Proviamo i “Randomly Flickering LED”

…e non solo

Testo e foto di Raffaele Ciotti

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Da vari anni si trovano in commercio nei negozi di elettronica i “Randomly flickering Led” ossia dei Led con luce tremolante che varia casualmente di frequenza ed intensità; si possono acquistare con luce rossa, ambra o gialla, a seconda dell’uso al quale vogliamo destinarli.

Essi sono una valida soluzione per chi volesse simulare un fuoco, una fiaccola, la luce di una lanterna, di una candela od un incendio (!); personalmente ho voluto rappresentare un casolare in fiamme vicino ad una ferrovia, raggiungendo un buon grado di realismo, dovuto essenzialmente al fatto che questi componenti hanno al loro interno, oltre ad un Led vero e proprio ad alta efficienza, un complesso microchip che varia casualmente la luminosità e frequenza del lampeggio, dando l’impressione di una vera fiamma, ben diversa dall’effetto che darebbero dei normali Led rossi o gialli pilotati da un oscillatore o un flip-flop la cui frequenza è ripetitiva e cadenzata, così come la costante luminosità dei led stessi.

Nelle Foto 1 e 2 possiamo vedere due tipi di questi led, rosso e giallo, i loro terminali e le loro dimensioni.

    

Foto 1 - 2 - Packaging, dimensioni e terminali dei Led.

Per l’alimentazione di essi dobbiamo far sì di non superare i 20 mA, prudenzialmente ed a titolo esemplificativo, per una tensione di 12 V, inseriremo in serie una resistenza da 1 Kohm; variando la corrente con diversi valori di resistenza, o tramite un potenziometro, avremo delle significative variazioni della luminosità, ma non della casualità del lampeggio.

Chiaramente il loro colore e quantità andranno scelti in base a ciò che vogliamo riprodurre o simulare: per una fioca luce di una lanterna useremo un led ambra, facendo scorrere in esso una bassa intensità di corrente, per un fuoco o falò ne useremo uno rosso, mentre per un incendio ne potremo usare più di uno e di diversi colori ed intensità, dislocati in punti diversi, a seconda della grandezza del soggetto “incendiato”.

Dovremo posizionare i Led in maniera tale che non siano in vista, ma se ne dovranno vedere soltanto i loro bagliori riverberati, in alcuni casi potrebbe essere utile rivestire internamente le finestre con materiale opaco traslucido; nel caso del video in esempio ne sono stati usati due, uno giallo ed uno rosso, posti sotto il tetto e in due diverse posizioni (Video).

Esempio di impiego dei Led e del lettore MP3

Per visionare il filmato cliccare sulla icona

Nonostante non siano soltanto dei semplici Led, ma complessi circuiti, è stata prevista anche la possibilità di un eventuale loro collegamento in serie, inoltre potremo dotare il nostro incendio di un variatore di intensità, collegandovi un potenziometro lineare di opportuno valore e inserendo tra questo e la sorgente di alimentazione una resistenza di protezione (Foto 3) in modo da adattare l’intensità della luce alla situazione nella quale vogliamo rappresentare ciò che talvolta accade nella realtà.

Infine, questi particolari Led hanno un costo decisamente basso, essendo posti in vendita in confezione da 5 pezzi a circa 2,90 €, incluse le relative resistenze di limitazione.

Foto 3 - Alcune configurazioni di collegamento.

…e non solo

Tornando all’esempio del video allegato, il crepitio ed il rumore delle fiamme provengono realmente dalla casa che sta bruciando; è stato ottenuto collocando al suo interno un piccolo altoparlante collegato ad un minuscolo apparecchio radio fm/riproduttore Mp3 (Foto 4 e 5), in vendita ad un prezzo variabile dai 5 ai 7 € nei negozi di cineserie; esso è dotato di uno slot per la scheda di memoria SD (non inclusa), nella quale avremo memorizzato il rumore appunto di un incendio, ed è alimentato da una batteria Li-Ion ricaricabile tramite porta USB che utilizzeremo anche per la memorizzazione di eventuali altri suoni dei quali se ne desidera la riproduzione per altri scopi.

  

Foto 4 - 5 - Mini Radio/Riproduttore MP3.

Infatti potremmo, ad esempio, caricare in esso, facendoli riprodurre a loop continuo, i suoni e rumori delle stoviglie e del vocìo degli avventori, e posizionare il nostro piccolo altoparlante in una “locanda”, o una trattoria di paese, o ancora, allocarlo in una stazione ferroviaria avendo caricato nella SD gli annunci che normalmente vengono diramati; se nel nostro plastico è presente un tendone da circo, oppure delle giostre, una banda ecc. saremo in grado di integrare la loro vista con i suoni caratteristici provenienti esattamente dal modello stesso; ovviamente, laddove lo spazio lo consenta, potremo inserire l’intero lettore direttamente all’interno del fabbricato (è un cubo di 5 cm di lato) senza dover usare un altro altoparlante supplementare.

Chi ha una più fervida fantasia potrà trovare molte altre situazioni nelle quali usare questo piccolo ed economico apparecchio, aggiungendo così un ulteriore tocco di realismo al proprio plastico.

Ringrazio dell’attenzione restando a disposizione per eventuali chiarimenti e informazioni.                      

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