Porte aperte

Al Deposito Locomotive di Taranto

4 - 5 Ottobre 2008

 

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di Gennaro Fiorentino

 

Per il secondo anno consecutivo l’ATSP (Associazione treni storici Puglia) ha organizzato una bellissima manifestazione “Porte aperte” presso il deposito locomotive di Taranto. Per l’occasione è stata presentata al pubblico la locotender 835.327, fresca di restauro, che ha rappresentato la vedette della giornata ed orgoglio dell’Associazione.

 

 

Foto 1 - la 835.327 recentemente restaurata dall'Associazione treni storici Puglia

 

Ma andiamo con ordine per raccontare le emozioni e le sorprese, che questa splendida giornata (anche da un punto di vista meteo) non ha risparmiato ai fortunati partecipanti. L’evento, che peraltro aveva avuto un prologo nei locali del Circolo Ufficiali della Marina della città dei due mari per la presentazione del programma, ha scelto il Deposito locomotive di Trenitalia, per il suo svolgimento. D’altro canto non poteva essere diversamente essendo l’opificio sede del sodalizio ed anche luogo deputato ad accogliere la ricca collezione. Secondo un orario prestabilito, erano state programmate delle corsette con impiego di un’automotrice tra la Stazione ed il Deposito, che sin dalle prime partenze, sono state affollate di appassionati attrezzati con splendide macchine fotografiche, allegre famigliole o semplici curiosi. La corsetta era scortata da personale in impeccabile uniforme Trenitalia ed in particolare da una graziosa capotreno la cui scelta, data la circostanza, mi è sembrata non casuale. Il percorso non tanto breve, ha attraversato il grande piazzale della stazione, immerso nella periferia industriale del capoluogo. Alla meta i visitatori sono stati accolti da numerosi soci dell’ATSP, che hanno egregiamente fatto gli onori di casa prodigandosi in informazioni tecniche e pratiche per la migliore fruizione della giornata. Ma tutti i convenuti non avevano occhi che per lei: la 835.327 (foto 1). Questa locomotiva da manovra ha svolto il suo instancabile lavoro sin dal 1928, presso lo stabilimento dell’Arsenale della Marina. Il suo inutilizzo negli ultimi decenni, l’aveva condotta ad uno stato di irreversibile degrado. Poi a Febbraio di quest’anno il doppio miracolo. Il primo: l’ATSP riesce a concordare con il Comando della MM, la sua acquisizione. Il secondo (ma si può parlare di miracolo o di determinazione?): i soci ATSP stoicamente la restaurano con interventi non solo estetici ma strutturali. Ed oggi è giustamente, sotto gli occhi di tutti sfruttando le funzioni dinamiche della piattaforma girevole come passerella per farsi ammirare con malcelata vanità. Esaurito l’interesse per la novità, i visitatori hanno potuto girare liberamente sul piazzale per dedicare la loro attenzione agli altri innumerevoli rotabili del patrimonio sociale che si avvale per la sua gestione e recupero, di un’intelligente convenzione con Trenitalia. Una serie di opportune cautele, offriva la possibilità di poter osservare i mezzi esposti, in maniera sicura.

 

 

Foto 2 - la magnifica E 636.318 sul binario del deposito

 

Ci sarebbe tanto da parlare delle macchine esposte. Mi limito a citarne alcune.

Due magnifiche 636 (foto 2) ed una 424 (foto 3) erano tra quelle che suscitavano maggiore fascino. La 424 si presentava in livrea anni ’80 per treni medie distanze. Inoltre una perfetta 626 (foto 4) aveva preso posto sulla passerella, della 835 impegnata più tardi in altro servizio, come diremo più avanti. Anche le FdS (Ferrovie del Sud Est) avevano voluto essere presenti con un locomotore ed una carrozza d’epoca ma freschissima di restauro, che tuttavia svolgono ancora un efficiente ed apprezzato servizio (foto 5).

 

 

Foto 3 - lo smagliante E 424.243 in livrea anni '80 per medie distanze

 

 

Foto 4 - lo storico E 626 impegna la piattaforma girevole

 

 

Foto 5 - locomotore delle Ferrovie del Sud Est fresco di restauro

 

Innumerevoli carrozze e postali per lo più degli anni ’30, contribuivano a trasformare l’esposizione in una vera e propria parata. Molti di questi veicoli sono utilizzati dall’Associazione per periodiche sortite verso mete regionali di rilevante interesse culturale. A mezzogiorno un inusitato convoglio ha lasciato il deposito, per recarsi in stazione a prelevare le autorità. Si trattava della citata 835.327, della carrozza di I classe Az 21006 del 1931 e della 424.049 allo stato di origine con “persianina” e livrea castano. Quest’ultima col pantografo in presa per assicurare la locomozione al convoglio. Il tutto era stato allestito in maniera che la locomotiva folle mancando di motore, entrasse in deposito con il lato A, dando un’efficace illusione di trazione. Lo spettacolo assicurato è stato fantastico e gli scatti si sono sprecati (foto 6). Dal convoglio sono scesi tra gli altri, l’Ammiraglio Cobolli ed il prof. Serrano presidente dell’ATSP: protagonisti nei loro rispettivi ruoli del recupero della 835, insieme a tutto lo stuolo dei soci “restauratori” dell’ATSP.

 

 

Foto 6 - un inusitato convoglio lascia il deposito per recarsi in stazione a prelevare le autorità

 

Non posso congedarmi senza aver almeno succintamente citato due ultime cose. La palazzina servizi del deposito, era stata occupata per l’occasione da un mercatino di articoli modellistici nonché da alcune Associazioni di fermodellismo. Si sono fatte apprezzare quella salentina e quella del DLF di Salerno. Quest’ultima esibiva con il sistema modulare Fremo, un’ampia rappresentazione del nodo ferroviario di Fratte (foto 7). Infine nel cortile del deposito era esposta da una bellissima collezione di vetture e scooter d’epoca. Quindi senz’altro un vigoroso plauso a questa valorosa Associazione da cui ci aspettiamo altre sorprese nella terza edizione di “Porte Aperte 2009” che siamo certi, non mancherà.

 

 

Foto 7 - particolare del plastico modulare fremo del Gruppo Fermodellistico del DLF di Salerno

 

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