La mia avventura inizia il 13 agosto del 2011,
quando, armato del mio inseparabile trolley blu navy e con
moglie e famiglia al seguito (invece di auto al seguito), mi
reco alla stazione Napoli Centrale dove mi attende l'IC 723 per
Siracusa delle ore 9.58. La mia meta: Taormina. Ora di arrivo
prevista 16.44.
Grazie alla promozione "Sabato Italiano per il
150° anniversario dell'Unità d'Italia" il biglietto per due
persone, inclusa la prenotazione del posto, costa € 42,50 per un
non tanto confortevole viaggio a causa di aria condizionata a
singhiozzo.
Partenza con 2 min. di ritardo (sono io troppo
pignolo perché il mio orologio va bene e quello del capotreno
forse no?).
Resto meravigliato scoprendo che, nonostante il
periodo estivo, il treno non effettua tutte le fermate mare del
Cilento e della Calabria, limitandosi solo a Salerno, Sapri,
Paola e Lamezia Terme.
Ultima fermata a Villa San Giovanni. Preparativi
per l'imbarco: il locomotore una E656 viene staccato. Tutto
interrotto quindi niente corrente, niente aria condizionata. Per
respirare un po' ci affidiamo a quella piccola striscia di
finestrino, ma dopo pochi minuti ahimè! Il capotreno passa a
chiuderli, così come i bagni e le porte. Mi sento come un topo
in trappola! Ma qui entra in gioco il mio chiavino triplo....
(un souvenir di quando ero ancora in servizio nelle FS).
Una macchina da manovra diesel gialla D.145 ci
traina verso sud su un binario secondario dove mi si apre
dinanzi agli occhi un nuovo mondo: una serie di scambi e di
binari che conducono ad un pontile di ferro che ci immette nella
grande pancia del traghetto RFI della compagnia di navigazione
Bluvia.
Chiamarlo traghetto è riduttivo, in quanto non ha
niente da invidiare rispetto ai ferry-boat che vediamo nei film
americani. Sarà che mi aspettavo quasi una sorta di chiatta che
attraversasse lo stretto, ma complimenti alle ferrovie italiane
per una nave che visto come sta andando la situazione in
decadenza, è il Titanic delle FS.

La maestosa mole del traghetto della
RFI.
Dopo interminabili minuti di attesa (circa un'ora
per l'imbarco di parecchie auto) sotto il sole bruciante che ha
reso il treno incandescente, la motrice ci ha spinti nel
traghetto. Qui è come una piccola stazione sotterranea con 4
binari dove i treni vengono parcheggiati. L'imbarco dei treni
avviene dalla prua che viene aperta quando la nave si trova in
prossimità dell'invasatura sulla quale viene calato un ponte
munito di binari e manovrato mediante dispositivi di
sollevamento e abbassamento dopo che la nave è stata ormeggiata
e assicurata alla banchina. I treni vengono imbarcati a regime
di manovra e divisi in sezioni e caricati in maniera simmetrica
sui binari di bordo in modo da evitare lo sbilanciamento del
carico del natante e una sua anomala inclinazione. I rotabili
vengono poi frenati a fondo e in caso di mare molto agitato,
assicurati con appositi tiranti.
Si può liberamente salire la scaletta e stare
sulla nave, andare al bar, visitare la plancia e godersi la
traversata di circa mezz'ora da prua e da poppa in quanto il
traghetto compie una curva a U nello stretto e vira di prua
lasciando Villa San Giovanni poi gira di nuovo e entra a Messina
dove un velocissimo sbarco porta il treno spezzettato in poche
carrozze sul binario in stazione dove agganciano il locomotore e
via elettricità, aria condizionata, apertura bagni e si riparte.
Arrivo a Taormina ore16.48; solo 4 min. di
ritardo! Ne resto alquanto meravigliato.
La stazione di Taormina è tutta legno e marmo un
vero e proprio gioiello, un piccolo museo, una vera bomboniera.

La facciata esterna della stazione di
Taormina oggi, e ...

... al tempo della sua realizzazione
dell'arch. Narducci nel 1928.
(coll. A. Gamboni)


L'ingresso della d'attesa della prima
classe e gli stupendi decori dell'atrio biglietteria.

Uno
sportello per la dispensa dei biglietti oggi, e ...

... come si presentava nel 1928 (coll.
A. Gamboni).
Appena usciti dall'ingresso della stazione con
l'Interbus (€ 1.70) ci siamo recati a Taormina centro.
Sorvolo albergo, ristoranti, Corso Umberto, il
Teatro greco e quant'altro che potete vedere in qualsiasi guida
e passo alla stazione di Catania. Qui, alla fine del 1°
binario, scorgo da lontano una sagoma a me familiare.
All'ingresso della stazione di Catania C.le una vecchia
locomotiva a vapore accoglie i visitatori; si dice che sia la
stessa che accompagnò Edmondo De Amicis nel suo viaggio
all'inizio del secolo.
La locomotiva 370.012 fu costruita nel 1915 per
la linea a scartamento ridotto Caltagirone-Piazza
Armerina-Dittaino e restò in servizio fino al 1971, anno di
chiusura della linea. Le sue caratteristiche tecniche si possono
leggere sulla foto in basso, foto "abbellita" dallo zaino
trekking di una turista tedesca che non è stato possibile
rimuovere a causa mia incompetenza con la lingua.


La locotender a scartamento ridotto
370.012 monumentata nella stazione di Catania.
Impossibile tralasciare una visitina alle
toilette della stazione che definirei un'avventura nello spazio
ovvero come fare pipì sullo shuttle .......... Da vedere e da
vivere e non scherzo!
Alcune notizie sulla FCE.
La ferrovia circumetnea si arrampica fino alla
cima del grande vulcano compiendo l'intero giro dell'Etna in un
percorso di circa 3 ore partendo da Catania e passando per i
tanti paesini di montagna del versante nord-occidentale fino a
Riposto. Il tracciato della CE è rimasto invariato nel tempo
infatti, sulla storica littorina si attraversa la zona formatasi
con la colata del 1669 che raggiunse e distrusse Catania.
Il panorama che si presenta varia di continuo, si
incontrano lungo la linea varie coltivazioni: agrumeti, ulivi,
vigneti e fichi d'india passando per Paternò, S. Maria di
Licodia, Biancavilla, Adrano. Effettua fermate facoltative in
mezzo alla campagna che i contadini un tempo usavano per
accedere alle loro terre, dove oggi si effettuano delle
escursioni come quella della mulattiera che parte da Passo
Zingaro, oppure visitare il lago presso la fermata Gurrida. Dopo
Bronte, famoso per la coltivazione del pistacchio, si attraversa
la colata di lava dell'altopiano di Maletto in contrada Difesa,
che permette la vista dei crateri. Arrivati a metà strada si è a
Randazzo da cui inizia la discesa verso la valle dell'Alcantara
e, attraverso i vigneti della Solicchiata si ammirano ricche
ville circondate da agrumeti aventi per sfondo lo Ionio.
Alla stazione di Riposto si conclude il giro
della CE. Per tornare a Catania è opportuno prendere dalla
stazione di Giarre un semplice treno FS che fa la linea
Messina-Catania. Caratteristiche della linea: lunghezza km
110,963; pendenze massime 36 per mille; velocità massima 60
km/h.

Automotrice ADE 18 in servizio sulla
FCE (da cartolina).
Mezzi di trazione: purtroppo la FCE, unica
ferrovia al mondo, non possiede nemmeno un locomotore dopo
l'accantonamento nel 1963 dell'ultima vaporiera. Sono in
servizio le automotrici diesel: in totale esistono 35 vetture
delle quali sono utilizzate solo quelle diesel-elettriche
costruite dal 1970. L'ossatura del servizio è costituita dalle
Ade 21-25 di linea moderna costruite nel 1990-91 e dalle
ricostruite RALn64 ex RALn60 FS a trasmissione meccanica che
hanno i motori più potenti tra le automotrici in servizio sulla
CE.
L'automotrice diesel-elettrica ADE 18 è stata
ristrutturata e rinnovata con revisione dei carrelli, circuiti
di trazione, motori, generatrici e sistema frenante;
sostituzione della lamieratura esterna della cassa con
verniciatura della stessa con nuove tonalità cromatiche verde e
bianco; restyling del gruppo fari con introduzione di corpi
luminosi a led; nuovo impianto di climatizzazione; nuovi
finestrini con vetrocamera per limitare le dispersioni termiche
e tendine scorrevoli; sostituzione del pavimento e delle
pannellature laterali con la realizzazione di un controsoffitto
per l'alloggio delle bocchette di distribuzione dell'aria e per
i corpi illuminanti; porte interne scorrevoli in sostituzione
delle vecchie ed antiquate porte a battente; servizio igienico
monoblocco; nuovi sedili ergonomici; panche che si trasformano
in alloggi portabici per trasportare fino a 8 biciclette
contemporaneamente; impianto di diffusione sonoro e tv per il
monitoraggio dalla cabina di guida.
Questo gioiello della FCE può addirittura essere
noleggiato per organizzare rinfreschi a bordo per cerimonie e
meeting! Tariffa per il solo trasporto € 18.
Finalmente si rientra a Taormina. Un po' di mare.
Dopo treni e bus, altra chicca la Funivia per la spiaggia di
Mazzarò e la splendida Isola Bella. In soli 7 min. quattro
cabine scendono verso il mare ed altre tre salgono. La stazione
della funivia è costituita da un semplice palazzo di vetro
squadrato.

Le cabine della Funivia in piena corsa.
Dopo 7 giorni ritorno con IC 724 da
Taormina-Giardini a Napoli Centrale. L'operazione di
traghettamento è durata circa 20 min. in quanto il treno è già
spezzettato e ci sono le carrozze provenienti da Palermo. Le
vetture, una volta estratte dal traghetto tramite carrello da
manovra e ricompattate dai deviatori, vengono condotte a Villa
S. Giovanni per poi essere attaccate alla motrice, una E
402.008. Incredibile arrivo con 2 min. di anticipo, e così i
conti tornano! |