di Andrea Cozzolino

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I trasporti pubblici salernitani sono stati recentemente acquisiti da parte di Busitalia. Questo, per così dire, “passaggio di proprietà” ci fa rammentare, quasi per converso, quanto accaduto poco più di cinquanta anni fa, a dicembre del 1965, allorché nacque l’A.T.A.C.S., subentrando alla fallita A.G.I.T.A.-SO.ME.TRA. Ma è necessario, per far comprendere al lettore di che stiamo parlando, un piccolo passo indietro. Nella gestione dei trasporti a Salerno e in provincia, all’epoca costituiti essenzialmente da filovie integrate da alcuni servizi automobilistici e dalla residua tratta tramviaria Pagani-Pompei, nel 1950 alla T.E.P.S. (Tranvie Elettriche della Provincia di Salerno) subentrò la SO.ME.TRA. (Società Meridionale Trasporti). Ora, nei primi anni ’60, l’intero pacchetto azionario della SO.ME.TRA. fu acquistato dall’Agenzia Generale Italiana Trasporti Automobilistici (A.G.I.T.A.), un’Azienda a capitale privato che, dopo una graduale espansione nel corso degli anni ’50, precipitò in tempi brevi verso il fallimento nel 1964, trascinandovi ovviamente anche le Aziende (oltre la SO.ME.TRA. anche la Ventura di Benevento) che aveva improvvidamente acquisito. Il personale dell’Azienda salernitana, anche con prolungate manifestazioni e scioperi, favorì la pubblicizzazione dei trasporti che passarono così in mani pubbliche appunto con la creazione dell’A.T.A.C.S. (Azienda Trasporti Autofiloviari - Consorzio Salernitano), nata ‘ufficialmente’ il 19 dicembre 1965.

Benché il primo atto della nuova Azienda sia stato l’acquisto di ben quaranta nuovi autobus, destinati non solo a sostituire l’obsoleto materiale ereditato dall’A.G.I.T.A., ma anche i più anziani filobus ormai non più adatti al servizio, va ricordato che l’A.T.A.C.S. seppe guardare con oculatezza verso il settore filoviario, sia per quanto concerne la razionalizzazione delle linee che la sistemazione del materiale rotabile. Fu così che vennero preservati e ristrutturati non pochi vecchi ALFA 110 (17 su 28) e - soprattutto - furono in breve tempo acquistati dodici FIAT 2405 - Aerfer VE 811 CGE, provenienti da Catania e con soli quattro anni di servizio alle spalle, e un FIAT 2411 - CaNSA Marelli ex-Pisa.

Grazie alla squisita generosità di Peter Haseldine, che ebbe modo di visitare e fotografare la vasta rete salernitana nel 1970, proprio mentre era in vigore la precisa assegnazione delle vetture alle linee operata da A.T.A.C.S. fino al 1973 (anno di dismissione di ALFA 110 ed ALFA 140, ma anche di acquisizione di non pochi filobus usati dalla rete di Trieste), possiamo offrire qui di seguito al lettore una vasta galleria fotografica che sintetizza le tre direttrici che all’epoca caratterizzavano le filovie salernitane.

Sintetizziamo qui di seguito le linee presenti a Salerno e in provincia nel 1970: 2. Fratte - Porto; 3. Salerno (via Laspro) - Pagani Deposito; 4. Salerno - Pompei; 6 rosso. Teatro Verdi - Torre Angellara; 7. Ferrovia - Baronissi; 8. Salerno - Battipaglia; 10. Salerno - Mercato San Severino.

Quanto alle vetture presenti all’epoca esse erano le seguenti: FIAT 2405 Aerfer VE 811 CGE (serie 81÷92); ALFA Romeo 110 AF (serie 151÷178 - 17 esemplari residui) ALFA Romeo 140 AF Pistoiesi CGE (serie 179÷182); Lancia Esatau 101.02 Casaro Tubocar F49 CGE (serie 251÷263); FIAT 2411 CaNSA Marelli (vettura 264).

    

    

Il primo gruppo di immagini comprende le vetture più anziane presenti nel parco salernitano.

Esso si apre, in realtà, con un FIAT 635/F567 Varesina CGE (numerato 108) trasformato in “filocarro”,

veicolo di servizio tipico della rete di Salerno. Era quasi sempre, come qui, fermo alle spalle del Teatro Verdi

in piazza Luciani. A seguire vediamo due ALFA 110, le vetture 163 e 170, ferme rispettivamente ai capolinea di Fratte e di

Mercato San Severino delle linee 2 e 10, mentre l’ALFA 140 n. 182 è ritratto tra Baronissi e Bivio Penta.

Le linee 2 e 10, servite appunto da ALFA 110 ed ALFA 140, facevano capo al deposito cittadino di via Posidonia,

in seguito trasferito a Fuorni.

    

    

Quattro foto Haseldine di Lancia Tubocar per documentare le linee 6 rosso ed 8, anch’esse afferenti all’impianto salernitano.

I Tubocar si alternavano su queste linee il cui servizio era integrato (linea 6 nero, Teatro Verdi - Mariconda)

da sei autobus Lancia Esatau 703 Casaro che A.T.A.C.S. aveva ricevuto dal Commissario liquidatore dell’A.G.I.T.A.

e che erano stati acquistati nel 1961 dalla Ditta Ventura di Benevento.

Nell’ordine, le vetture sono ritratte tra Fuorni e San Leonardo  (verso Salerno) e nella direzione opposta

e ai capolinea di Torre Angellara e Battipaglia.

Completiamo con sei immagini della filovia interurbana che da Salerno arrivava fino a Pompei ripercorrendo il vecchio itinerario del tram. Sulle linee 3 e 4 - in uscita dal Deposito di Pagani - erano impiegati alcuni vecchi ALFA 110, ma soprattutto i 2405 e “la pisana”. Il servizio era integrato da qualche autobus FIAT 411 del gruppo 201÷220.

    

    

     

Da sinistra a destra e dall’alto in basso vediamo un ALFA 110 in transito a Nocera,

la vettura 264 di fronte al deposito di Pagani, un 2405 sulla tratta Camerelle - Nocera,

un altro mentre percorre il “ponte” sulla ferrovia ad Angri, un altro ancora in uscita dal deposito

ed infine una vettura al capolinea di Pompei.

Foto del titolo: ALFA Romeo 110 AF in servizio sulla linea 2 mentre da piazza San Francesco si immette in via Carmine.

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