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Gli impianti sperimentali (Paragrafo tratto dal volume in figura) di Andrea Cozzolino |
Quattro sono stati gli impianti sperimentali di filobus realizzati in Italia tra il 1900 (Roma) e il 1906 (Milano Expo). Leggiamo insieme, a proposito del primo, quanto scriveva il quotidiano “II Messaggero” del 30 ottobre 1900: “Ieri alle 3 pom. fuori porta S. Lorenzo e precisamente davanti al Policlinico, la Società di trazione per trolley automotore dimostrò il funzionamento del suo sistema di trazione elettrica per strade senza binario ... Si tratta di un sistema di trazione elettrica su strada ordinaria inventato dal francese Lombard-Gérin”. L’esperimento, al quale assistettero illustri personaggi, ebbe grande successo e il giornale prevedeva per il sistema “un radioso futuro”. Di fatto, proprio ‘quel’ sistema, a causa di una serie di inconvenienti, sarebbe stato usato solo su brevissime tratte in genere per trasporto merci, come si legge nel noto sito di Vittorio Formigari dedicato ai trasporti romani (citato in Bibliografia) che si sofferma a descrivere le caratteristiche del Lombard-Gerin. Sempre a Roma, nel gennaio del 1902, fu sperimentato a via Nomentana un altro tipo di filovia, quella mossa dal trolley del capitano Cantono. Ma, non diversamente da quella precedente, anche questa sperimentazione non ebbe seguito.
II veicolo circolato a Roma nel 1900 con il suo trolley automotore che lo precede, secondo i canoni del sistema Lombard Gerin (coll. V. Formigari). Da aprile a novembre dello stesso 1902 si svolse a Torino l’Esposizione universale di arte decorativa che ebbe la sua sede al parco del Valentino. Nell’occasione, la Società Anonima Elettricità Alta Italia (SAEAI), all’epoca una di quelle che esercitavano il servizio tramviario nel capoluogo piemontese, si fece promotrice della realizzazione, da parte del citato ing. Schiemann, di una linea filoviaria sperimentale proprio all’interno del parco. Caratteristica singolare del filobus era la bidirezionalità ovvero la possibilità di spostare lo sterzo su una qualsiasi delle due piattaforme delle quali era fornito il mezzo, alla stessa maniera, quindi, delle manovelle dei tram dell’epoca! Nel 1906, poi, si svolse a Milano l’Esposizione Universale dedicata essenzialmente al tema dei trasporti per festeggiare la recente (1905) apertura del traforo del Sempione. Fu realizzata in due distinte aree, una sita nell’attuale Parco Sempione ed un’altra là dove si trovava all’epoca la Piazza d’Armi, collegate tra loro da una ferrotramvia elettrica sopraelevata della lunghezza di circa 1700 m. Tra le novità che caratterizzarono l’Expo di quell’anno lontano vi fu la presenza di non pochi filobus che la S.T.E. presentò anche in vista di una loro vendita ad eventuali acquirenti intenzionati a realizzare impianti filoviari.
II filobus destinato all‘Esposizione torinese, in prova a Berlino, incrocia un simpatico carretto per il trasporto della birra! (Archivio Siemens).
Ancora due diverse immagini del filobus sperimentato a Torino nel 1902, ora dotato delle scritte della SAEAI: evidente la sfalsatura dei due trolley (che dovevano essere necessariamente reversibili) e l’accesso che avveniva da una piattaforma centrale. Data la bidirezionalità del veicolo, le ruote sono tutte uguali tra loro (coll. A. Accattatis).
Non a caso, già le Aziende delle costruende filovie di Siena, de L’Aquila e di La Spezia si erano rivolte alla S.T.E. per la realizzazione della rete aerea delle loro città o avevano ‘prenotato’ un certo numero di vetture (ad esempio, cinque furono i filobus S.T.E. che dall’Expo milanese ‘passarono’ a Siena, quattro quelli che raggiunsero La Spezia). I veicoli, in parte destinati al servizio passeggeri ed in parte al trasporto di merci (filocarri), rimasero esposti nell’area fieristica fino al termine della manifestazione che si concluse 1’ 11 novembre (era stata inaugurata il 28 aprile) percorrendo un tracciato appositamente predisposto che copriva l’intero grande viale della Piazza d’Armi. Le vetturette, che venivano utilizzate anche dai visitatori dell’Expo (si susseguivano alla distanza di soli 2 minuti e vi si poteva viaggiare al modico prezzo di 10 centesimi!), erano ovviamente dotate del trolley “sistema Cantono-Frigerio”.
In occasione dell’Esposizione del 1906 la S.T.E. pubblicò un opuscolo - riccamente illustrato - che magnificava le doti dei veicoli prodotti. Qui ne vediamo la pag. 9 nella quale ne sono riportate le principali caratteristiche, “quanto di più perfetto si possa realizzare”! Vettura n. 4 della S.T.E. destinata - come si legge sulla fiancata - alla filovia Spezia - Porto Venere. (coll. C. Guastoni)
La vettura n. 6 della S.T.E. in piena corsa lungo i viali dell’Expo milanese e - in basso - fllocarro della portata di 3500 kg. Molte reti primordiali si dotarono di veicoli specificamente dedicati al trasporto delle merci (coll. C. Guastoni).
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