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di Antonio Gamboni |
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La Basilica di “Notre Dame de la Garde”, costruita sulla collina omonima nei pressi di Marsiglia, fu aperta al pubblico nel 1864. Al tempo non vi era che una sola strada per accedere al Santuario. Partendo dal Vecchio Porto, occorreva prendere la via oggi nota come la strada “Fort Notre Dame”, poi imboccare l’attuale “Place de la Corderie”, la “Rue des Brusques”, salire per le Grandi Scale che conducevano alla via “Montée de l’Oratoire” per giungere, infine, al Santuario.
Veduta aerea del Santuario di “Notre Dame de la Garde”. Primi progetti per salire al Sanuario A causa del gran numero di Pellegrini che si spostavano ogni anno per raggiungere la Basilica, fu istituito un trasporto con ‘omnibus’ trainato da cavalli con partenza dal “Cours Saint-Louis 1er”. Purtroppo tale collegamento ben presto si rivelò insufficiente. Nel contempo, cominciarono a fiorire alcuni progetti, alquanto strampalati, per salire al Santuario. Tra i tanti, citiamo quello di un certo Honoré Rouaze, un marsigliese mediatore di commercio. Egli immaginava una navicella che scivolando lungo una rotaia grazie ad un sistema di pulegge e ad un pallone, spinto dal vento, avrebbe dovuto assicurarne la trazione. Ma, cosa sarebbe accaduto alla “funicolare a pallone” di Marsiglia durante i giorni di maestrale? Ed ancora. Nel 1860 un tal Joseph Michel proponeva una funicolare che, seguendo un percorso lungo 760 metri e con pendenza del 14%, avrebbe collegato Corso Pierre Puget e la Basilica con vetture trainate da un cavo. Purtroppo nessuno dei vari progetti presentati convinse la Municipalità dell’epoca ed al Santuario si continuò a salire con l’Omnibus a cavalli. Finalmente, nel 1889 fu presentato da Emilio Miaslin, ingegnere della Società delle Forges et chantiers de la Mediterranée, un progetto che prevedeva la realizzazione di un impianto con un “Tram Funicolare”. Poiché tale proposta non fu accettata, il Miaslin “concepì il progetto di un ascensore gigantesco funzionante ad acqua, che permettesse di comunicare facilmente fra la città e la cima della collina”. Questa volta vi fu l’approvazione del Consiglio Municipale ed il 20 gennaio del 1890 cominciarono i lavori che terminarono il 30 luglio del 1892, giorno dell’inaugurazione.
Manifesto pubblicitario dell’impianto “Ascenseurs de Notre Dame de la Garde”. L’avvenimento fu pubblicato nel 1892 dal periodico italiano “Il Progresso” con un lungo articolo che così principiava: “Questo ascensore, che è fra i più alti della Francia, offre tutte le garanzie possibili di sicurezza e di comfort ...” Caratteristiche dell’Impianto L’impianto prevedeva due stazioni, una a valle e l’altra a monte. Quella inferiore si trovava nella via Jules-Moulet, all’estremità della via Dragon. A partire dal 1896, essa sarà servita da un omnibus partente dal Quartiere Chapitre. Nel 1906, nella citata Rue Dragon fu posta una fermata per permettere il servizio con la tranvia di Marsiglia. Questa linea sarà soppressa nel 1910.
La Stazione Inferiore dell’Ascensore di Notre Dame de la Garde, e ...
.. quella Superiore con una cabina appena giunta. Si notino i due cassoni per l’acqua e le corde che sostengono le due vetture. La Stazione Superiore, invece, posava direttamente su una passerella che dava accesso al terrazzo localizzato sotto la Basilica. Questa passerella, lunga 100 metri e larga 5 metri, sovrastava la pendenza dirupata dove “il maestrale dava una gioia al cuore”. La differenza di livello tra le due stazioni era di 84 metri.
Panoramica che mostra sul fondo la Stazione Superiorre, e la lunga passerella che la collega al piazzale della Basilica. Le due cabine, adibite al trasporto dei viaggiatori, “scivolavano”, a cielo aperto, su un piano inclinato di 60° e dalla lunghezza totale di 84 metri, dei quali: 50 erano sui fianchi della collina ed il resto in un gran pilone in muratura la cui piattaforma era a 75 m. di altezza sul suolo della stazione. L’impalcatura e le due pile di sostegno erano state realizzate dalla Società degli stabilimenti Eiffel. Funzionamento dell’Ascensore Il movimento delle cabine era prodotto da un sistema detto “a bilancia di acqua” che così funzionava: le vetture erano entrambe fornite di un apposito serbatoio d’acqua di 12 metri cubi posto sotto la cabina ed erano collegate tra loro da un cavo di sostentamento che le teneva in equilibrio. La differenza di livello tra le due stazioni era di 84 metri. Per la partenza, il serbatoio della carrozza che si trovava nella stazione superiore veniva caricato con acqua che, all’arrivo, era scaricata in una grossa vasca posta sotto la stazione inferiore. Da qui, l’acqua era riportata in cima mediante una pompa di 25 cv, azionata dal vapore. Nel contempo, veniva caricato d’acqua il cassone della vettura giunta da valle ed il ciclo ricominciava. La durata del tragitto era di due minuti ed il tempo necessario al riempimento del serbatoio superiore superava i dieci minuti, ciò obbligava a distanziare le partenze, malgrado l’affluenza spesso considerevole.
Corse di prova eseguite con le sole casse dell’acqua. Sulla destra, sono state evidenziate in azzurro le rotaie ed in giallo la cremagliera centrale. Una delle particolarità di questo ascensore era quella di avere 4 canapi di sospensione invece di uno, come negli altri apparecchi di questo genere. Il loro carico dì rottura era di 60 tonnellate, pertanto uno solo di essi sarebbe bastato a sopportare il peso totale. Infine, per eccessiva precauzione, vi era un freno automatico regolatore che avrebbe impedito ogni accelerazione di velocita delle cabine in caso di rottura dei canapi. Detto freno aveva il suo punto d’appoggio in una cremagliera d’acciaio, fissata nel mezzo del binario di ogni cabina. Nelle prove che furono fatte per assicurarsi del buon funzionamento e della solidità dei canapi e dei freni, si caricò ciascuna cabina con 10 tonnellate di ghisa e 8 d’acqua, facendo funzionare l’impianto per un intero giorno. La fine di un mito Con l’avvento dell’automobile, nel 1935 l’ascensore iniziò ad avere un concorrente, ma nonostante tutto, negli anni 1945-1946 l’impianto sarà rinnovato e le cabine sostituite. Nel ventennio 1930-1950 i visitatori passarono da 201.000 a 440.000. Il record fu raggiunto nel 1951 con più di 457.000 passeggeri. Purtroppo, nel 1956 si verificò un forte calo con un trasporto di poco più di 207.000 visitatori.
Una delle rinnovate cabine in sosta nella Stazione Inferiore. Nel settembre del 1967, il servizio fu sospeso e, nel 1974 iniziò la demolizione dell’intero impianto. Durante i 75 anni di funzionamento (1892-1967), l’ascensore aveva trasportato 20 milioni di turisti. Oggi, diversi sono i mezzi per raggiungere il Santuario di Notre-Dame de la Garde: un autobus di linea, il “Colorbüs”, un trenino turistico (il Petit Train), un taxi, la propria autovettura ed infine con il “cavallo di San Francesco”, ovvero Pedibus calcantibus.
Il trenino “Petit Train” carico di turisti da condurre al Santuario di “Notre Dame de la Garde”.
Le Funicolari ad acqua in Italia sono visibili al sottostante link https://www.clamfer.it/11_Funicolari/FunicolariAcqua/FunicolariAcqua.htm
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