Testo e foto di Raffaele Ciotti

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Avete un minitrapano/minidrill di quelli a bassa tensione (c.c.) rotto o che non funziona più a causa di un guasto meccanico (cuscinetti usurati, mandrino sboccolato, motore grippato o spazzole consumate ecc.)? Non gettatelo via perché con la parte elettronica di esso possiamo ricavare un ottimo alimentatore PWM per i nostri modellini!

Il funzionamento di un regolatore PWM (Pulse Width Modulation) in maniera molto semplicistica si può così riassumere: al motore (o altro utilizzatore) viene inviata sempre la massima tensione generata dal trasformatore / raddrizzatore, ma in maniera impulsiva e non continua come avviene nei normali alimentatori; a titolo meramente informativo ne pubblichiamo un suo possibile schema elettrico.

Schema elettrico.

Variando, tramite un potenziometro, il “duty cycle” cioè la larghezza e quindi il tempo in cui la tensione è massima in questi impulsi, al motore giungerà un valore che grazie alla proprietà delle bobine (i suoi avvolgimenti) verrà “integrata” e in un certo qual senso, livellata e quindi convertita in una tensione efficace e variabile a seconda della posizione del cursore del potenziometro.

Torniamo al nostro ex trapanino: dopo aver dissaldato il motore, il potenziometro e tutti gli altri collegamenti dalla basetta, montiamo quest’ ultima in un contenitore abbastanza grande da contenere anche il trasformatore e il circuito raddrizzatore e di livellamento.

 

Suggerimento di contenitore.

E’ importantissimo montare sulla basetta il diodo “Schottky” ad alta velocità cerchiato in rosso sullo schema, che di solito è montato direttamente sul motore, pena l’immediata distruzione    dell’elemento di potenza, sia esso un Mosfet o un Transistor.

Diodo montato sul motore.

Sul frontale di questa scatola dovremo praticare i fori per l’interruttore, per il doppio deviatore (avanti – indietro), per il led spia e per il potenziometro che dovrà essere di pari valore di quello originale, ma adatto per il montaggio a pannello; quando lo acquisteremo, dovremo specificare oltre al valore (rilevabile da quello smontato), anche la variazione che dovrà essere lineare e non logaritmica, quest’ultima destinata ad usi audio.

Potremo optare per un potenziometro rotativo o slider, secondo il nostro gusto, non dimenticando che nel secondo caso dovremo prevedere sul nostro contenitore una fessura per lo scorrimento del cursore.

Potenziometri: rotativo e a slitta.

A questo punto, montati il trasformatore con la sua cella di livellamento, il circuito elettronico del minidrill e il potenziometro nel contenitore, dovremo inserire negli appositi fori predisposti sia il doppio deviatore per l’inversione di marcia, i collegamenti del quale sono visibili nella Foto in basso, sia l’interruttore e il diodo led spia collegandolo subito dopo la cella di livellamento, interponendo tra questa ed il led una resistenza da circa 1/1,5 kohm. Chiudiamo il contenitore con le sue viti ed avremo così un ottimo alimentatore in grado di far marciare i nostri modelli ad un minimo incredibile associato a una notevole forza di trazione.

Collegamenti deviatore doppio.

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