La Ferrovia Elettrica

Roma-Civita Castellana-Viterbo

 

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Durante i congressi della Federazione FIMF degli ultimi anni, si è fatta notare la presenza di un giovanottino di elegante aspetto. I suoi interessanti interventi, hanno presto fugato l’ipotesi (o la presunzione) di potersi trattare del figlio di un socio. Matteo era invece egli stesso un socio. Non solo; ma aveva le idee molto chiare sia sulle ferrovie in generale, sia sulla sua speciale passione. Parlo della Ferrovia Roma-Viterbo.  Da sempre Matteo Jarno Santoni (questo è il nome completo) non solo ne è stato il potenziale storiografo, raccogliendo notizie, documenti, aneddoti, fotografie (tantissime a suo scatto). Ma è stato l’entusiasta propugnatore di un movimento d’opinione che ne potesse curare il rilancio, salvaguardandone il materiale rotabile d’epoca. I suoi accorati appelli sono stati condivisi da numerose associazioni sul territorio che difendono il trasporto collettivo a beneficio della tutela ambientale.

In attesa che i sogni nel cassetto di vedere la “sua” ferrovia oggetto di una ripresa, almeno uno è stato realizzato. Proprio di recente ha visto infatti la luce un bellissimo libro a titolo: La ferrovia elettrica Roma-Civita Castella-Viterbo a firma del giovane autore. L’impresa che rappresenta tra l’altro un’iniezione di entusiasmo per tutti gli appassionati, risvegliando la fiducia in una possibile alternanza generazionale, esce per i tipi della Editrice Calosci. Consta di ben 320 pagine alle quali vanno aggiunte quelle delle numerose e qualificate testimonianze di lodi ed apprezzamenti per il giovane Matteo.

Lungo l’itinerario dei numerosi capitoli, ne viene esaminata la storia a partire dalla tramvia prima e la ferrovia dopo, passando per momenti di trionfo e di decadenza. Non mancano riferimenti alle rappresentazioni modellistiche nonché citazioni cine-ferroviarie. Ampi capitoli sono poi dedicati alle stazioni ed al materiale rotabile. Ricchissimo il corredo iconografico nonché quello di tabelle e grafici con le caratteristiche dei treni. Insomma davvero un bel libro che sposa la causa della storia con quella della promozione di una ferrovia e di un territorio.

 

Gennaro Fiorentino

 

   

 

 

 

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