di Andrea Cozzolino

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Titolo singolare? Singolare piuttosto l’interpretazione che delle serie numeriche hanno sempre dato le varie Aziende succedutesi nel tempo nella gestione del servizio autofilotranviario nella città di Napoli, Aziende che hanno – tutte – ritenuto che i numeri fossero finiti e non infiniti e che pertanto si dovesse sempre ricominciare da capo, ad esempio, nel classificare i veicoli. Basti pensare alla sovrapposizione “da sempre” esistita tra le matricole di tram ed autobus o l’insistenza nell’utilizzare ripetutamente le stesse serie vetturali.

Così, il numero 401 ha indicato (oltre che un tram Franco-Thomson Houston e poi il primo esemplare di serie dei tram “Balilla”) dapprima un autobus Lancia Omicron, poi un ALFA Romeo 900 AU Aerfer e poi ancora un ALFA Romeo mille Aerfer. Ma oggi noi vogliamo solo soffermarci sulle linee dei tram e, in particolare, esaminare quante volte siano “tornati” i  numeri 1, 2, 4 e 5 nella classificazione delle linee, anticipando da subito che (per il rispetto verso la più “gloriosa” delle tramvie napoletane?) il numero 3 è rimasto legato sempre e soltanto alla Barbaja-Reclusorio (per chiamarla con i suoi primi estremi percorsivi), ovvero la linea da piazza Carlo III a Mergellina, cui abbiamo dedicato già qualche riga in appendice all’articolo di A. Gamboni dal titolo La bidella e l’educanda, qui presente nella rubrica “Treni e contorni”.

   

La continuità della linea 3 testimoniata da una cartolina della coll. Bevere  dei primi del ‘900 (più nota per l’errore di indicazione della località, che è ovviamente Mergellina e non via Toledo!!!) e da una fotografia degli anni ’50 allorché il capolinea fu spostato da piazza Carlo III a piazza Nazionale (Archivio fotografico Ruggieri).

Nel periodo iniziale dello sviluppo del servizio tramviario elettrico nel capoluogo campano spesso l’affinità percorsiva era segnalata dalla vicinanza numerica delle linee. Càpita proprio per i numeri 1 e 2, che indicano le linee che dal centro cittadino si dirigono verso Posillipo. Alla tramvia già denominata Posta-Villa Cappella fu attribuito, infatti, il numero 1, mentre a quella più estesa che raggiungeva Posillipo Capo toccò il 2. Le due linee vennero, in seguito, attestate a piazza Oberdan, vale a dire l’attuale Piazza del Gesù Nuovo come apprendiamo già da un orario del 1921, anche se in seguito la 1 spostò il suo capolinea a piazza Dante.

    

    

Quattro diverse immagini dei tram di Posillipo: nella prima (coll. V. Simonetti) sono due tram della linea 1 ad incrociarsi, nella seconda (coll. E. Bevere) sono presenti sia la linea 1 che la 2, nella terza (coll. A. Cozzolino) la linea 2 è ritratta all’altezza di villa Piscione, mentre nella quarta (Archivio EAV)

appare il tram  n. 1018 mentre lascia la “nuova” racchetta a Capo Posillipo

realizzata proprio per consentire l’uso sulla tramvia posillipina dei tram a carrelli.

Un itinerario lunghissimo, che toccava “mezza Napoli”, era quello che percorreva la prima linea 4: partenza da piazza Bellini e poi via Foria - via Rosaroll - Stazione Centrale - via Marina - piazza Municipio - piazza Trieste e Trento - piazza Vittoria - Riviera di Chiaia, fino a raggiungere l’altro estremo, il piazzale della Torretta.

    

Scegliere qualche immagine della 4 è problematico, tante sono le cartoline e le fotografie che immortalano questa lunghissima linea. Ci limitiamo a vedere un tram fotografato a via Foria (coll. G. Litigio)  ed un altro ritratto a piazza Plebiscito e avviato verso la Torretta (coll. E. Bevere).

Molto più lineare il percorso della linea 5, che dal rione Amedeo raggiungeva i Tribunali attraverso piazza Amedeo, via dei Mille, piazza dei Martiri, piazza Vittoria, piazza Trieste e Trento, piazza Municipio, corso Umberto I e la Ferrovia. Ed anche per questa linea ci si consenta di rimandare a quanto detto in un altro nostro lavoretto qui apparso col titolo I tram della zona bene.

    

Una cartolina acquarellata ed elegantemente incorniciata di via dei Mille ci mostra il 5 nei primi anni del XX secolo (coll. E. Bevere), mentre la vettura 704 ritratta al corso Umberto I  ci testimonia la presenza della linea nel dopoguerra. (coll. A. Cozzolino)

Orbene, 1 e 2 scompaiono il 9 maggio del 1940 quando viene attivata la prima filolinea napoletana, la 40, che arriva a Posillipo da piazza Vittoria. Nello stesso anno sparisce anche la 4 (già prolungata al Tondo di Capodimonte), come dimostra il riuso dello stesso numero per una linea che collega piazza Nazionale a piazza Vittoria, istituita il 16-6-1940, prolungata a Poggioreale il successivo 7 ottobre e scomparsa durante gli anni della guerra. Solo la 5 resta ancora per più tempo in servizio, sempre sulla sua tratta originaria, soppressa (e sostituita dall’autolinea 130) solo il 20 febbraio 1950.

Ma a questa data già 1 e 2 - come numeri! - erano riapparsi sulle linee napoletane di tram: sappiamo infatti che la 1 percorreva la tratta da via Verdi al Carmine, mentre ben due erano stati i percorsi cui era stato abbinato il n. 2. Già nel corso del 1945 tale numero era stato, infatti, attribuito al collegamento da via Verdi al Tondo di Capodimonte, che però – a causa dell’impossibilità del transito di alcune strade - percorreva corso Umberto - via Duomo - via Foria, mentre nel corso del 1947 (essendo ormai il 18 rientrato in servizio sul suo abituale percorso da Capodimonte a piazza Vittoria), il numero 2 viene assegnato ad un’inusitata tramvia con estremi percorsivi da piazza Vittoria a piazza Carlo III, raggiunta peraltro (da piazza Garibaldi) attraverso piazza Nazionale e via Colonnello Lahalle: durerà dal 27 luglio al 27 novembre!

   

La guerra è appena finita e i cinema annunziano film con protagonisti … americani! Per via S. Carlo - proveniente dal capolinea di via Verdi - è in transito un tram a due assi in servizio  sulla “nuova” linea 2 diretta a Capodimonte, e ... Piazza Garibaldi a metà anni ’50: è in transito la “Balilla” n. 429 utilizzata sulla linea 1 rossa, che collegava piazza Pepe a Poggioreale (ambedue le immagini coll. A. Cozzolino).

Veniamo così ai dati che ci fornisce l’inventario del 1955, secondo il quale al 1° gennaio era esistente una linea 1 (Poggioreale - Mostra), affiancata da una linea 1 rossa (una sorta di navetta da piazza Pepe a Poggioreale): questa linea - a partire dall’11 giugno dello stesso 1955 - verrà estesa fino a Bagnoli Dazio in concomitanza con la soppressione della linea 23 (Piazza Bovio - Bagnoli Dazio), che viene abolita a causa della eliminazione dei binari dal corso Umberto, dalla stessa piazza Bovio e fino a piazza Municipio e a parco Castello. E parimenti viene soppressa la 30 (Piazza Bovio - Rione Miraglia) e nasce una nuova 2 che lo stesso Rione Miraglia raggiunge partendo però da piazza Carlo III e quindi (11-10-1955) da Poggioreale. All’11-6-1955 cessa però l’esercizio della 1 rossa, mentre alla 2 si affianca (ma dal successivo 4 agosto) la 2 rossa da piazza Carlo III (poi Poggioreale) alla Mostra. E non basta: sempre dall’11 giugno alla 39 - che da piazza Bovio raggiungeva l’Ippodromo di Agnano - si sostituisce la “nuova” 4 (Carmine-Agnano Ippodromo), già nove giorni dopo (20-6-1955) limitata a piazza Vittoria e sempre nel 1955, il 7 luglio, viene istituita anche una “nuova” 5, che da piazza Carlo III (e poi da piazza Nazionale: 17 ottobre) raggiunge piazza Vittoria. È questo l’assetto che durerà per maggior tempo, in pratica fino ai primi anni ’60, quando prima a cedere sarà la 4, soppressa e sostituita dall’autolinea 102 in data 19 aprile 1961. Seguirà di poco la fine della 5 che, essendo considerata “Navetta dei Comuni Vesuviani” sulla tratta dalla Ferrovia a piazza Municipio, viene eliminata con l’istituzione delle filolinee per Portici e Torre del Greco all’inizio del 1962.

   

   

L’assetto delle linee 1, 2, 4 e 5 sopra ricordato: ecco quindi l’1 al capolinea di Bagnoli Dazio (coll. E. Bevere), il 2 impegnato nel percorso che lo condurrà al Rione Miraglia (Archivio fotografico Ruggieri), il 4 proveniente da Agnano (Archivio AMTUIR) e infine il 5 al capolinea di piazza Nazionale (coll. A. Cozzolino).

Ma niente paura! Pochi mesi, ed ecco un nuovo 4, istituito a giugno del 1962 sulla tratta da piazza Vittoria a Barra e successivamente prolungato fino a Borrelli: sarà – di tutti i 4 – forse il più longevo anche se limitato prima al Deposito “San Giovanni” dopo il disastroso terremoto del 1980 e più recentemente a piazza Municipio per la riduzione della linea tranviaria urbana. Parimenti, un ulteriore 5 percorrerà l’itinerario da via Vespucci a Borrelli per essere poi soppresso (e sostituito dalla linea 29 rossa) in data 26 ottobre 1964.

   

Il 4 istituito nel 1962 e – bene o male – ancora oggi presente nel panorama tranviario di Napoli: a sinistra vediamo una “Balilla” che lo esercita quando ancora il suo capolinea era Barra (foto R. Marini) e una “Carrelli” ridipinta in arancio-grigio che sta per raggiungere il capolinea di Borrelli pochi mesi prima che questo itinerario venga cancellato dal terremoto del novembre 1980 (foto Haseldine).

Occorre un lungo salto per trovare novità … numeriche. Dopo il terremoto del 1980 – a parte un effimero rientro nel 1984 – anche il 2 cessa il suo esercizio. Arriviamo così al Piano Comunale dei Trasporti approvato nel 1997 che, tra l’altro, prevedeva la totale soppressione (attuata nell’ottobre del 1998) della tratta compresa fra piazzale Tecchio e Bagnoli Dazio. Come conseguenza immediata del Piano, già dal 25 giugno 1999 la linea 1 viene limitata alla tratta Poggioreale-Piazza Sannazaro (inversione di marcia senza sosta), mentre la penetrazione di Fuorigrotta viene lasciata ad una navetta tra Piazza Vittoria e Piazzale Tecchio (dove effettua l’unico capolinea), denominata, ancora una volta, 2.

   

1 e 2 dopo il 1999: l’1 (vettura 978) sta per compiere il giro di piazza Sannazaro per ritornare verso Poggioreale, mentre il 2 (vettura 1045) è appena partito da piazzale Tecchio diretto a piazza Vittoria (ambedue le foto E. Bevere).

Ma a novembre 2000 il servizio viene ulteriormente ridotto a Piazza Vittoria e il n. 2 diventa ancora una volta libero. E così, mentre l’1 da un lato si riduce a piazza Municipio, ma dall’altro viene prolungato a Stadera (15 marzo 2013), il vecchio 29 barrato, che per lungo tempo era stato sospeso a causa di lavori a via Poggioreale, torna nel 2009 ad esercitare l’itinerario da San Giovanni all’Emiciclo, ma … diventa 2. Per ora è tutto, ma – visto che i numeri arrivano fino a 5 – si può sempre riproporre qualcos’altro!!!

   

Due Sirio al capolinea di Stadera dell’1 e la motrice a carrelli 1032 fotografata il 14 giugno 2015, ultimo giorno di funzionamento del capolinea dell’Emiciclo di Poggioreale. La linea 2 – attualmente sospesa – sarà da settembre limitata a piazza Nazionale (ambedue le foto A. Cozzolino).

   

Concludiamo con due immagini che documentano il progressivo contrarsi del percorso del 4: a sinistra – in una significativa foto di S. Di Nocera – vediamo la “Carrelli” ricostruita 997 che, uscita dal deposito “San Giovanni”, transita dinanzi a via Protopisani chiusa dopo il terremoto; a destra una recente immagine di un Sirio

 al capolinea tronco di via Colombo (foto A. Cozzolino).

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