Le Funicolari di Napoli

 

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Non faccio mistero che la mia passione per i mezzi di trasporto mi ha sovente condotto a subire il fascino delle funicolari e più in particolare delle quattro funicolari di Napoli. Queste, al di là di ragionamenti tecnici, pur importanti, mi hanno suscitato interrogativi spesso non scevri da inquietudine. Mi spiego.

Quello che ricorre è il perché.  Infatti mi chiedo come sia stato possibile che alla metà dell’800 quando, come ci raccontano le cronache dell’epoca, il Vomero, principale rilievo del più articolato sistema collinare che circonda Napoli era coperto di campi di broccoli, sia stato meta non di una, ma di ben due funicolari. S’insinua un dubbio malizioso. Le due funicolari servirono per pianificare ed attirare un’urbanizzazione che negli anni a venire, avrebbe trasformato l’ubertosa collina, nel quartiere più chic del capoluogo. Ma ahimè talvolta anche con criteri discutibili, considerandone la densità odierna.

A questo ed altri interrogativi risponde con rigore il nuovo libro del consolidato binomio Cozzolino/Gamboni  dal titolo “Le funicolari di Napoli”. Dove, nella sequenza cronologica, raccontano anche del terzo e quarto impianto (Centrale e Posillipo): questa volta opera del regime.

Però, ben oltre le pruriginose polemiche cui accennavo, non c’è dubbio che i lungimiranti costruttori donarono alla comunità degli strumenti irrinunziabili di efficienza, accanto ad una viabilità solo in parte adeguata ai nuovi insediamenti, e alla M1 che sarebbe “salita” al Vomero solo negli anni ’90 del secolo scorso.

Il libro consta di 192 pagine ed è davvero godibile con il consueto stile del duo che affianca la storia agli aneddoti che rendono sapida e gustosa la lettura. Non di meno, non saranno deluse le aspettative di chi desidera vedere anche la straordinaria galleria d’immagini. L’opera è, infatti, ricca di una dote iconografica con spunti per lo più inediti.

Non manca un originale capitoletto dove si racconta dei tanti film girati sull’impianto di Montesanto. Lascio a voi il quesito di chi potrebbe avere fornito la piccola ma presuntuosa cesura, pur inserita tra i dotti capitoli dei prolifici autori.

Insomma un libro sfizioso che racconta con uno stile leggero, la singolare ricchezza di Napoli in termini di funicolari, paragonabile solo a quella di Genova in Italia ed in parte a quella di Lyon in Francia.

 

Gennaro Fiorentino

   

 

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