

Eccentrico convoglio costituito dalla carrozza conferenza e due vetture ristorante.

Le due vetture ristorante erano in funzione sia pure con impieghi diversi. La prima con utilizzo occasionale di bar e di pizzeria il cui seducente profumo si è presto sparso nell’aria. Quella TEE attendeva invece un gruppo di dirigenti ed ospiti per un vero pranzo degno della migliore tradizione del blasonato espresso europeo. Un po’ di faccia tosta mi ha consentito di scattare alcune eloquenti foto per i visitatori del sito.

Il lussuoso interno del vagone TEE  ed un tavolo apparecchiato in attesa degli ospiti.

Molto curioso e certamente degno di figurare in questa incredibile parata di vecchie glorie, si poteva considerare il bagagliaio Dm 99850 costruito nelle officine Casaralta nel 1931. Queste simpatiche vetturette avevano il compito sia di offrire un facile ricovero al personale di scorta al treno, sia di raccogliere posta e piccole partite di merce. L’esemplare che si poteva ammirare a La Spezia, operò sulle linee della Valle Isarco e della Val Venosta. È stato riportato allo stato di origine dalla dedizione dei volontari del MNT con la prospettiva di essere impiegato nella composizione di qualche convoglio storico. Poteva raggiungere la velocità di 75 km/h.

Bagagliaio DM 99850 classe 1931, nella verde livrea d'origine.

Costretto dallo spazio ad una opportuna sintesi, non posso tuttavia omettere di esporre la foto della locomotiva 636.284 meglio conosciuta come Camilla. Vittima di un grave incidente, fu sottoposta nelle officine di Verona Porta Vescovo ad un radicale restauro che ne cambiò completamente l’aspetto. Ciò servì altresì a conferire alla macchina una radicale riforma della cabina e dunque migliorativa della condizione di lavoro. Nel tempo non sono mancate alcune incursioni di graffitari. Ma per fortuna l’unicità di questa loco, ha convinto la dirigenza a solerti e veloci opere di restauro. Oggi la Camilla è a pieno titolo inserita nel patrimonio della Fondazione.

La Camilla si mostra in ottimo stato.

Alla fine della bella giornata, un po’ per caso ed un po’ per fortuna, ho avuto il piacere di incontrare l’ing. Luigi Cantamessa, direttore Fondazione FS Italiane. Non ho potuto esimermi di ringraziarlo della bella manifestazione auspicando che presto altre ne possano seguire. Ho avuto nel pur breve tempo dell’incontro, la promessa che il futuro sarà prodigo di sorprese ferroviarie per tutti gli appassionati di treni e ferrovie.

L’ing. L. Cantamessa - Direttore Fondazione FS - e G. Fiorentino - Vicepresidente Clamfer -

in posa per una foto ricordo.

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