Trifase e vapore in Piemonte

1972 1977

 

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La diffusione delle modalità di ripresa digitale (prima con le fotocamere ed oggi con gli smartphone) ci ha resi del tutto padroni della cattura delle immagini. Ormai non esistono più impedimenti a fermare un ricordo; anche soggetti in movimento o con scarsa luce, possono essere immortalati in maniera più che soddisfacente. E quand’anche il risultato non fosse di nostro gradimento, semplici programmi di ritocco installati su PC, possono completare l’opera ovvero creare virtualmente ciò che desideriamo.

È scontato ricordare che una volta, ma non tanto tempo fa, non era così. Eppure intrepidi operatori, armati di cineprese alimentate con costose pellicole dal passo super 8, senza lasciarsi scoraggiare da risultati non sempre incoraggianti, provvedevano a riprendere eventi familiari o contesti sportivi/hobbistici.

Poche parole per presentarvi uno di questi valenti operatori: Giorgio Vedovato, di Padova, come ci tiene a puntualizzare. I suoi soggetti prediletti erano i treni, degli anni ’70. Quando trifase, vapore e residuati bellici (ancora) la facevano da padrona sulle capillari linee ferroviarie nazionali. Forse il nostro amico, abbagliato dal sacro fuoco della passione, neanche si rendeva conto durante le sue scorribande nell’attesa paziente del transito di questa o quella locomotiva, di scrivere (ovvero impressionare) pezzi di storia.

Nell’esercizio di questa passione, condivisibile, adorabile e commovente, il diavolo però ci ha messo lo zampino sotto forma di un prodotto già all’origine non di alta definizione; per non parlare del tempo passato che potrebbe aver alterato una materia deperibile come la pellicola.

Ma se crediamo al diavolo, dobbiamo credere anche ai miracoli. Il nostro operatore, interessato a poter recupere rigenerando le sue vecchie pellicole, le ha affidate ad un laboratorio per un sofisticato restauro con le più moderne tecniche a laser: fotogramma per fotogramma. Il risultato è stato incredibile. Ma ci mancava ancora qualcosa per rendere il lavoro impeccabile: la sonorizzazione. Ma non aggiungendo dei rumori a caso. Il bravo Vedovato si è affidato alla consulenza del noto ingegnere Renato Cesare Marchi per la scelta dei rumori specifici per ogni tipo di locomotore trifase mentre quelli delle locomotive, sono stati tratti dall’archivio dell’autore.

Le ore e ore di ripresa, restaurate, sono diventate così una collana imperdibile su supporto DVD. L’ultimo nato esce proprio in questi giorni ed è un vero capolavoro: Trifase e vapore in Piemonte. La qualità delle immagini a colori, abbinata con un appropriato sonoro, rende lo spettacolo magnifico. Il contesto è la regione Piemonte con trasferta altresì in Val d’Aosta.

Ce n’è per tutti i gusti sia nel campo del trifase che del vapore. Si ammirano con eccelsa qualità una miriade di treni sia in viaggio che in manovra. Oppure ripresi sia in stazione che lungo spettacolari tragitti. Scopriamo le ALe840 bi-corrente. Poi i locomotori trifase E431, E554, E432 anche in tripla trazione come tutor di E626 per pervenire al segmento in corrente continua. Non mancano le prime ALn668 in verde magnolia, per non dire in raccordi industriali con una stranissima 830. E poi chiedo: avete mai vista una NE700 (origine dalla II GM) in normale servizio in uno scalo merci? Il DVD ci restituisce anche questo ricordo. Come pure mi ha colpito un convoglio in simmetrica composizione con una 625 ed una 640 lungo le suggestive strade ferrate della Val d’Aosta. Insomma una reversibilità ante-litteram.

C’è anche un altro aspetto che rende il film, un documento unico. È una testimonianza del contesto del lavoro ferroviario di quasi 50 anni fa, quando di certo, le norme anti-infortunistiche e la salubrità dell’ambiente, erano tenute in poco o alcun conto.

Insomma uno spettacolo dei treni e non solo, che vi avvincerà dalla prima all’ultima sequenza.

Durata circa un’ora ed un quarto. Può essere richiesto (anche per i numeri precedenti) presso l’autore:

vedogiorgio37@gmail.com

 

Gennaro Fiorentino

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